Home » Formula 1 » Carlos Sainz: quando per convincere conta solo una vittoria

Carlos Sainz: quando per convincere conta solo una vittoria

Non è una stagione semplice quella che sta affrontando Carlos Sainz Jr. Prima un periodo no, poi alcune polemiche scaturite a Monaco e i problemi all’auto a Baku – mai avuti prima di quel momento. Adesso, finalmente, un segnale di ripresa. Il segnale in questione è il secondo posto in Canada, dove ha cercato di prendere un Super Max impeccabile che non ha lasciato spazio agli errori.

E nonostante ciò, sembra che Carlos Sainz non stia facendo nulla di che e il secondo posto di Montreal stia stretto ai tifosi. Forse perché finché non vinci non convinci. Ma si può definire veramente una delusione l’ultimo risultato ottenuto?

Il podio non basta, conta solo il gradino più alto

Non è stato un secondo posto facile ma è stato sicuramente meritato. Sainz ha portato a casa una bella prestazione, c’è chi azzarda anche a dire la migliore della stagione fino ad ora. Ma c’è anche chi sostiene che la prestazione sia stata scadente, perché non è culminata in un primo posto. Perché per quanto ci abbia provato, lo spagnolo non è riuscito ad imporsi su un imprendibile Super Max.

Eppure, se teniamo in considerazione il fatto che Carlos sia riuscito a strappare via il giro veloce all’olandese, significa che il passo gara era buono. Che, forse, Max in Canada era imprendibile ma non lo sarà in tutti i Gran Premi. Arriverà il momento anche di Sainz di conquistare quella prima vittoria tanto bramata.

Tutto sommato, il weekend non è stato negativo. Lo spagnolo si è trovato bene con l’auto e si è sentito sempre veloce. Ha mancato il secondo posto in qualifica per delle sbavature, dovute magari anche alle condizioni meteo non ottimali, ma se l’è preso in gara tenendoselo stretto fino in fondo. E negli ultimi giri, alla rincorsa di Verstappen, ha fatto anche divertire perché insieme hanno messo su un bel spettacolo.

Sainz è stato bene nel weekend del Canada e a fine gara le sue sensazioni erano tutte positive, segno che probabilmente lo spagnolo è in ripresa dal brutto periodo che aveva alle spalle. Le sue sensazioni sono buone e questo fa ben sperare. Ma non tutti sono dello stesso avviso, c’è chi è felice e supporta il pilota. E chi non si accontenta di nulla.

Foto di F1 HQ

Così il pubblico della Formula 1 si divide tra chi dice che Sainz abbia fatto una grande gara e abbia dato il massimo che poteva contro un Verstappen davvero perfetto e chi pensa che lo spagnolo stia deludendo e che non sia in grado di reggere la pressione e il confronto con gli altri piloti e con il suo compagno di squadra. Come se nei momenti che contano non fosse abbastanza freddo e lucido, perché domenica ha lasciato spazio ad alcuni errori che sicuramente gli hanno fatto perdere del tempo prezioso. Ed era successo anche sabato in qualifica, quando ha perso sia pole che secondo posto per un errore sul finale. Ma commettere errori non implica il non saper rimanere lucidi.

Carlos Sainz di avere coraggio lo ha dimostrato a Monaco

Il pilota ha dimostrato di essere in grado di rimanere freddo e lucido nelle situazioni che contano senza farsi sopraffare dalle emozioni e dalla – normale – pressione che si può provare in gara. L’ha dimostrato a Monaco, quando si è imposto per cambiare strategia e così facendo è riuscito a salvare il secondo posto che si era conquistato in qualifica e che si è tenuto stretto fino a fine gara. Una gara non semplice, soprattutto per le particolari condizioni meteo.

Eppure, nonostante tutto e nonostante la possibile pressione che sicuramente si sentiva addosso, ha concluso la gara andando a podio. Ma anche quella volta, il secondo posto conquistato è passato in secondo piano perché tante persone hanno scagliato contro il pilota la rabbia per la strategia totalmente sbagliata usata, invece, con il suo compagno di squadra. Come se l’errore che il muretto ha fatto con Leclerc fosse causato da lui.

I dati sono a suo favore, ma Carlos Sainz divide l’opinione pubblica

Dati alla mano, comunque, il pilota non è proprio una delusione. Cinque podi in nove gare. Questo è quello che dicono i risultati, fino ad ora, del mondiale di Carlos Sainz. E cinque podi in nove gare non sono un brutto risultato sicuramente. Due terzi posti e tre secondi, accompagnati da tre DNF e un quarto posto. Tutte le volte che ha concluso la gara, dunque, è sempre rimasto tra le prime quattro posizioni. Dei tre DNF uno è stato un problema all’auto.

Carlos Sainz dopo il ritiro in Azerbaijan

In classifica, ad ora, è quinto e i punti a staccarlo dal terzo posto – occupato dal suo compagno di Scuderia – sono solo 24. Tra lui e il monegasco c’è solo George Russell, che nonostante porti sempre a casa punti, non è poi così inarrivabile – se teniamo in preventivo tutti i colpi di scena che in questo sport possono succedere.

La domanda, vedendo un po’ sui social quanto le opinioni siano contrastanti, sorge spontanea. Carlos Sainz è davvero una delusione? Perché se portare a casa cinque podi su nove gare, quando hai dichiarato che il tuo feeling con l’auto non è dei migliori, è deludente allora solo vincere potrebbe mettere tutti d’accordo.

Ma davvero solo con una vittoria le prestazioni diventerebbero improvvisamente non deludenti? Perché c’è anche il rischio che vincendo, magari sopra al compagno, ci si scaglierebbe contro di lui per non essersi spostato e non aver fatto passare il monegasco. Allora, in quel caso, si che un secondo posto andrebbe bene e non sarebbe più una delusione.

Il problema è che alcune persone non sono mai contente e il pilota deve cercare di non ascoltarle mai. Sainz si è dichiarato contento dopo la gara in Canada, ha detto che ha spinto più che ha potuto per vincere ma purtroppo non ce l’ha fatta. Ma era soddisfatto della gara, si è sentito veloce – in alcuni momenti si è sentito anche più veloce della Red Bull. Vuole spingere per la vittoria e quella prima vittoria in carriera, se andrà avanti così, arriverà sicuramente. Chissà, però, quando arriverà come sarà accolta.

Perché puoi portare punti buoni alla squadra, puoi fare vedere che la macchina c’è ed è lì pronta a competere. Che il campionato non è ancora finito, che è ancora lungo e può succedere di tutto. Puoi fare tutto questo, ma se arrivi secondo conta poco. Sei bravo e meritevole solo se vinci.

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto