La pausa estiva è iniziata ormai da una settimana, i piloti sono a riposo ed è ora di tirare le somme su quanto visto fin ora. Una stagione particolare, iniziata in un modo e giunta alla sua metà in tutt’altro. Sorprese, delusioni e chi più ne ha più ne metto.Tracciamo assieme il bilancio di questa prima parte di campionato, in attesa della prossima metà.
Red Bull: può ritenersi soddisfatta, anche se la lotta interna…
Certamente Red Bull, ora come ora, non ha nulla di cui lamentarsi. Stanno staccando di ben 97 punti Ferrari in classifica costruttori, 127 su Mercedes. L’auto va e anche veloce. I problemi di affidabilità sono stati davvero pochi e non hanno influenzato troppo le prestazioni rispetto a quanto abbiano influenzato i problemi di affidabilità la prima parte di stagione dei loro rivali.
Il team è consapevole di far parte di un progetto vincente e chi è dentro da il massimo per portare alto il nome di una squadra che dal niente – in fondo, come aveva ricordato anche Horner riprendendo i commenti ricevuti tempo addietro, Red Bull produce bevande energetiche – ha creato un team in grado non solo di mettere paura ai top team, ma di vincere e non poco.
Il campione in carica Max Verstappen, poi, dimostra gara dopo gara quanto stia crescendo come pilota e l’obiettivo principale dei colleghi che si trovano nelle prime posizioni di Gran Premio in Gran Premio è sempre quello di recuperargli qualche punto.
Tra tutti, oltre a Charles Leclerc – di cui parleremo in seguito – c’è un pilota in particolare che si trova costantemente in competizione con Max, volendolo o meno, ed è il suo compagno di scuderia Sergio Pérez.
Il testa a testa tra i due piloti Red Bull
Il sito ufficiale della Formula 1 ha riportato delle interessanti statistiche riguardanti la sfida testa a testa tra compagni di squadra.
Per quanto riguarda i due piloti Red Bull, si può constatare che Max Verstappen sia stato particolarmente dominante: ha all’attivo, fino ad ora, otto vittorie e stacca il secondo in classifica piloti di ben 80 punti. Pérez, invece, ha una sola vittoria – quella di Monaco – e si trova 85 punti dietro al suo compagno. Per quanto riguarda i DNF, quelli di Verstappen sono stati due ( Bahrain e Australia ) e quelli di Pérez tre ( Bahrain, Canada, Austria).
Pérez, comunque, è sempre stato abbastanza costante finendo sempre in top 5 – escludendo le gare non finite. Verstappen, però, non ha passato più di due weekend consecutivi senza vincere e ha vinto due delle tre Sprint previste per la stagione.
Tutto sommato, la prima parte di stagione di Red Bull è sicuramente positiva e ha permesso al team di Milton Keynes di andare in vacanza in maniera serena.
“Alla fine quello che conta maggiormente è dove ci si trova alla fine della stagione. Questo è ciò che conta davvero, non dove ci si trova ora. Poi è certamente vero che è molto incoraggiante vivere la prima metà della stagione così” ha affermato, comunque, Christian Horner.
Ferrari: tra gioie e numerosi dolori
La prima parte di stagione della Scuderia Ferrari è stata tutto fuorché tranquilla. È partita alla grande con la doppietta in Bahrain, continuando poi in positivo, fino all’arrivo qualche sbavatura come Imola e l’Australia. In Spagna, poi, i primi problemi di affidabilità: Leclerc, da leader indisturbato della gara, si trova costretto al ritiro. Quel giorno, Leclerc perde la prima posizione in classifica piloti.
Da Barcellona in poi è tutto in salita: qualche attimo di soddisfazione qua e la, che viene subito spezzato dalla delusione.
Monaco, Silverstone, la Francia di Leclerc, l’Austria di Sainz, la recente Ungheria. Tra affidabilità, strategia ed errori dei piloti in casa Ferrari non c’è poi così tanto di cui essere felici. Certamente non sta andando tutto male, ma non sta nemmeno andando tutto bene come si sperava a marzo.
Il team ci crede…Ma è una cosa ancora possibile?
Nonostante la situazione sia sotto gli occhi di tutti, a Maranello si dicono comunque soddisfatti. L’auto va, il progetto sta andando verso la giusta strada, ma è evidente non sia la stagione che Ferrari si era auspicata in Bahrain.
Mattia Binotto, comunque, crede non ci sia la necessità di cambiare approccio nella seconda parte di stagione. Lui continua ad essere sicuro del fatto che la strada che sta seguendo il suo team è giusta. “Non c’è nulla da cambiare, io credo sia sempre una questione di sicurezza, di apprendimento, costruzione di esperienze, di abilità” ha detto il team principal in seguito al GP di Ungheria. “Se guardo al bilancio della prima metà della stagione non vedo alcun motivo per cui dovremmo cambiare. Dobbiamo solo capire, cercare di essere sempre competitivi come lo siamo stati fino ad ora. Non ci sono ragioni per cui credere che non saremo competitivi alla stessa maniera nella seconda parte” ha detto poi.
In Ungheria, poi, la situazione è stata parecchio ambigua con Binotto che sosteneva che la macchina non avesse la solita velocità e i piloti che sostenevano che la strategia adottata sia stata fuori luogo in quell’occasione.
Una gara da archiviare, come altre in questa prima parte di stagione.
La volontà di tornare più forti c’è e il team crede anche ci siano delle speranze per riagganciare Red Bull. Anche Charles continua a credere in quel titolo piloti tanto bramato… Ma è davvero possibile?
La seconda parte è certamente tutta da vivere ed una cosa in particolare è da tenere a mente: gli errori commessi fino ad ora non devono essere assolutamente ripetuti.
Bilancio Mercedes: una stagione in crescendo
In un video sul canale YouTube di Mercedes Toto Wolff esprime il suo bilancio personale sulla stagione del suo team fino ad ora.
Guardando all’inizio, si rende conto – lui come tutti i fan dello sport – di come Mercedes faticasse davvero tanto. I problemi di porpoising, in particolare, hanno tormentato la scuderia tedesca. “L’inizio della stagione non è stato dei migliori. E non c’è altro modo per descriverlo. Perché se vinci il campionato a dicembre e dopo quattro mesi non sei in grado di competere con i primi, è frustrante” afferma Wolff.
Dopo Baku, comunque, i problemi di saltellamento sembrano essersi risolti e il team sta via via migliorando portando a casa podi e soddisfazioni.
In tutto ciò, crede ci siano ancora dei margini di miglioramento per la squadra. L’obiettivo, anzi, è quello di migliorarsi al sabato. Il team principal, infatti, ammette che la squadra è stata forte alla domenica ma in qualifica sembra quasi non essere mai all’altezza. Così, l’intenzione è quella di capire dov’è il problema e nella seconda parte di stagione la speranza è quella di aumentare il ritmo in qualifica e gareggiare non solo per il podio ma per la vittoria.
L’affidabilità dell’auto non è stato un problema di cui preoccuparsi ad ora: infatti, l’unico DNF all’attivo delle frecce argento è quello di George Russell dopo l’incidente al via del Gran Premio di Silverstone. Fino a quel momento, inoltre, il pilota aveva una striscia positiva di gare concluse sempre in Top 5.
Ora come ora Mercedes si trova solo trenta punti dietro a Ferrari…Il secondo posto della Scuderia di Maranello non è poi così sicuro, soprattutto se Mercedes ritroverà passo anche in qualifica.
Con l’Ungheria, a questo punto della stagione Hamilton può vantare un podio in più di Charles Leclerc.
Il bilancio dei team a metà e fine classifica
Alpine e McLaren, oltre a contendersi piloti, si stanno anche contendendo il quarto posto. In Alpine vediamo un Ocon che sta dimostrando di meritare il suo posto, portando a casa quasi sempre dei buoni risultati. Ad ora occupa l’ottava posizione in classifica piloti, diciassette punti sopra Alonso che occupa la decima. Tutto sommato, entrambi i piloti stanno lavorando bene.
Le note negative per Ocon sono state il DNF a Silverstone e il quattordicesimo posto a Imola.
Ha faticato un poco di più, invece, Fernando Alonso con due DNF, un P17 e un P11 nei primi cinque weekend. Dalla Spagna all’Ungheria, comunque, sta portando avanti una striscia positiva di gare finite a punti.
Ad ora il team occupa la quarta posizione in classifica, a soli quattro punti di distacco da McLaren.
Il team inglese, in tutto ciò, vede Norris primeggiare in termini di prestazioni rispetto a Ricciardo. Rispetto alla scorsa stagione, l’Australiano quest’anno sembra quasi in difficoltà nell’ottenere risultati. A questo punto della stagione, i punti dell’australiano sono solo 19 contro i 76 del compagno di scuderia.
Per quanto riguarda Alfa Romeo, i risultati sono nella media. Il risultato migliore di Bottas è stato un quinto posto, quello di Zhou un ottavo.
Il pilota cinese, inoltre, è stato il pilota a rimediare più DNF fino ad ora consegnando così al compagno il ruolo di maggior portatore di punti per il team – che occupa il sesto posto in classifica.
Solo Albon ha portato una maggiore percentuale di punti al suo team rispetto a quanti ne ha portati Bottas. La Williams, comunque, ha all’attivo solo 3 punti ed occupa l’ultima posizione in classifica.
Haas aveva iniziato in maniera discreta, sicuramente meglio della stagione precedente, ma la situazione di gara in gara è stata parecchio altalenante anche per il team americano. Il budget cap che non aiuta, poi, non permette di fare tutti gli sviluppi che si vorrebbero fare e spesso e la Haas è stata tra i team che hanno portato sviluppi più tardi degli altri. Kevin Magnussen, comunque, da sempre il massimo ed è una bella sfida per Mick Schumacher stare al suo passo. Schumacher, inoltre, ha guadagnato i suoi primi punti in Formula 1 in questa prima parte di stagione e sia a Silverstone che in Austria ha portato a casa delle prestazioni davvero ottime.
Si può sempre migliorare, anche in casa Haas.
Più deludente, invece, la situazione sia in Alphatauri che in Aston Martin.
La prima, non va a punti dal weekend di Baku e – pur avendo portato grossi aggiornamenti al GP di Francia – la situazione non sembra essere migliorata. Pierre Gasly, poi, sembra quasi essere perso.
In Aston Martin la macchina non è tra le migliori, ma soprattutto c’è un problema che sembra non voler andarsene al sabato. Infatti, in qualifica le monoposto spesso e volentieri rimangono anche fuori dal Q3 assieme…Poi, alla domenica, entrambi i piloti o almeno uno dei due riescono a risalire fino alla zona punti. C’è sicuramente da lavorare su questa questione.
Dunque, questa è la situazione in cui ci siamo lasciati a pausa estiva iniziata. Il 26 agosto si tornerà in pista per il weekend di Spa. Da quel momento, inizierà la seconda parte della stagione e i team avranno la possibilità di confermare quanto fatto in questa prima metà di campionato, di migliorare o – nella peggiore delle ipotesi – di peggiorare la loro situazione.
A novembre, a titoli consegnati e stagione terminata, saremo in grado di guardarci indietro e trarre le nostre conclusioni finali.