Il talento italiano che la Mercedes si tiene stretto
L’ultimo weekend di gare della F4 italiana al Mugello ha incoronato Andrea Kimi Antonelli come il protagonista indiscusso delle serie. Il pilota bolognese, dopo una stagione dominata, ha portato a casa il meritatissimo titolo davanti al suo pubblico. Pubblico un po’ speciale, perché da qualche anno tra i suoi più grandi estimatori c’è Toto Wolff, che da lontano segue con attenzione la crescita del suo gioiellino. Al momento la Mercedes, che non ha nessuna intenzione di compartire i propri talenti, sembra averci visto lungo su Antonelli che, alla prima stagione integrale corsa su una monoposto, ha conquistato il titolo sia nel campionato ADAC di F4, che in quello italiano.
Gli esordi di Antonelli
Antonelli, classe 2006, sta bruciando le tappe, ed è considerato uno dei talenti più cristallini tra i giovanissimi piloti italiani. Con la famiglia immersa nel mondo del motorsport, Kimi ha iniziato prestissimo la sua carriera nei kart, supportato soprattutto dal padre. Già a bordo dei kart il giovane bolognese dimostra tutto il suo potenziale, aggiudicandosi numerosi titoli e meriti in diverse categorie.
Nel 2021 inizia il suo avvicinamento con il mondo delle monoposto, anche questa volta grazie al padre. Il padre, Marco Antonelli, è infatti il proprietario del team di F4 AKM Motorsport, e decide di far partecipare il figlio ai test primaverili al Red Bull Ring.
Kimi, appena quindicenne, sceglie però di non proseguire il cammino in F4 con il team di famiglia, unendosi invece alla causa Prema. Con Prema prende parte all’ultima parte della stagione 2021, ossia agli ultimi tre appuntamenti in calendario al Red Bull Ring, al Mugello e a Monza. Dopo un paio di weekend di rodaggio e qualche punticino conquistato, a Monza conquista il podio in tutte e tre le gare, con un secondo posto e due terzi posti.
La F4 e la Mercedes
La Prema conferma Antonelli anche per il 2022, partecipando insieme, oltre che alla F4 italiana, anche al campionato degli Emirati Arabi Uniti e a quello tedesco della categoria. La sua partecipazione al campionato degli Emirati Arabi è sporadica, tant’è che partecipa a soli due round, mentre partecipa quasi integralmente al campionato tedesco (tranne un round) e a quello italiano. I numeri di Kimi sono impressionanti, su 43 gare complessive dei tre campionati, il pilota Prema ne vince infatti ben 24, portando a casa il titolo tedesco e quello italiano.
Sul talento di Antonelli c’è chi ci ha visto subito molto chiaro: la Mercedes. Ancora prima della conquista dei titoli in F4, Kimi faceva già infatti parte dell’Academy della scuderia tedesca di F1. Sono stati Gian Carlo e Giovanni Minardi a vederci lungo, quando già nel 2017 hanno iniziato i contatti con il giovane, assicurandosi di essere i primi ad offrigli un posto nel loro prestigioso junior team. La firma nel contratto è stata fatta nel 2018: accordo che è previsto per ben dieci anni, ossia fino al 2028.
Un accordo così duraturo fa pensare che la Mercedes non voglia rinunciare a nessun motivo al giovane Antonelli, anzi, sembra quasi una garanzia per portarlo un giorno nella massima serie.
La concorrenza all’interno del junior team
Tra i papabili futuri piloti di F1, Antonelli non è l’unico talento presente nell’academy della Mercedes. Più avanti nel percorso delle categorie minori, in F2, c’è un altro pilota nel quale la scuderia sta puntando molto: Frederik Vesti. Vesti, rispetto ad Antonelli, ha dalla sua parte, al momento, un po’ di esperienza in più, avendo già corso per intero una stagione in F2. Il 2023 sarà la seconda stagione di Vesti nella categoria, e da lui ci si aspetterà molto.
Se da un lato Vesti ha già superato tanti ostacoli per approdare in F2, dall’altro la F1, per il momento, sembra una realtà ancora lontana. Le aspettative sul pilota danese sono alte, e anche se nel 2023 riuscisse a vincere il titolo di F2, per lui quasi sicuramente non ci sarebbe un sedile disponibile nella massima serie nel 2024. Hamilton al momento non sembra aver in testa il ritiro, mentre Russell, al suo primo anno in Mercedes, ha da sempre la garanzia di Toto Wolff, e del suo contratto pluriennale, che quel sedile rimarrà suo ancora per molte stagioni.
La situazione che si potrebbe presentare in futuro per la Mercedes con l’affollamento di giovani per due sedili, si è già vissuta in passato. Il caso è quello di Russell, da sempre sotto l’ala protettiva della scuderia tedesca, che ha però preferito farlo crescere qualche stagione nel team cliente Williams, garantendogli comunque l’approdo alla F1.
La realtà difficile delle academy
Al momento la Williams, nonostante le difficoltà, ha scelto la propria line up, che essendo giovane potrebbe rimanere invariata per diverse stagioni. Albon, dopo un anno sabbatico, sta rispondendo positivamente alla nuova sfida che si è presentata, mentre il posto vacante lasciato dopo l’addio di Latifi, è destinato ad un altro giovane. Superlicenza permettendo, sarà infatti l’americano Logan Sargeant ad affiancare Albon, escludendo per il momento altri giovani dal mercato della scuderia. Giovani che non mancano neanche nell’Academy della Williams stessa, come il giovanissimo irlandese O’Sullivan che osserva da lontano i movimenti di mercato.
La Mercedes potrebbe tentare la via degli altri team clienti, che al momento sembrano però trovarsi nella stessa situazione della Williams. La McLaren vede in Norris non solo il suo presente, ma soprattutto il suo futuro. Il pilota britannico è infatti legato al team di Zak Brown fino al 2025, e al suo fianco ci sarà, dopo il caos mediatico, l’australiano Piastri. La McLaren per il 2023 ha deciso quindi di puntare su due giovanissimi, che salvo grandi colpi di scena, dovranno essere i due attorno ai quali ricostruire un team vincente.
Anche per l’Aston Martin il discorso è molto simile. Il team continua, e probabilmente continuerà a puntare sempre su Stroll, che dopo il ritiro di Vettel sarà affiancato da Alonso. C’è però chi già freme per riscattare il sedile del pilota spagnolo appena sarà possibile, ed è il primo membro del programma giovanile della scuderia di Lawrence Stroll, il neo campione di F2 Felipe Drugovich.
Un lungo cammino davanti
Per il prossimo futuro non solo la Mercedes sembra non essere in grado di garantire un futuro nella massima serie a tutti i propri giovani, ma sembra anche non poter contare nell’appoggio dei suoi team clienti. Tutte e tre le scuderie clienti, infatti, sembrano voler puntare sui propri giovani, avendo messo in piedi ognuna un proprio junior team, non dipendendo unicamente dalla Mercedes. I giovani che sognano la F1 sono numerosissimi e i programmi giovanili sono sempre più in voga tra le scuderie, che non potendo garantire un futuro a tutti, dovranno puntare sui talenti più cristallini tra le formule minori.
Antonelli, che sta vivendo un periodo veramente d’oro, dopo i due titoli appena conquistati, ha tutto l’appoggio della sua Mercedes e di Toto Wolff, che dai suoi giovani vuole però sempre il massimo. Il cammino verso la massima serie sarà lungo, e il talento bolognese se vorrà coronare il suo sogno dovrà continuare sulla strada che lo sta portando ad essere uno dei nomi più importanti nel panorama del motorsport italiano.