Lewis Hamilton sul podio degli atleti più importanti secondo il mercato.
Qualche settimana fa, SportsPro – rivista inglese specializzata sullo sports marketing – ha rilasciato un report con i 50 atleti più attraenti dal punto di vista commerciale. The Most Marketable Athletes of 2022 vede ben 5 piloti di Formula 1 nella top 50.
Com’è facile immaginare, il pilota che presenta un potenziale commerciale maggiore è Lewis Hamilton, al terzo posto dopo Cristiano Ronaldo e Serena Williams. Il suo contributo al mondo dello sport, i suoi 7 mondiali vinti, e la sua immagine pubblica che trascende le barriere della Formula 1, hanno contribuito ad incrementare l’attrattività di Lewis come testimonial commerciale di un brand. Tutti sanno chi è Lewis Hamilton, a prescindere che si segua il motorsport o meno.
Una cosa interessante da sottolineare è come Hamilton sia l’unico atleta sulla lista con un punteggio di 20/20 per quanto riguarda la Brand Strength, ovvero quanto potente è il suo personal brand nel mercato. Il punteggio è stato calcolato misurando una serie di parametri come la performance competitiva, la cittadinanza e il risk profile, nel periodo Dicembre 2021 – Luglio 2022. Nessun altro atleta presenta un punteggio vicino a quello di Lewis, segno di quanto affermato sia il suo nome e quale garanzia presenti agli occhi del pubblico.
Grandi nomi in top 50.
Appena fuori dalla top 10 troviamo Charles Leclerc, al 25esimo posto, Max Verstappen al 33esimo, George Russell al 35esimo seguito a ruota da Sergio Perez, 36esimo. Avere tutti questi atleti in top 50 per uno sport di nicchia come la Formula 1, significa che la rilevanza di questo sport, sempre più lussuoso ma sempre meno di nicchia, sta senza dubbio crescendo, affermandosi anche in mercati come quello americano.
Uno sguardo alla classifica estesa: chi troviamo in top 100?
Appena fuori la top 50 troviamo altri tre piloti, Fernando Alonso al 59esimo posto, Carlos Sainz Jr. al 66esimo e Daniel Ricciardo all’82esimo. Oltre al già menzionato Brand Strength, altri due indicatori tenuti in considerazione per stilare la classifica sono Audience & Reach – un insieme di fattori come brand awareness, follower engagement, consumer perception – ed Economic Score – che comprende la richiesta del mercato per l’atleta, l’engagement di questo nei social media, l’impegno ambientale e il potenziale di crescita. Se si tengono in considerazione questi fattori, è facile comprendere perché alcuni piloti sono inclusi mentre altri no. Lewis Hamilton presenta un punteggio alto in tutte e tre le categorie, segno che al momento è indubbiamente il più grande pilota della storia.
Norris divisivo, tagliato fuori dalla classifica.
Un grande escluso che ci si aspetterebbe almeno in top 100 è Lando Norris. Il pilota inglese presenta un grande potenziale ipotetico, considerando la sua audience giovane. Per quale motivo sembra essere stato snobbato da SportsPro quindi? Seguendo i commenti sotto un tiktok della F1 content creator Toni Cowan Brown, in molti puntano il dito contro la personalità divisiva di Norris, tanto amato quanto altrettanto odiato. La causa di questo si potrebbe attribuire agli atteggiamenti ‘childish’ (aka immaturi) riportati da Lando Norris, nelle sue famose live Twitch ma anche nelle interviste post Gran Premio. Lando spesso scherza sul fatto di essere sarcastico ma questo non sembra convincere la maggioranza della Gen Z, preferendo a lui piloti come Charles Leclerc e George Russell, più integri e con un team stabile alle spalle.
A chiudere la top 100 troviamo Kyle Larson, pilota NASCAR, una categoria molto diversa rispetto al mondo della F1. Larson è l’unico altro atleta appartenente al mondo del motorsport a rientrare nella classifica, dopo i menzionati piloti di Formula 1.
Seguendo la politica di espansione della F1 di Liberty Media, sarà sempre più facile trovare piloti di F1 in questa classifica. Le previsioni per il 2023 sono sicuramente positive e ci saranno spunti interessanti per commentare eventuali nuove entrate, uscite, o cambio di ranking nella classifica SportsPro.
Quando la daremo a Leclerc una Ferrari veramente competitiva?