Le GEN3 finalmente scendono in pista per esordire ufficialmente nel campionato mondiale 2023 di Formula E, stagione 9. Siamo a Città del Messico e le tribune sono gremite di tifosi: 45.000 spettatori presenti a caricare i piloti. Le novità di quest’anno sono tante: Gen3 molto potenti fino a 350 kW, non più una gara a tempo ma a giri, stop al fanboost, nuovi pneumatici Hankook, nuove livree e nuova line up, oltre che una gestione differente dell’attack mode.
Avvio di gara: Di Grassi leader, Frijns a muro
Dopo il solito burnout per scaldare i pneumatici, i semafori si spengono e la gara ha inizio con un totale di 36 giri da percorrere. In partenza, tutti i piloti sono molto prudenti per evitare incidenti. Ne approfitta di questa situazione il poleman Lucas Di Grassi, che parte bene e apre un gap su Jake Dennis che lo insegue. Le posizioni rimangono invariate ma ecco il primo colpo di scena: Robin Frijns è a muro con la sua ABT Cupra dopo un tamponamento con Muller. Più tardi, giungerà la notizia di una frattura alla mano per lui a causa dell’impatto. Con la sua uscita di pista, fa il suo ingresso la safety car.
Green flag, Sam Bird out e Dennis nuovo leader di gara
Si riparte con la Green Flag, il gruppo è di nuovo compatto, ma ecco un’altra uscita di pista. Stavolta si tratta di Sam Bird, che accusa una rottura del motore. L’auto è in traiettoria, ed ecco rientrare per la seconda volta la Safety Car. Per fortuna dopo un paio di giri, la gara riprende e inizia l’attivazione degli Attack Mode. Grazie al cielo, un countdown segnala il tempo rimanente del boost di potenza in quanto la segnalazione luminosa sulla monoposto è meno evidente rispetto agli anni precedenti.
Al 13° giro Jake Dennis rompe gli indugi e infila il leader di gara Lucas Di Grassi . Poco dopo il pilota del team Andretti decide di attivare l’attack mode mantenendo la prima posizione e aprendo un gap su Di Grassi.
Sono passati una decina di giri e lì davanti, dietro a Dennis in fuga, si è formato un bel gruppetto dalla seconda alla quinta posizione nel quale spicca la Mclaren papaya di Hughes, rookie della categoria. Niente male per un esordiente inserirsi subito nella lotta al podio!
Siamo ormai a metà gara e lì davanti, Mortara termina la sua gara con un testacoda contro le barriere. Avvio di campionato difficile per Maserati, con Mortara out e Gunther tra le ultime posizioni. Auto a muro significa solo una cosa: il terzo ingresso della Safety Car, che quasi quasi potrebbe rimanere in pista e lottare per il podio.
Fasi finali di gara: Wehrlein e Lotterer all’attacco
Mancano solo 10 giri quando Wehrlein in Attack mode diventa minaccioso. Davanti a lui Di Grassi e Hughes prendono insieme il boost di potenza con una traiettoria più larga, avvantaggiando così Wehrlein che si inserisce tra i due. Splendida gara per il pilota Porsche che recupera così 3 posizioni, al suono del suo claim sull’halo “Pascal la vista, baby”. Non soddisfatto della terza piazza, due giri dopo ecco l’attacco a Di Grassi con una precisa staccata a pochi centimetri dalla barriera. Si potrebbe aprire una bella battaglia tra i due e invece il pilota Porsche fugge.
Finiscono i giri regolamentari e iniziano i 5 giri extra aggiunti per il triplice ingresso della Safety Car. Lotterer è sempre più aggressivo sul rookie Hughes e lo affianca per pressarlo, ma il pilota Mclaren resiste. Con Di Grassi che fa un po’ da tappo, Buemi si inserisce nella lotta per il podio. All’ultimo giro, dopo un tentativo coraggioso all’esterno, Lotterer finalmente supera Hughes e si aggiudica così il quarto posto. Incredibilmente Di Grassi riesce a mantenersi terzo grazie alla bagarre alle sue spalle.
Sul traguardo il vincitore del Mexico City ePrix è Jake Dennis dopo una gara in fuga, seguito da Pascal Wehrlein e Lucas Di Grassi.
