Il ritorno della categoria elettrica è stato accolto con grande gioia, sia dagli appassionati a casa sia da quelli in loco: 45.000 spettatori al circuito di Città del Messico. La vittoria va a Jake Dennis, ma vediamo chi sono gli altri top (e flop) della gara.
(Se ve la siete persa trovate qui il report della gara: https://mult1formula.com/2023/01/mexico-city-eprix-jake-dennis-vince-la-prima-con-le-gen3.html).
TOP
Jake Dennis ha conquistato questa vittoria dominando in lungo e in largo. Una gara estremamente solida da parte del pilota e del team riguardo la strategia sull’attack mode. L’inglese parte in seconda posizione, ma con un sorpasso al 13° giro sul leader Di Grassi si porta in prima posizione e corre una gara in solitaria, mai insidiato dai suoi inseguitori.
Se Dennis è stato il top della prima fase di gara, Pascal Wehrlein lo è stato nei giri conclusivi. Gliene sono bastati 3 per agguantare il podio e, in seguito, una seconda posizione resa ancor più bella dai sorpassi effettuati dal pilota tedesco. Il primo sorpasso, al giro 27, gli consente di infilarsi tra Di Grassi e Hughes (andati larghi per attivare l’attack mode) sopravanzando quest’ultimo. Al giro 29 il pilota Porsche tira una bella staccata (e stoccata) per sorpassare di misura Lucas Di Grassi e avviarsi a una conclusione di gara senza rischi (imprendibile Dennis davanti a lui). Da segnalare il motto sull’halo “Pascal la vista, baby” (evidentemente ha portato bene!)
Nei top di giornata sarebbe scorretto non citare anche la performance di Lucas Di Grassi. Fin’ora in questo articolo è stato menzionato solo per aver subito sorpassi, ma per dovere di cronaca bisogna dire che, alla luce del mezzo, è stato particolarmente bravo a non subirne di più. La difesa strenue con cui ha mantenuto quanto meno il podio è sicuramente da elogiare ed evidenzia l’importanza dell’esperienza nella categoria.
FLOP
Difficile individuare un flop in particolare per questa gara, visto che tendenzialmente i piloti sono stati cauti, forse per rodare queste nuove macchine e non ci hanno fatto vedere grandi disastri.
Difficile ma non impossibile: Frijns in barriera al primo giro è inaspettato ed è un errore grossolano, soprattutto da parte di un pilota d’esperienza e di talento come l’olandese, che negli anni passati ci ha abituati a tutt’altre gare (se non altro che andassero oltre al primo giro). Voto 4, come il numero sulla vettura, ma non è il caso di infierire: l’esito è una frattura alla mano a causa della quale perderà le prossime gare (pronto a sostituirlo Kelvin van der Linde).
Maserati aveva stupito in positivo durante i test, ma ha deluso quando più conta, ovvero in gara. Porta a casa un 11° posto (Gunther) e un ritiro (Mortara).
Va un po’ meglio in casa McLaren: anche per loro la prima esperienza nella categoria è segnata da un ritiro (Rast), ma il team papaya può consolarsi con la performance positiva di Hughes. Per l’inglese è stato l’esordio nella categoria, ma è riuscito a condurre una gara pulita e per lungo tempo in top3 (P5 finale).