Li vediamo tutti i weekend, nel momento conclusivo, nel podio tra gli inni nazionali e lo spumante, i protagonisti sono loro: i trofei che vengono alzati dai piloti. Andiamo a scoprire i più particolari e qualche curiosità riguardo il loro design!
Le saette di Imola 2021
“Velocità, io sono velocità” diceva Saetta McQueen e così nel GP di Imola del 2021, grazie al main sponsor Pirelli, il trofeo ha assunto le sembianze di una saetta. Un trofeo diverso, realizzato dall’artista Alice Ronchi che è stata selezionata da Pirelli e Pirelli HangarBicocca per realizzarli.
Il progetto del trofeo è nato dopo una riflessione sulla bellezza delle auto da corsa degli anni ’50. L’artista milanese ha deciso di focalizzarsi sull’aspetto della potenza della F1, queste le sue parole: “Ragionando in termini di potenza, di velocità, di tensione, di forza ho individuato nel simbolo della saetta, ispirata a Zeus, quello che per me può racchiudere tutti questi aspetti. Con il trofeo spero di aver portato di nuovo un aspetto narrativo, altamente espressivo. Attraverso un’interpretazione e la sintesi di quelli che sono i riferimenti chiave del Gran Premio“.
Tra cerchi e tempo, Monza 2022
Da Imola a Monza, Pirelli stupisce portando l’arte contemporanea in pista un’altra volta grazie al trofeo realizzato dal noto artista italiano, Patrick Tuttofuoco. Le parole dell’artista:“Il trofeo ha la forma del tempo, di un tempo che tende all’assoluto per la sua ciclicità. Esso rivela una dimensione di continuità, dove non vi è origine e fine, e fluidità che si materializza nelle piste di Formula 1. Sono partito da una composizione digitale che trae origine dal Nastro di Möbius dove interno ed esterno coincidono. Da questo processo tecnologico scientifico è nata una forma che ha l’eleganza del tempo e la trasparenza di un’energia impalpabile”.
Un modo originale per imprimere nel tempo i trionfi dei piloti.
King Kong in Francia
Non è in calendario per la stagione 2023, però tornando indietro al GP di Francia del 2018, sul podio è comparso un trofeo a forma di scimmia con i colori della bandiera francese. Lo scultore è Richard Orlinski che ha caratterizzato il podio con il suo “Wild Kong” realizzato per celebrare Pirelli. Questo verrà ricordato come un trofeo che ha scatenato moltissime polemiche tra i fan della F1.
L’acero ridisegnato in Canada
Simbolo del Canada, la foglia d’acero nel 2016 ha acquisito una forma particolare, ovvero realizzata in maniera scomposta dal creatore di trofei Jean-Philippe Caron, che ha fondato l’azienda Protocole Awards. L’artista ha creato un trofeo che fosse in grado di rispettare due caratteristiche principali ovvero: bello e attraente a livello estetico, ma allo stesso e leggero e facile da afferrare per i piloti. Sempre tornando al simbolo del paese, il trofeo è realizzato in legno d’acero ed è essenzialmente una grande foglia d’acero con una serie di aste in fibra di carbonio intrecciate con una fibra sintetica.
Quando Sonic era sul podio
Un po’ di storia. Torniamo indietro al GP d’Europa di Donington Park del 1993, quando Ayrton Senna, dopo aver vinto la corsa sollevò un trofeo a forma di Sonic, il famoso riccio creato da SEGA. Proprio in quel periodo, quest’ultimo era sponsor del Gp ma anche della Williams, un modo curioso di promuovere un videogioco ed uno sponsor.
I trofei del futuro
L’arte in F1 non caratterizza solo la griglia ma anche i trofei, e più sono particolari più vengono apprezzati come disse Lewis Hamilton nel 2020, queste le parole: “Spesso i trofei che vengono consegnati sono di plastica, specialmente nei kart, ma per noi piloti hanno un significato importante. Più si sale di categoria e più ovviamente le coppe salgono di livello, quando sono arrivato in F1 ho iniziato a collezionare dei trofei veramente stupendi”. Chissà cosa ci regalerà questo 2023, speriamo tanta arte e F1 insieme.