La Formula E arriva a Roma, in terra italiana, per il penultimo appuntamento della stagione con duplice gara. Se ve le siete perse leggete qui i nostri report di gara 1 e gara 2.
E due gare significano il doppio delle emozioni, soprattutto dovute ai sorpassi e controsorpassi nella classifica mondiale, che, come da abitudine della categoria elettrica, non è mai definitiva fino alla fine.
In particolare alcuni piloti si sono distinti per merito o demerito in questo weekend, andiamo quindi a vedere i Top e i Flop.
TOP
EVANS
La Città Eterna lo esalta: sabato conquista la pole, vince e fa il giro veloce. Una gara in gestione per Mitch Evans, anche se perde subito la prima posizione a vantaggio inizialmente di Bird e in seguito di Fenestraz, mantiene saldo il podio gestendo l’energia per la fase finale tanto da sorpassare Dennis nonostante la differenza di potenza dovuta all’attack mode abilitato dal pilota inglese. Il neozelandese di Jaguar fa anche registrare il giro veloce e conquista così il massimo dei punti disponibili nella giornata.
La sua gara di domenica va in maniera “leggermente” diversa e infatti, con un dualismo degno del “Dr. Jekyll e Mr. Hide”, lo ritroverete anche tra i flop.
CASSIDY
Nell’assolato sabato romano non brilla nelle qualifiche e parte in P9, ma nei primi giri effettua una serie di sorpassi che lo portano ad essere sesto. Dopo la safety car, infila gli avversari uno ad uno tanto da raggiungere il secondo posto. Conquista preziosissimi punti in ottica mondiale, presentandosi alla giornata di domenica da leader. Insomma una gara pulita e senza strafare si rivela la scelta migliore per il neozelandese.
DENNIS
Una buona gara sabato, dove si è trovato per la maggior parte della gara nelle prime posizioni, chiude quarto a causa di un crollo di prestazione riuscendo a limitare così i danni con un’ottima difesa su Vergne.
Domenica conquista la pole con un’ottima qualifica e domina la gara, con una difesa magistrale sui tentativi di sorpasso di Bird e Nato. Dimostra la propria ottima forma in tutte le fasi di gara riuscendo spesso a mettere un agevole gap tra la propria vettura e quella successiva. Segna anche il giro veloce e porta a casa il bottino più ricco, che lo colloca al primo posto della classifica mondiale.
BIRD
Già sabato inizia bene nelle qualifiche, conquistando la prima fila appena dietro al poleman e compagno di squadra Evans. Alla partenza di sabato diventa subito leader con un sorpasso dall’interno, anche se nei giri successivi alla ripartenza da safety car perde due posizioni. La sua gara si conclude con lo spaventoso incidente che lo vede protagonista, perdendo la vettura sul dosso in curva 6 e venendo poi colpito da diversi altri piloti.
Ma il pilota inglese riesce a prendere parte alle qualifiche e alla gara di domenica (da sottolineare il grande lavoro dei meccanici che sono riusciti a ricostruire una macchina praticamente distrutta), schierandosi così in griglia di partenza in una buona P5.
La sua gara si svolge nelle posizioni da podio con vari scambi tra la P2 e la P3, portando anche svariati attacchi per la leadership. Conclude terzo anche a causa di una strategia non proprio perfetta, ma dopo la sfortuna avuta in tutta la stagione e, soprattutto visto l’incidente di sabato, questo podio non può che risollevare l’umore del pilota inglese.
ALTRE MENZIONI
Per quanto riguarda la gara di sabato bene anche Fenestraz, per lungo tempo nelle prime posizioni, perse nel finale a causa di una strategia non ottimale e Gunther che riesce a salire sul podio grazie a sorpassi audaci e all’ottima gestione dell’energia.
Nella gara di domenica spicca anche il nome di Nato, che tenta più volte il sorpasso su Dennis mentre è costretto a una strenue difesa su Bird, il tutto con un’ala anteriore storta a causa di un contatto nei primi giri. Taglia il traguardo in seconda posizione e dedica il primo podio con il numero 17 all’amico Jules Bianchi.
FLOP
MCLAREN
McLaren torna a casa dalla campagna romana con zero punti totali. Il sabato inizia già male dalle qualifiche con l’incidente di Hughes contro le barriere, che causa danni troppo ingenti per essere riparati in tempo per la gara costringendolo a fare da spettatore. Il team papaya confida quindi in René Rast che conduce una prima fase di gara 1 in top 5, toccando spesso le posizioni da podio. Il tedesco è però costretto al ritiro a metà gara a causa di un problema tecnico.
Per la gara di domenica le due McLaren si qualificano P11 Hughes e P13 Rast e conducono una gara senza grandi eventi, chiudendo nelle stesse posizioni della partenza.
LOTTERER
Male nelle due qualifiche (P20 e P17) e ancora peggio nelle gare, soprattutto nel confronto con il compagno di squadra.
A muro nel terzo giro di sabato, perde la macchina a causa di detriti sotto la vettura.
Domenica conduce invece una gara di medio-bassa classifica, sempre fuori dalla zona punti e conclude nel muro, all’ultimo giro, a seguito di un contrasto con l’Envision di Cassidy. La colpa è più del neozelandese, ma la performance durante tutto il weekend del tedesco merita comunque la menzione tra i flop.
EVANS
Come detto precedentemente la Città Eterna lo esalta, ma (è il caso di aggiungere) forse troppo.
Al giro due tenta un sorpasso sul connazionale Cassidy, ma perde su un avvallamento la sua Jaguar che si solleva e scorre sul rollbar dell’Envision portando le due vetture fuori pista. Insomma: il kiwi è un uccello che non può volare, ma Evans non lo sa e vola lo stesso.
Il pilota Jaguar torna ai box per un pit stop nel tentativo di ridimensionare i danni, ma è costretto al ritiro pochi giri dopo.
Questo incidente costringe anche un incolpevole Cassidy a una gara di bassa classifica e consente a Dennis di arrivare all’appuntamento di casa con un gap che può dargli maggiore tranquillità nella lotta per il titolo.