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Quando il principe di Montecarlo divenne “Le Roy”. Il 2017 di Leclerc, la sua perla più bella

Nel 2017 la F2 si presenta ai blocchi di partenza con una delle griglie più complete delle ultime stagioni. Ce ne sono di tutti i tipi, c’è l’italianissimo Ghiotto che si giocava le ultime chiavi in prospettiva F1. C’erano i giovani e sfacciati Alexander Albon e Nyck De Vries. C’è anche un pilota canadese che sembra avere manico che si chiama Latifi (lo ammettiamo fa strano dirlo, ma nei tempi della F2, sul buon Nicolas se ne parlava abbastanza bene).
Sicuramente qualcuno lo abbiamo tralasciato (su tutti Markelov), ma non tralasciamo la Prema, che quell’anno porta la coppia dei piccoletti. Da un lato l’italiano Antonio Fuoco e dall’altra un ragazzo che arriva da un campionato F3 dominato in lungo e in largo. Il suo nome è Charles Leclerc e vuole capitalizzare il prima possibile in F2 per coronare il suo sogno chiamato F1. Una stagione quella del monegasco che la si può definire un capolavoro e che ora vi racconteremo a modo nostro.

Lo spaventoso inizio di Charles Leclerc in F2

In quella primavera del 2017, la F2 ha il suo inizio in Bahrain nel weekend di Pasqua. Molti italiani, in attesa della F1, tra una fetta di colomba e un pezzo di uovo di cioccolata, si lasciano cadere nella tentazione di guardare la Sprint Race di F2 e si innamorano di Charles Leclerc.

Dopo un’ottima partenza dal centro gruppo, il monegasco inizia la sua lotta per la prima piazza con Ghiotto, Albon e Rowland. Qui il lampo di genio, Charles si ferma molto dopo rispetto agli altri ed esce in 14esima posizione a 7 giri dalla fine. Qui sale in cattedra, però, il monegasco. Con gomma fresca va il quadruplo degli altri, supera chiunque con una facilità impressionante e arriva fino al terzo posto finale. Due staccate da urlo e supera anche Ghiotto e Rowland, andando a prendersi la vittoria all’esordio in categoria tra lo stupore di tutti che lanciano il famoso grido del “E’ nata una stella!”. Il giorno dopo Charles gestisce e si prende un altro podio con la terza piazza finale.

Leclerc sul podio in F2
Charles Leclerc sul podio

La tappa successiva è Barcellona, sul circuito di Montmelo, dove Leclerc firma un’altra vittoria nella gara del sabato con una prestazione da numero 1 (come quello che aveva sul suo musetto essendo campione uscente della F3). Il giorno dopo anche stavolta gestisce e rimonta fermandosi ai piedi del podio.

Si passa velocemente a Monaco, il principe di casa apre le porte del Principato ai suoi compagni di categoria con una pole da urlo durante le qualifiche che è tutt’oggi il giro record per la F2 sulla pista di Montecarlo. Ma dobbiamo per forza soffermarci sulla gara di casa di Leclerc? La storia la conoscete tutti, dai. La famosa e temuta “Monaco curse” colpisce in entrambe le gare. Nella prima Charles domina, girando un secondo più veloce di tutti a giro, ma è , prima, sfortunato con l’uscita della SC che da una comoda prima posizione lo relega alla quarta e poi si ritira per colpa di un problema al montante anteriore sinistro. Gara 2? Possiamo anche evitarla, relegato ad una partenza dal fondo il monegasco prima prende una penalità per un contatto con Nato e poi si ritira per un problema alla sospensione.

La dedica di Leclerc al padre Hervè
La dedica di Leclerc a papà Hervé

“Je t’aime papa”, queste sono per te

Il weekend di Baku di quella stagione è difficile dimenticarlo per Leclerc e tutti i suoi tifosi, a seguito della scomparsa prematura del padre. Charles ha il permesso per non partecipare al weekend azero, ma declina l’opzione perché vuole fare un ultimo regalo a papà Hervé. In quel fine settimana il monegasco si presenta a Baku con il suo classico casco con una scritta in stampatello “Je t’aime papa” (scritta che avrà anche sull’ala posteriore e che indicherà dopo la pole conquistata) e dominerà. Nelle due gare è un metronomo, non sbaglia una virgola, domina in lungo e in largo, tra SC e ritmo infernale Charles stravince gara 1 e arriva secondo la domenica mattina. Dando uno smacco in classifica al suo rivale Rowland.

In Austria per Charles continua il momento d’oro, infilando l’ennesima vittoria in Feature. Mentre in Sprint è costretto al ritiro dopo un contatto con il suo compagno di squadra, Antonio Fuoco, a seguito del quale il monegasco ha la peggio e alza bandiera bianca. Nessun problema, però, per il monegasco che il weekend successivo, a Silverstone, mette a segno un’altra vittoria in scioltezza e senza rivali che possano impensierirlo. Mentre nella Sprint lima i danni e bada al sodo con un quinto posto.

Leclerc e il suo fisioterapista
Leclerc con il suo storico fisioterapista Andrea Ferrari

La corsa al titolo e la magia di Spa made in Leclerc

Charles Leclerc lascia il weekend inglese con la consapevolezza di essere lui l’uomo favorito al titolo, visto anche il distacco sulla compagnia. In Ungheria bada al sodo e al concreto. Non sale sul podio e nemmeno esagera, chiude il weekend con due quarti posti che gli permettono di allungare ulteriormente sugli avversari.

A Spa la Featured Race è colpita da una violenta pioggia. Leclerc che si era guadagnato la partenza dal palo, non ne risente e domina in lungo e in largo la gara. Dando 36 secondi a Rowland arrivato sul secondo gradino del podio, infliggendo il distacco più grosso per un vincitore in una gara di F2. Però, si c’è un però, parliamo pur sempre di Leclerc. Sicuramente non l’uomo più fortunato del mondo, credo sia chiaro a tutti e la sfortuna colpì anche quel pomeriggio. Infatti ai controlli, i tecnici FIA notano un’irregolarità al fondo delle vettura e lo squalificano (stessa sorte anche per Rowland). Nella sprint invece Leclerc gestisce e chiude quinto.

Arriviamo a Monza, weekend che Leclerc probabilmente per salute personale avrà rimosso dalla sua testa. Nella Feature durante la lotta per la vittoria con De Vries, il monegasco viene centrato dall’olandese e sarà costretto ad alzare bandiera bianca. Inutile anche la penalità all’oramai ex pilota Alpha Tauri. Weekend rovinato che vede la domenica del monegasco ripartire per l’ennesima volta dal fondo e chiudere al nono posto senza guadagnare punti.

Charles, ora sei LeRoy

7 ottobre 2017, siamo a Jerez. Tutti sono collegati per la Feature Race, perché il ragazzo che parte dalla pole oggi ha un occasione troppo ghiotta da non sfruttare e infatti la divora con un sol boccone. Charles Leclerc alle 15:04 di quel pomeriggio autunnale diventa campione del mondo vincendo e dominando la gara in terra spagnola.

La festa parte, a Charles riesce l’impresa di vincere in due anni F2 e F3 da rookie. Il monegasco è incontenibile nel parco chiuso , con la festa che non si placa mai, anzi, in un momento diventa pure un “incubo”. Infatti sul podio durante la celebrazione, al momento degli inni, al posto dell’inno monegasco parte quello francese, tra le risate dei commentatori e degli uomini sotto il podio. Con Charles che nel mentre si sbraita e se la ride mimando un tipico gesto italiano, ma acqua passata, inno fermato alle prime note per poi far partire l’inno monegasco.

Le ultime tre gare le ricordiamo giusto per le statistiche. A Jerez il giorno dopo Charles la mette al settimo posto. Mentre nell’appuntamento finale di Abu Dhabi chiude con una vittoria ed un secondo posto. Non lasciando nemmeno le briciole ai suoi rivali, primo su tutti Rowland.

Foto: Prema Facebook and Charles Leclerc official profile.

Michele Massa

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