Agosto è sinonimo di ferie ma non per l’Indycar che torna a distanza di una settimana dal MusicCityGP ad Indianapolis per il GallagherGP! Per la seconda volta in campionato siamo sul circuito stradale dell’Indianapolis Motor Speedway che ha visto trionfare Alex Palou a maggio in occasione del GMR Grand Prix!
Ma scopriamo insieme qualcosa in più sull’IMS!
La configurazione del circuito
Inaugurato nel 2000 per ospitare il Gran Premio degli Stati Uniti di Formula 1, il tracciato stradale dell’Indianapolis Motor Speedway misura poco meno di 4 km. Oltre alla celebre Formula 1, nel corso degli anni il circuito ha accolto anche eventi come il MotoGP e varie altre serie automobilistiche.
Il senso di marcia del circuito è in orario rispetto a quello dell ovale. Si inizia con una discesa lungo il rettilineo prima di condurre i piloti in una curva a destra a 90 gradi, seguita immediatamente da una lunga curva a sinistra che costituisce le Curve 1 e 2. La Curva 3 è una curva a destra arcuata che riporta gradualmente i piloti verso un’altra curva a destra, la Curva 4, che offre un’ulteriore opportunità di sorpasso.
Le Curve 5 e 6 formano la famigerata chicane per poi arrivare al rettilineo sul retro del tracciato, che divide l’area interna dell’Indianapolis Motor Speedway in due parti, passando proprio dietro i box della NASCAR Cup Series.
L’ultima parte del giro inizia con una curva a sinistra, la Curva 7, prima che i piloti siano guidati avanti e indietro attraverso le Curve 8 e 9. Successivamente, c’è una curva a destra che riporta i piloti sull’ovale con le Curve 10 e 11. Le Curve 12 e 13 riducono la velocità dei piloti prima che essi ritornino sul rettilineo anteriore, mentre la Curva 14 porta i piloti direttamente verso il traguardo per completare il giro di 2,439 miglia.
Come è andata l’ ultima volta all’IMS
Lo scorso maggio al termine delle qualifiche ha visto una sorprendente pole position conquistata da Christian Lundgaard, che ha ottenuto la sua prima partenza dalla pole nella sua carriera con la Letterman Racing. Accanto a lui si è classificato Rosenqvist, mentre Palou e Harvey sono in seconda fila.
Tra i punti cruciali della gara, al via Palou è riuscito a sfruttare le sue gomme morbide e superare Rosenqvist e Lundgaard per prendere il comando. Infatti le basse temperature hanno favorito i piloti che hanno scelto gli pneumatici soft mentre hanno avuto molta difficoltà quelli con le hard.
Anche le soste ai box sono state decisive, con alcune vetture che hanno cambiato strategia e montato gomme diverse per cercare di guadagnare vantaggio.
Lundgaard è riuscito a mantenere la testa della gara, ma le sue gomme morbide hanno ceduto nel finale, permettendo a Palou di riprendersi il comando. O’Ward ha sfruttato un undercut strategico per avanzare posizioni, mettendo pressione alla testa della corsa. Nel frattempo, Rossi e Lundgaard hanno lottato per la terza posizione, con Rossi che ha attaccato con successo e ha raggiunto il podio.
La gestione gomme sembra quindi fondamentale insieme alle condizioni meteo che sembrano minacciare i cieli di Indianapolis. Ci sarà qualche sconvolgimento inaspettato?
Il programma del weekend
Venerdì 11 agosto
- Prove Libere 1: ore 15.00
- Qualifiche: ore 18.30
- Prove Libere 2: ore 22.00
Sabato 12 agosto
- GallagherGP: ore 20.20