L’ultima gara della stagione 2023 di Indycar è stata senza dubbio la più caotica. Proviamo a ripercorrela dando un senso a quanto successo a Laguna Seca. laguna seca indycar 2023
Un inizio caotico laguna seca indycar 2023
Il polesitter Rosenqvist guida il gruppo attraverso curva 1. Tutti passano illesi. Alla seconda curva, però, le cose non vanno altrettanto bene. Lundgaard colpisce il cordolo interno e si scontra con McLaughlin e Newgarden. Poco dietro, Armstrong colpisce Rahal, che a sua volta colpisce Vips, che va a trascinare ulteriormente fuori strada Newgarden. Qualche metro oltre la curva, tra i pochi illesi, Dixon evita al pelo Herta ma sbanda e manda fuori pista VeeKay. Dopo sole due curve, abbiamo già la prima caution del giorno. Ripartono tutti tranne Rahal, che si ritira. Lundgaard e Dixon vengono penalizzati.
Al giro 6, la caution termina e la gara riparte. Dopo due contatti minori, rispettivamente tra McLaughlin e Pedersen e tra Palou (nuovo leader) e Rosenqvist, che non influiscono sullo stato della gara, Newgarden perde il controllo sul rettilineo finale e sbatte a muro. Esce così la seconda caution. Siamo solo al nono giro su novantacinque.
Altro caos laguna seca indycar 2023
Al giro 12 la gara riparte. Rosenqvist conquista il secondo posto superando Power, Palou si allontana solitario e i piloti coinvolti nei contatti precedenti fanno diversi pit stop per le riparazioni. Tra tutti, Vips e Kirkwood sono quelli che rimangono più a lungo ai box, ma ripartono anche loro. La gara sembra ora tranquilla, ma è solo un’illusione. Al giro 26, infatti, abbiamo un doppio brivido: Castroneves perde da solo il controllo sulla monoposto, fa uno spin in mezzo alla pista e riparte pericolosamente vicino a Pedersen, con cui ha un piccolo duello prima di perdere nuovamente la macchina e finire nella sabbia. Al rientro in pista, tra la nuvola di polvere e la concitazione, Castroneves quasi colpisce Palou che lo sta doppiando. La calma sta per finire.
Al giro 29 Ericsson e Rosenqvist sono impegnati in una battaglia in curva 2. Ericsson colpisce Rosenqvist e si blocca in mezzo alla curva. Rosenqvist fa uno spin completo, da quasi fermo evita Ericsson e riparte, solo per finire nella sabbia poco oltre. Esce così la terza caution, ma nessuno dei due si ritira.
Ancora più caos
La ripartenza del giro 37 dura pochissimo: ancora una volta, infatti vari contatti fermano tutto. Stavolta la colpa va a Power, che colpisce Pedersen e lo gira. Ritrovatosi in diagonale, Pedersen blocca Castroneves e colpisce Ilott che lo stava superando. Metri più indietro, McLaughlin dà una ruotata a Ferrucci e lo manda nella sabbia. Con un ottimo riflesso, Ferrucci riprende il controllo e mantiene la monoposto in corsa parallela al tracciato, invece che diretta verso la barriera, e rientra in pista. I piloti, per miracolo, sono tutti illesi ma la quarta caution ferma la gara.
Il giro dei pit stop sotto safety car fa nascere una nuova strategia: Lundgaard, Armstrong e Dixon, rispettivamente undicesimo, dodicesimo e tredicesimo, hanno uno stop di vantaggio sugli effettivi leader e possono vincere facendo solo un altro stop invece che due. Al giro 41 la gara riparte, e Lundgaard perde subito varie posizioni, rendendo Armstrong leader della strategia alternativa.
Ulteriore caos ma abbiamo quasi finito
La gara, come abbiamo già visto dopo la seconda ripartenza, ha avuto anche momenti tranquilli. Il più consistente è proprio in questa porzione di corsa, dal giro 41 al giro 57. Anche questo, tuttavia, è destinato a finire prematuramente. Al giro 58, infatti, De Francesco spinge Malukas nella sabbia e causa la quinta caution. Sembrava un gran botto, e dobbiamo fare i complimenti alla solidità delle monoposto se nessuno si è fatto male. In pit lane ai hanno attimi di caos con Ilott che si blocca in diagonale davanti all’ingresso. Ciò va a danneggiare chi stava entrando, e a favorire O’Ward, appena uscito, che diventa il nuovo leader della strategia alternativa.
Al giro 63 abbiamo l’ennesima falsa ripartenza: in curva 1, Blomqvist colpisce da dietro De Francesco e Ferrucci fa lo stesso con Palou. Blomqvist è costretto al ritiro. Siamo quindi alla sesta caution, che non sarà l’ultima. Al giro 67, infatti, Pedersen sbatte causa una reazione a catena in cui sono coinvolti Armstrong, Ericsson e Lundgaard. Nello stesso frangente, McLaughlin perde il controllo e rischia un pericoloso contatto con Herta, che fortunatamente non si verifica. Ancora una volta è caution, al settima, ma tutti stanno bene e ripartono.
Un finale caotico
Arrivati a questo punto, la vittoria è alla portata di tutti e di nessuno. A sorpresa, il contendente più quotato alla ripartenza è Grosjean, che sfida e supera O’Ward per la lead a 23 giri dalla fine. Anche lui, tuttavia, deve fare i conti con il carburante e rientrare ai box. Nle frattempo, a 21 giri dalla fine, la gara è di nuovo sospesa, per l’ottava e ultima volta. Nello stesso punto dove De Francesco aveva sbattuto fuori pista Malukas, Castroneves colpisce Herta e lo manda a muro. Castroneves riparte, Herta, invece, miracolosamente illeso, è costretto al ritiro.
A 17 giri dal termine, nel solito modo inaspettato che lo contraddistingue, Dixon è in testa. Guida il gruppo davanti a un McLaughlin altrettanto riemerso dal nulla e ad un sorprendente Ilott. La gara si stabilizza e iniziano gli ultimi sorpassi. Palou riconquista il terzo gradino del podio, mentre O’Ward si lancia in un disperato recupero di posizioni per ridurre il più possibile il distacco da McLaughlin in classifica generale. Con l’ultimo sorpasso all’ultimo giro, fatto da Lundgaard a Rossi per il sesto posto, si chiude l’ultima gara della stagione 2023.