di Giulia Costantino e Sara del Mistero
Quante volte ci è sembrato di non poter riuscire ad ottenere un determinato risultato? Di come più sembrava lontano e più per noi era difficile reagire? Quando quel bottone nella nostra testa da off passa ad on e ogni ostacolo non è mai abbastanza alto per non permetterci di superarlo. Questo è Kush Maini, che a noi di Mult1formula ha raccontato della paura di non poter tornare a correre, dalle emozioni del primo podio in Formula 3 all’appoggio dell’academy Alpine, dal rapporto con suo fratello Arjun e all’aiuto di Mika Hakkinen.
Kush e Arjun: due fratelli con lo stesso sogno
Se oggi Kush può dire di essere un pilota professionista è anche grazie all’aiuto del fratello. Si sa, i fratelli minori devono sempre seguire le orme del più grande e così è stato anche per lui: “La rivalità è iniziata molto presto. Qualsiasi cosa facciamo, se giochiamo a calcio o qualsiasi altro sport diventiamo molto competitivi. Molte volte si crea della confusione ma è bello avere qualcuno come lui al mio fianco”.
È Arjun, con la sua passione, a spingere per la prima volta Kush a provare un kart: “I primi due, tre anni non ero molto bravo, ho provato perché mio fratello guidava nei kart. Ho fatto molti errori nei primi giri ma è parte del viaggio. Più errori fai, più impari ed è per questo che gli errori sono molto importanti per il nostro sport e bisogna prenderli in maniera positiva”.
La situazione motoristica in India
L’India è una nazione ancora in fase di sviluppo sotto molti aspetti, anche dal lato del motorsport: “Dopo Drive to Survive è salito l’interesse per questo sport in India. È una nazione molto popolata e vedere che ora stanno nascendo nuove piste e nuove infrastrutture, vuol dire che stiamo andando nella giusta direzione. C’è anche una Formula 4 indiana, è molto bello da vedere”.
Per questo, Kush Maini ha deciso di intraprendere la scalata in Europa: “Quando avevo 12 o 13 anni abbiamo deciso che sarei dovuto venire in Italia, ho fatto la WSK, la CIK e tutte le categorie dei karting. L’Italia è il centro di tutto e provenendo da un Paese come l’India ero consapevole di dovermi trasferire per inseguire il mio sogno”.
L’approdo alla Formula 3
Ci piace particolarmente sottolineare la forza di volontà che ha messo Kush per inseguire il suo sogno. Nel 2021 si è allontanato per una stagione dalle corse e ha perfino pensato di non poter più riuscire a tornare in questo mondo. Nel 2022, però, è arrivato l’annuncio del suo approdo in Formula 3.
“Sono salito su una F3 per la prima volta nel 2022, dopo l’anno di pausa nel 2021: è stato veramente scioccante. La stagione ha avuto un bellissimo inizio in Bahrain, dove nelle qualifiche mi sono subito piazzato al terzo posto. Dopo un periodo lontano da questo mondo qualche dubbio ti viene: non sei abbastanza bravo, non sei abbastanza veloce… e un risultato del genere al primo weekend mi ha dato un boost di energia per iniziare al meglio la stagione”.
Un solo podio in questa categoria, all’Hungaroring, ma che per Kush Maini è stato sicuramente il miglior weekend della stagione: “La macchina è sempre stata velocissima, abbiamo lottato benissimo e, sinceramente, la pista è una della mie preferite. Ho sempre sentito il podio vicino ma alcuni miei errori non ci hanno permesso di raggiungerlo, è stato fantastico salirci in Ungheria”.
Dritto in Formula 2: tecnica e velocità
Un rischio quello che ha corso il pilota indiano, molti avrebbero allungato i tempi, ma non Kush: “Eravamo molto veloci in F3 ma i risultati sperati non arrivarono. Molte persone mi dicevano che dovevo continuare in quella categoria ma dovevo credere in me stesso, è stato un periodo difficile ma la decisione di provare l’azzardo è stata la scelta giusta perché eravamo abbastanza veloci”.
La Formula 2 è definita la classe regina delle formule minori e quindi, un pilota che cambia categoria, quali difficoltà può trovare nell’adattarsi alla nuova vettura?
“Una vettura di Formula 2 ha sicuramente più potenza ma è anche più pesante. La differenza sostanziale la trovi però nel sistema frenante: queste vetture hanno i freni in carbonio quindi devi imparare a mantenerli nella temperatura corretta. Una volta imparato quello mi sono sentito molto più a mio agio con la monoposto, quindi ho acquistato sempre più velocità in pista e ho imparato a capire la monoposto”.
Quello che non vediamo della Formula 2
Di lotte in pista ne vediamo tante, forse troppe, ma non diamo mai peso ai rapporti umani che si creano fuori pista. In particolare, per Kush Maini, Ralph Boschung è sempre stato un punto di riferimento.
“Ralph è stato veramente d’aiuto per me, fino alla fine, qualsiasi domanda io avessi lui mi avrebbe risposto. Ho imparato molto da lui nella prima parte della stagione e questo mi ha aiutato a velocizzarmi molto. È sicuramente il compagno che più mi ha aiutato ed è una grande persona da avere al proprio fianco, non penso che senza di lui avrei fatto così bene come ho fatto”.
Nuovo anno, nuovo compagno. Nel 2024, Kush Maini avrà come compagno di squadra Gabriel Bortoleto: “È un grande pilota e un bravo ragazzo, sarà la sua stagione da rookie quindi anche lui avrà qualche domanda ed io sarò lì per aiutarlo. Lavoriamo bene insieme e già da Abu Dhabi si è instaurato un bel rapporto, sarà un anno divertente e l’atmosfera con il team sarà grandiosa. Non vedo l’ora!”
Una finestra sul 2024: Barcellona shakedown test
La Formula 2 sta per affrontare una nuova era, nuove monoposto e quindi tanti test da fare. Qualche settimana fa, proprio a Barcellona, si è svolta una giornata di test, lo shakedown, per permettere ai team di collezionare i primi dati.
“Innanzitutto, la macchina è veramente bella. Io e Gabriel abbiamo avuto una sola auto a disposizione e molti test da dover fare: aerodinamica e setup su tutti. Molto del mio tempo lo abbiamo utilizzato per capire la nuova macchina anche se molti atteggiamenti non sono cambiati dalla vecchia vettura”.
“Le persone nel team sono molto serie e competenti nel loro lavoro, divertenti quando serve, ciò rende l’atmosfera bellissima. Aspetto con ansia di guidare l’auto in Bahrain, ma abbiamo collezionato molti dati che ci rende molti sicuri sul lavoro fatto durante i test”.
“Per il 2024, prima di tutto, darò il mio meglio. Proverò ad imparare dai miei errori della passata stagione per essere comunque uno step avanti. Se poi tutto va bene, la lotta per la vittoria del campionato è l’obiettivo principale, sempre”.
Verso la Formula E
Come ogni pilota che si rispetti, Kush Maini punta sempre al top. L’indiano, a Novembre, è stato annunciato come terzo pilota per Mahindra Racing: “Non ho ancora provato in pista la monoposto. Sarà molto divertente e interessante anche perché essere reserve driver in un top team è una nuova opportunità per imparare qualcosa”.
“Quando vado in fabbrica, parlare con persone di quell’esperienza e ovviamente anche con Edo e Nick mi aiuta molto. Ovviamente non vedo l’ora di poterli aiutare in qualsiasi modo ed è una bella sfida che mi terrà in forma quando non correrò in Formula 2″.
Un solo obiettivo per Kush Maini: la Formula 1
Kush Maini ha avuto il suo primo assaggio della Formula 1 quando Mika Hakkinen ha deciso di seguirlo nella sua carriera: “È qualcosa di simile ad un sogno, è stato il mio idolo per molto tempo. La prima volta che mi ha chiamato tremavo perché, sapete, è Mika no? E adesso averlo con me, poterlo chiamare in qualsiasi momento io voglia o tramite Whatsapp è surreale”.
“E se qualcuno come Mika crede in te, devi credere in te stesso anche tu, non c’è altro modo. È una buona spinta di autostima e avere una persona del genere nel team è fantastico”.
A portarlo ancora più vicino alla Formula 1 è stata la decisione dell’Alpine Academy di prenderlo nel suo gruppo di piloti: “Ero veramente fiero di me quando è arrivata la chiamata. Sono stato lontano dalle corse e dopo un po’ di fatica ricevere una chiamata di Alpine che ti dice ‘noi crediamo in te’ è stato un grande onore. Poi è arrivata la pressione. In Formula 1 la pressione è 10 volte tanta e correre sotto l’ala di un top team la aumenta in maniera esponenziale”.
“Ci sono voluti un paio di mesi prima che tutte le pratiche venissero completate, sfrutterò al massimo il loro aiuto in questa stagione per ottenere il massimo dei risultati. È un sogno diventato realtà”
Prossima fermata: Bahrain
Kush Maini si è raccontato con noi in maniera limpida e pura, speriamo che tutto ciò sia arrivato anche a voi che state leggendo. Non ci resta che augurare a lui e al suo team in bocca al lupo per la stagione che verrà e che il Bahrain possa portare tanti e nuovi bei ricordi anche nel 2024!