Il Monaco Eprix è stata una gara ricca di colpi di scena, con le posizioni ai piedi del podio combattutissime fino alla fine. I riflettori sono stati puntati sul team Jaguar e Mitch Evans, ma anche il team DS Penske merita gli applausi per quanto ci ha mostrato.
I TOP DEL MONACO EPRIX
MITCH EVANS
Ancora una volta Mitch Evans si è mostrato un pilota velocissimo e molto efficace con un’ottima gestione della gara dall’inizio alla fine. Il suo team ha saputo dargli spazio, vedendo l’ottimo set-up della macchina e la sua enorme voglia di vincere questa gara. Evans conquista così una vittoria che qualsiasi pilota di qualsiasi categoria sogna un giorno di poter portare a casa.
TEAM JAGUAR TCS RACING
Al Monaco Eprix il team Jaguar è stato come la Red Bull nella F1, impeccabile e inattaccabile. La loro gestione dei piloti è stata eccellente, un ottimo esempio di gioco di squadra. Il loro obiettivo ora è chiaro a tutti: vincere entrambe le coppe dopo 8 stagioni in Formula E. Le comunicazioni degli ordini di scuderia sono state chiare e così Cassidy ha guardato le spalle di Evans, lasciando a lui la vittoria e accontentandosi di un secondo posto.
Considerando il posizionamento dei due piloti in classifica generale, con Cassidy in corsa per il titolo iridato a 7 punti dal leader e Evans a 25 punti, la decisione poteva non essere ben accettata dal primo. La reazione di Cassidy indica una grande fiducia nel team, che così ha reso ancora più fedele Evans agli obiettivi del team.
TEAM DS PENSKE
Se esaltiamo il lavoro di squadra del team Jaguar, non possiamo non riconoscere i meriti del team DS Penske nella grande gestione dei due piloti. Nel loro caso la missione era anche più complicata: un pilota andava a podio e all’altro sarebbe spettata la medaglia di legno. Il quarto posto è toccato a Vergne, uno dei piloti più talentuosi della Formula E, una vera icona della categoria. In un suo team radio non ha nascosto il suo disappunto, ma alla fine ha obbedito agli ordini di squadra, proteggendo il terzo posto di Vandoorne .
I FLOP DEL MONACO EPRIX
PASCAL WEHRLEIN
Dal poleman della gara e dall’attuale leader della classifica generale ci aspettavamo decisamente molto di più. Wehrlein ha perso la testa della corsa dopo pochi giri dal via per attivare l’attack mode, strategia che si è rivelata poco proficua. Per tutta la gara è rimasto attorno alla quinta posizione, cercando di chiudere il gap con chi lo precedeva, ma con scarsi risultati. Alla fine, sembrava poter recuperare almeno una posizione, ma la DS Penske era più performante. In occasione della gara di casa il pilota tedesco è chiamato ad un’ottima prestazione. Dietro di lui, Cassidy e Dennis sono molto agguerriti!
JAKE HUGHES
Giornata da dimenticare per il pilota inglese del team NEOM McLaren. Nella prima parte di gara, il team lo mette in difficoltà non segnalandogli l’imminente ingresso della safety car. Il tamponamento che ne consegue lo costringe ad un pit stop che lo porta a perdere molte posizioni. Hughes pecca un po’ di inesperienza e non riesce più a ritrovare la calma per rimontare. Nel finale di gara, compie un sorpasso molto azzardato, spingendo a muro Muller e costringendolo al ritiro. Segue poi una penalità, che sembrerebbe aver sorpreso molto Hughes dopo la fine della gara.
SERGIO SETTE CAMARA
Anche per il pilota brasiliano il Monaco Eprix è stata una brutta gara. Se Hughes può essere giustificato per la sua poca esperienza, Sette Camara dimostra di essere troppo impulsivo in pista, nonostante questa sia già la sua quinta stagione in Formula E. Ormai dovrebbe essere abituato alla bagarre e agli spazi stretti della categoria elettrica. Durante la gara è protagonista di due sportellate: la prima a Buemi con un’accelerata poco sensata a centro curva e poi a Dennis nel finale di gara. Quest’ultimo incidente è decisamente più grave in quanto distrugge la gara di uno dei contendenti al titolo piloti. Per questo Sette Camara viene penalizzato con cinque secondi.