Siamo arrivati al nono round di Formula 2 i giovani piloti si trovano all’Hungaroring, una delle ultime gare prima di una meritata pausa estiva.
Ci siamo lasciati da Silverstone con Isack Hadjar leader della classifica piloti con 133 punti. Il francese ha 16 punti di vantaggio su Paul Aron, che punta al riscatto dopo un weekend difficile. Nella classifica squadre, Campos Racing guida con 171 punti, seguita da MP Motorsport e Invicta Racing. Ma scopriamo ora tutto quello che è successo nel weekend di F2 in Ungheria!
Sprint Race: gli pneumatici determinano la gara
Nella casella della pole position di questa sprint race di F2 in Ungheria si schiera Richard Verschoor (Trident), grazie all’inversione di griglia. Di fianco a lui parte Kush Maini (Virtuosi Racing), mentre Zane Maloney (Rodin Motorsport), che doveva partire terzo, è costretto ad una partenza dalla pit lane dopo aver stallato la sua monoposto durante il giro di formazione.
Andrea Kimi Antonelli (Prema) scatta dalla quarta casella ed è il primo dei piloti davanti ad optare per una strategia di gomme diversa. L’italiano, infatti, è uno dei 12 piloti che hanno scelto di affrontare la sprint race con la mescola più morbida per provare a sfruttare il maggior grip in partenza.
La prima fase della gara
Allo spegnimento dei semafori, Verschoor ha guidato il gruppo con Maini, anche lui su gomme dure, alla prima curva. Antonelli blocca in modo violento le ruote e va largo dietro di loro. Un bloccaggio che si rivelerà fatale per la sua gara. In questo momento, però riesce a mantenere abbastanza velocità per passare all’esterno di Maini alla curva successiva e chiudere subito sul retro di Verschoor.
L’olandese ha difeso la leadership fino alla curva uno del terzo giro, ma Antonelli, con una traiettoria migliore sul rettilineo principale, riesce a infilarsi all’interno e a passare in testa. Nei tre giri successivi, poi, si costruisce un vantaggio di oltre due secondi.
Le gomme option iniziano a dare problemi
Avendo, però, optato per le option, le gomme di Antonelli hanno iniziato a deteriorarsi rapidamente: a metà gara, Verschoor e Maini lo avevano già raggiunto di nuovo. Nonostante due bloccaggi in curva due, l’italiano rimane davanti fino a quando la sua resistenza è stata definitivamente spezzata da Verschoor, che ha ripreso il comando. Antonelli è andato largo, è scivolato al terzo posto e da lì in poi ha continuato a perdere posizioni prima di fermarsi per un pit stop.
Verschoor vince la sprint race ungherese con un vantaggio di 1,5 secondi su Maini. Victor Martins (ART Grand Prix) è arrivato terzo, classificandosi come il miglior pilota con gomme morbide.
La strategia con le gomme option, infatti, si è rivelata inconcludente per la maggior parte dei piloti. Enzo Fittipaldi (Rodin Motorsport) era salito al quarto posto ma è stato costretto a fermarsi ai box quando una gomma anteriore gravemente spiattellata si è disintegrata. Dennis Hauger (MP Motorsport) è arrivato quinto davanti al compagno di squadra della, Franco Colapinto.
Paul Aron (Hitech GP), contendente al titolo, è scivolato al 14º posto a inizio gara per poi recuperare fino al settimo grazie alle gomme dure. Taylor Barnard (AIX Racing) ha conquistato l’ultimo punto in ottava posizione, dopo aver superato Ollie Bearman (Prema). L’inglese è calato con le gomme morbide nel finale e ha perso posizioni durante una spettacolare battaglia a tre con Juan Manuel Correa e Jack Crawford. I due piloti della DAMS hanno concluso rispettivamente al nono e decimo posto.
Tra tutte queste lotte e pit stop chi ci ha guadagnato? Isack Hadjar, il leader del campionato. Il francese, grazie alle sue gomme dure ha guadagnato molte posizioni nella fase finale della gara, arrivando quarto e allungando così la sua leadership.
Non è finita qui: Verschoor viene squalificato
Il vincitore della sprint race di F2 in Ungheria, Richard Verschoor (Trident), è stato squalificato a causa di una non conformità tecnica della sua auto. La vittoria viene quindi ereditata da Kush Maini che ottiene così il suo primo successo nella categoria. I commissari hanno determinato che la “plancia posteriore dell’auto 22 [Verschoor] era al di sotto dello spessore minimo richiesto”.
Questa è la quinta squalifica del pilota olandese da una gara di Formula 2, ed è la quarta volta che a causa di questo perde un podio. Era successo, ad esempio, all’inizio dell’anno quando ha vinto la sprint race di Jeddah.
Feature Race
Paul Aron scatta dalla pole per la seconda volta in stagione dopo l’ottimo giro messo a segno durante le qualifiche del venerdì, affiancato da Enzo Fittipaldi e dal leader del campionato, Isack Hadjar.
Il primo colpo di scena avviene prima ancora dello spegnimento dei semafori, infatti Hadjar viene costretto a partire dalla pit lane a causa di un’uscita dai box troppo in ritardo. Aron ha tra le mani un’incredibile possibilità per guadagnare punti sul francese e riprendersi la leadership del campionato.
Si spengono i semafori
Ottima partenza di Martins e Fittipaldi, che vanno subito a scavalcare il pole sitter, che compie un bloccaggio incredibile in curva 1 perdendo altre 4 posizioni. La miglior partenza la fa Bearman, che da quattordicesimo finisce il primo giro in ottava posizione. Buono scatto anche per Antonelli, che guadagna due posizioni.
All’inizio del terzo giro Fittipaldi prova a sfruttare il DRS a suo favore in curva 1 per scavalcare Martins, ma il francese compie una difesa magnifica dall’esterno e mantiene la testa della corsa; lotta che avvantaggia Bortoleto, che si aggiunge alla coppia di testa.
Ciò che appare fondamentale dopo i primi giri è che, come per la Sprint Race, la gestione degli pneumatici sarà la chiave per ottenere un buon risultato. I primi tre (Martins, Fittipaldi e Bortoleto) hanno gomme soft, mentre Maloney e Antonelli montano le hard.
Dopo aver respinto l’attacco di Fittipaldi, Martins inizia a imporre il suo ritmo, creando un gap sui piloti dietro.
A metà del sesto giro Antonelli sfrutta un errore di Maloney per mettersi in quarta posizione, alla caccia del podio e con le mescole a suo favore. Maloney viene risucchiato nel gruppo dei piloti dietro, e Aron, nella foga di voler recuperare quanto perso al via, tampona il pilota della Rodin mandandolo in testacoda e ponendo fine alla sua corsa.
Iniziano le soste
La safety car causata dall’incidente di Aron porta tutti i piloti con le gomme soft a cambiare mescola, anticipando quella che sarebbe stata la normale strategia.
Alla ripartenza Bortoleto riesce a sorpassare Fittipaldi in una lotta tutta brasiliana, mettendosi virtualmente in seconda posizione, calcolando le soste mancanti. Chi ha veramente beneficiato della Safety Car è Hadjar, che visto il problema è partito con le soft e ha rimontato fino a una teorica quinta posizione.
Antonelli deve sfruttare al massimo la testa della corsa e la pista libera, per guadagnare il più possibile sugli inseguitori in modo da non perdere troppo con il pit e finire in fondo al gruppo.
Metà gara
Al giro di boa della corsa la situazione è stabile, con soltanto Bortoleto tanto vicino a Miyata da poter sferrare un attacco, ma il giapponese non intende lasciare la sua posizione facilmente.
Nel frattempo Martins scavalca Verschoor, guadagnando la seconda posizione a 6.3 secondi da Antonelli.
A 15 giri dalla fine avviene un altro colpo di scena: Cordeel, in lotta con Hauger, finisce pesantemente contro le barriere, provocando un’altra Safety Car.
Tutti quelli che non si erano fermati durante il primo regime di Safety hanno quindi un’enorme possibilità per recuperare. Kimi rientra in quinta posizione, agganciato ai primi ma con gomma più fresca, più morbida e macchina più scarica, e Bortoleto e Fittipaldi, rispettivamente in seconda e terza posizione, sono sotto investigazione per una possibile infrazione del regime di Safety Car (quella causata dal contatto tra Aron e Maloney).
Si riparte
La Safety rientra al ventisettesimo giro, con Martins che prova subito a staccare quelli dietro. Antonelli non vuole aspettare, e supera immediatamente Hauger in curva 1 e passa anche Fittipaldi in curva 2: strategia eseguita alla perfezione dall’italiano, che si mette a caccia di Bortoleto e Martins. Il brasiliano si difende bene, ma in curva 1 Antonelli stacca più forte e lo infila, guadagnando la seconda posizione. Nel frattempo Hadjar scivola in quindicesima posizione, fuori dai punti, e senza la possibilità di allungare il vantaggio in campionato sfruttando il ritiro di Aron.
Kimi sfrutta il DRS e passa anche Martins, sempre in curva 1, portandosi in testa alla corsa e guadagnando ben 2 secondi sul francese in metà pista e mettendo a segno anche il giro veloce.
Ora Antonelli deve soltanto gestire la gomma fino alla fine e mantenere la calma.
Alle sue spalle Bortoleto si avvicina molto a Martins, entrando anche in zona DRS, ma non è abbastanza vicino per provare subito l’attacco.
A 4 minuti dalla fine Verschoor sorpassa Hauger e mette nel mirino Fittipaldi e la sua quarta posizione, concretizzando il sorpasso in curva 1. Il pilota della Trident spinge fino a recuperare anche Bortoleto, riuscendo a passare il brasiliano all’esterno all’inizio dell’ultimo giro.
Ora tutti gli occhi sono puntati su Andrea Kimi Antonelli, che affronta le ultime curve dell’Hungaroring vincendo la prima Feature Race della sua ancora brevissima carriera, dopo una gara fatta di sofferenza nelle battute iniziali ma che gli ha regalato una gioia immensa alla bandiera a scacchi.
Alla prossima
Il weekend in Ungheria ha dimostrato ancora una volta il dinamismo e lo spettacolo della Formula 2, e fortunatamente non ci sarà da aspettare molto prima di rivedere i giovani piloti in pista. L’appuntamento è per settimana prossima in Belgio, sullo storico circuito di Spa-Francorchamps!
Di Sara Ruffoni e Tommaso Cerutti