Il COTA si prepara ad ospitare il ritorno del WEC dopo la pausa estiva. Dopo Interlagos, anche il più famoso dei tracciati texani torna a veder correre Hypercar e LMGT3 nel suo impianto. Venti ore di gara ci separano ormai dalla fine del campionato e con tre eventi ancora da disputare c’è molta attesa per questo grande ritorno.
COTA 2020: una situazione disperata
Negli ultimi anni, il mondiale endurance aveva scelto di spostarsi a Sebring, in concomitanza con la ben più famosa 12 ore. Il Circuit of The Americas, quindi, torna in calendario dopo tre anni di assenza, e la data scelta non è casuale: si tratta del weekend del Labor Day, ricorrenza molto sentita negli USA.
L’ultima volta che il WEC ha visitato il COTA, nel 2020, le gare endurance per sportscar stavano attraversando un periodo di crisi e trasformazione. La gara si tenne nel febbraio di quell’anno per sostituire la tappa annullata di Interlagos. Si corse inoltre poche settimane prima che il mondo si fermasse a causa della pandemia e, mentre si vociferava di un nuovo virus all’orizzonte, quel fine settimana il paddock era più concentrato sullo stato del mondiale e su un futuro che sembrava oscuro.
Solo tre vetture della classe regina, la LMP1, si erano presentate sulla griglia di partenza: una sola Rebellion R13 e le due Toyota TS050 HYBRID. Rebellion ne è uscita trionfante, con un pilota americano come Gustavo Menezes, ma i fan avrebbero trovato più intrattenimento nella gara di classe GTE Pro, decisamente più combattuta e vinta infine da Aston Martin.
Il vero punto focale del weekend, però, è stato un altro: pochi giorni prima avevano iniziato a circolare delle voci secondo cui Aston Martin stava accantonando il suo programma Hypercar, lasciando così solo Glickenhaus e Toyota come costruttori confermati per la prima stagione con il nuovo regolamento.
Un nuovo WEC
Sappiamo, dopo quattro anni, che non andò come lo si immaginava. Il WEC torna al COTA in una posizione decisamente più forte.
Quest’anno, otto costruttori saranno presenti nell’elenco dei partecipanti. Una menzione speciale va a Tom Brady, star del football americano e sostenitore del Team JOTA, che partecipa al WEC con vetture Porsche. Isotta Fraschini, invece, non prenderà la bandiera verde: la squadra ha annunciato da alcuni giorni che il progetto è sospeso almeno fino a fine stagione.
Se però manca il team più strano di questa stagione, l’entusiasmo è ben presente e vivo: piloti e membri dei team sono entusiasti di tornare al COTA, con una gara dedicata che non risulta solo l’evento di supporto della 12 ore di Sebring.
Quest’anno i protagonisti sono loro.
Earl Bamber, pilota Cadillac, manifesta apertamente di essere in hype per la gara, rilasciando interviste in cui ne parla molto positivamente. Per lui il COTA rappresenta l’ultima vittoria della stagione 2017, in cui sarebbe diventato poi campione del mondo.
Il circuito è di quelli che esaltano le sue caratteristiche: molto tecnico e difficile da interpretare soprattutto nel primo e terzo settore. I piloti infatti dibattono ancora, dopo 12 anni di attività dell’impianto, sul miglior modo di affrontare le rapide curve ravvicinate e sulla possibilità di guadagnare tempo trovando traiettorie che stiano dentro i track limits per pochi centimetri.
La battaglia per il COTA
Negli anni passati, ospitare un doppio appuntamento con l’IMSA, il massimo campionato endurance americano, aveva i suoi meriti. Per gli appassionati è stato un vero e proprio festival, una celebrazione dello sport automobilistico… Ma, dal punto di vista logistico e commerciale, è diventato sempre più un problema per il WEC, che con un pubblico in costante crescita vuole uscire dall’ombra di quella stessa IMSA con cui ha collaborato per navigare fuori dalla crisi.
Con gli organizzatori del WEC desiderosi di capitalizzare l’attuale epoca d’oro e di creare eventi a sé stanti, si è rivelato quindi essere necessario prendere una decisione. Si era anche pensato di restare a Sebring ma spostare la gara in un altro weekend, ipotesi alla fine scartata per non restare “gli altri che corrono lì”.
Infine, dopo aver eliminato l’ipotesi Indianapolis, il COTA sembrava la via più praticabile.
Alte aspettative
Imola ha registrato il record di pubblico del WEC (al di fuori di Le Mans) con oltre 70.000 spettatori in aprile, poi Spa ha battuto quel record il mese successivo con oltre 88.000 presenze. A Le Mans si è registrato il tutto esaurito e Interlagos ha goduto di un’ottima promozione nello Stato. È su questa onda che, di conseguenza, al COTA ci si aspetta il pubblico delle grandi occasioni.
Un grande vantaggio è dato dai costruttori statunitensi coinvolti – Cadillac, Ford e Corvette – che richiamano sempre un grande tifo. Il COTA inoltre ha impianti di primo livello, pensati per la Formula 1 e quindi adatti ad accogliere i grandi flussi, cosa che invece è stata sofferta a Sebring.
Non sappiamo cosa aspettarci da questa gara. Austin ha un tracciato dove tutto può succedere e la meccanica viene spinta al limite. Sappiamo, però, che questo ritorno non rappresenta un passo indietro per il WEC, ma, anzi, un grande salto in avanti!