Nel GP del Brasile, ancora una volta, la direzione gara si è dimostrata lenta nel prendere decisioni importanti.
La F1 è uno sport ad altissima velocità. Non solo per le vetture, ma per le decisioni prese in quanto a strategie, imprevisti… Bisogna stare al passo, altrimenti il rischio è quello di vedere vanificare una gara, o peggio, deciderne le sorti. E la FIA, ancora una volta, si è dimostrata lenta come una lumaca. Durante la stagione, infatti, abbiamo assistito a momenti chiave delle gare in cui la direzione gara non ha saputo prendere una posizione rapidamente, condizionando (in parte o totalmente) l’esito.
Una delle decisioni in cui la FIA è sempre stata in maggior difficoltà riguarda la safety car o la virtual safety car.
Safety o Virtual: è questo il problema?
Entrambe due soluzioni da adottare in caso di pericolo, nonostante entrambe riguardino una safety car presentano delle grosse differenze.
L’ingresso della safety car impone ai piloti la riduzione della velocità per motivi di sicurezza. In questo caso i distacchi si annullano, il gruppo si ricompatta e la successiva ripartenza “a vetture in movimento” risulta decisiva. La SC in gare svolte in particolari circuiti, per esempio Monaco, è un elemento che può entrare addirittura nelle dinamiche delle strategie di gara.
Introdotta dal mondiale del 2015, a differenza della tradizionale SC, la virtual safety car entra in funzione in caso di incidente non particolarmente grave e impone il rispetto di un delta di velocità senza l’entrata di una vettura in pista.
Il regolamento di F1 contiene articoli inerenti l’argomento, che però, come abbiamo assistito nel 2021 ad Abu Dhabi, sono di difficile attuazione. In seguito a quell’episodio si è giunti ad una modifica: l’articolo 55.13 adesso recita: “Se il direttore di corsa lo considera sicuro e viene mostrato il messaggio ‘i piloti doppiati possono adesso sorpassare’, tutte le monoposto doppiate dal leader dovranno sorpassare il gruppo e la Safety Car”. La modifica sta proprio nella parola “tutte” (in inglese “all”), che sostituisce la precedente “any”, che si prestava in effetti a interpretazioni.
Cambiare le regole non basta: le falle della FIA
I cambiamenti sia sul piano regolamentare che ai vertici dovevano portare ad una svolta positiva: rispetto delle regole, gare più giuste… Questa stagione 2022 ci ha mostrato come in realtà Michael Masi sia stato il capro espiatorio di una federazione che ha falle da tutte le parti. La FIA, purtroppo, si è rivelata essere il centro gravitazionale negativo anche in termini di direzione gara.
Da inizio stagione infatti i nuovi direttori mostrano insicurezza e incapacità di prendere la decisione giusta velocemente. Perchè in alcuni casi il problema è davvero solo il tempismo con cui decidono. Ciò che è successo a Monza nel finale ci sembrava essere il punto più basso… In realtà è l’inizio della fine: Singapore e Suzuka hanno fatto precipitare ulteriormente la direzione gara. E, se vogliamo, la safety car, e più in generale le regole sulla sicurezza, sono sempre state l’ago della bilancia.
In ogni decisione presa dagli steward in questa stagione è mancata uniformità – l’alternarsi dei direttori potrebbe essere un fattore determinante – e comunicazione. Perchè se anche in Brasile vi sono state polemiche in merito alla safety car, qualche domanda bisogna pur farsela.
GP Brasile: la FIA e i casi incriminati
La direzione gara, non contenta, in Brasile si è ritrovata con 2 problemi, di cui abbiamo parlato fin’ora: velocità decisionale e regolamento poco chiaro.
Caso 1: nonostante vi sia una vettura ferma in zona di pericolo, nell’immediato viene comunicata la VSC e solo in seguito la SC. Peccato che la macchina fosse stata spostata!
Il caso 2 è più complesso, perchè appunto riguarda l’attuazione del regolamento.
Nel momento in cui è entrata in pista la SC nell’ultima parte di gara, le monoposto doppiate erano tre, le due Williams e proprio l’AlphaThauri di Tsunoda che si trovava alle spalle del leader Russell. Per questo motivo il suo team lo ha richiamato ai box per montargli un set di gomme nuove in modo da affrontare gli ultimi giri di gara con un vantaggio rispetto ai suoi rivali. Il giapponese rientra dopo Sainz e, dato che lui non compariva tra i piloti che dovevano sdoppiarsi, la ripartenza è avvenuta con Tsunoda doppiato fino a quando il suo ingegnere non gli ha comunicato di far passare le macchine più veloci. Ciò ha causato tuttavia una potenziale situazione di pericolo – per far ciò, Tsunoda si è praticamente fermato sulla sinistra del rettilineo principale.
Perchè Tsunoda non si è sdoppiato prima della ripartenza?
La FIA ha emesso un comunicato in cui dimostra come non siano stati commessi errori.
“La vettura 22 è stata la prima a superare la linea di safety car dietro al leader durante il periodo di neutralizzazione della corsa e questo da diritto a sdoppiarsi prima della ripartenza, ma durante il secondo giro è rientrata ai box, andando più veloce e superando la vettura del leader, così facendo si è ufficialmente sdoppiata, nonostante poi al suo rientro si trovasse dietro la vettura Ferrari numero 55 e i sistemi la segnalassero ancora in ritardo di un giro rispetto alle altre monoposto, ma, essendosi sdoppiata una volta non aveva più diritto a farlo una seconda”.
La federazione ha comunque annunciato che la situazione sarà riesaminata per trovare una soluzione nel caso dovesse ricapitare in futuro. Ogni volta che accade qualcosa, la FIA riesamina l’accaduto. È possibile avere subito un’idea più limpida delle decisioni?
Ancora una volta, però, i team sembrano non aver compreso perfettamente le regole. Cosa pressoché inaccettabile in uno sport. I protagonisti della F1 conoscono bene il regolamento oppure è di difficile comprensione? La direzione gara informa per tempo circa l’attuazione del regolamento? Inoltre, esperti del settore e non conoscono il regolamento?
Troppe domande a cui si vorrebbe dare una risposta. In vista dell’ultima gara stagionale conviene ripassare le regole, onde evitare che si ripeta una situazione simile a quella dello scorso anno.
“Dobbiamo lavorare insieme per riuscire ad essere tutti sullo stesso piano“, aveva dichiarato George Russell nel corso della stagione. La FIA, quindi, deve accelerare se non vuole restare troppo indietro.