di Gaia Vanucci e Michele Massa
Pioggia e bandiere rosse a Spa, poche le emozioni regalate dalla Formula 2. Nonostante il weekend di gara belga sia stato anticipato rispetto agli anni scorsi di ben un mese, le condizioni meteo non sono affatto migliorate. Ma è successo qualcosa di rilevante in questo decimo round di campionato?
LA SPRINT
La prima gara di F2 del fine settimana non ha avuto sicuramente uno svolgimento facile. Inizialmente programmata poco dopo le 2 di pomeriggio, ora locale, causa condizioni meteo avverse è slittata dopo la sessione di qualifica di Formula 1. A partire dalla prima fila sarebbero dovuti essere Zak O’Sullivan, in pole grazie alla griglia invertita, e Hauger.
Dopo aver rimandato prima alle 14:30 e infine alle 18:25, finalmente la tanto attesa gara ha potuto prendere il via. Allo spegnimento dei semafori il pilota britannico che scattava dalla primissima casella riesce a mantenere la sua leadership, tenendosi Hauger alle proprie spalle. Partenza poco incredibile per Colapinto invece, che in soli due giri si fa superare sia da Maloney che da Antonelli. Il pilota di Barbados non aveva intenzione di accontentarsi del quarto posto e cercherà di portarsi anche davanti a Verschoor, però senza successo.
Poco dopo Marti, per problemi tecnici alla vettura, è costretto a fermarsi. La sua sosta nel bel mezzo della pista ha portato la safety di nuovo in pista, mettendo di fatto fine ai giochi. Dopo una manciata di giri dietro di essa infatti i piloti vengono fatti rientrare in pit lane a causa del regime di bandiera rossa. Le previsioni meteorologiche non promettono però nulla di buono e la gara, prevedibilmente, viene dichiarata conclusa dopo appena 7 giri.
Vince quindi Zak O’Sullivan, seguito a podio da Dennis Hauger e Richard Verschoor. Dati i pochissimi giri disputati sono stati assegnati punti solo ai piloti in Top5, 5 al vincitore e 1 al quinto classificato.
Feature Race
Torna il sole su Spa dopo il piovoso sabato pomeriggio di F2. In pole c’è Aron che corre in vista del campionato con Bortoleto al suo fianco. Terza fila per Antonelli che è chiamato alla rimonta dopo sprazzi di grande guida nella brevissima gara di ieri.
Allo scatto Aron mantiene la testa della corsa, dietro Bearman si aggancia con Maloney e successivamente con Marti con Bortoleto parcheggiato per problemi tecnici che implicano l’uscita della SC. In testa dunque Aron con dietro Hadjar, Bortoleto, Crawford, Verschoor e Antonelli. La gara riparte ma solo per qualche giro, la SC torna in pista qualche tornata dopo per colpa del botto tra Martins e Villagomez.
IL VALZER DEI PIT STOP
In ordine entrano Stanek, Hauger, Aron, Crowford e tutto il gruppo con soft. Fase confusa con la testa che prima va a Bortoleto poi c’è altro cambio di testa con il suo pit al decimo giro. Parte il duello Hadjar, Aron con i due che se le scambiano senza farsi particolari complimenti, con il francese che combatte anche con il suo muretto per una strategia definita dal pilota “sbagliata”. Davanti si ferma anche Antonelli che però si vede chiudere ogni speranza di punti per colpa di un pit lento che lo spedisce infondo. Al 18° passaggio conduce Hadjar davanti a Bortoleto e Aron.
IL COLPO DI SCENA FINALE
La gara vive una fase tranquilla, fino all’ultimo giro quando Aron per un problema tecnico rallenta vistosamente, chiudendo fuori dai punti la gara. Sotto la bandiera a scacchi passa primo Hadjar davanti a Bortoleto e Crawford. In classifica generale diventa così il brasiliano il primo sfidante del francese, che vola a 165 punti, +37 sul competitor più diretto (128). Aron si ferma a 124.