Tutto è pronto. L'adrenalina aumenta, il battito accelera. È il momento. Si accendono i motori. Un boato. Semafori rossi. 5, 4, 3, 2, 1...
Ogni gran premio si vive così: ansia, adrenalina, tifo. Ogni gara lascia un’emozione e sensazione differente… un po’ come il caffè, a seconda dei chicchi si ottengono sapori e aromi diversi, unici.
Ogni lunedì post gara ci lasceremo ricaricare dalle emozioni che essa ci ha lasciato… ricordandoci che ognuna è un chicco originale.
Grazie alla sua testardaggine, Alonso si mette in mostra in Portogallo
Terza gara, e c’è già chi grida alla noia. Eravamo stati abituati troppo bene con le gare precedenti! Forse nel complesso non è stata una gara avvincente, ma ci sono stati dei momenti, dei piloti, che sicuramente meritano la copertina. Personalmente, la scena del gran premio di Portogallo non se la prende Hamilton, che si è visto sfuggire la 100esima pole all’ultimo e nonostante tutto ha vinto; non se la prendono neanche Verstappen e Bottas, sfidanti a duello per il giro veloce.
No! Il protagonista del gp di Portogallo è Fernando Alonso.
Non si è potuto preparare al meglio per questo inizio di stagione dopo lo stop dalla Formula 1 di 2 anni visto l’incidente di inizio 2021. Si è trovato a fare i conti con una vettura al di sotto delle aspettative e degli avversari agguerriti. In Spagna, stampa ed opinione pubblica erano tutte a favore di Carlos Sainz per i risultati fino a quel momento migliori, perchè in Ferrari… Certo, il mito di Alonso in Spagna c’è ancora (e credo ci sarà sempre), ma andava scemando.
L’abbiamo sempre visto sofferente, frustrato. Non riuscire a mostrare il suo potenziale per un toro come lui era una tortura. Nelle gare precedenti ha vissuto una corrida con sè stesso, una lotta interna che preferiva non mostrare. Nei suoi occhi si leggeva la delusione, ma al tempo stesso si notava una piccola fiammella, quella carica che ti spinge a rialzarti.
Il pilota dell’Alpine si è rimboccato le maniche, ha tirato fuori l’orgoglio e la sua voglia di rivalsa. Partito 13esimo senza aspettative, complice anche il fatto che per lui fosse l’esordio in quella pista, ha guadagnato posizioni nel corso della gara. Il momento del sorpasso con Sainz è stato forse il più atteso in terra spagnola, la corrida (senza tortura): Fernando, il toro imbufalito alla vista del rosso, non si è fermato davanti a nulla dando così l’incornata al connazionale.
Alonso está en sus trece, testardo, non ha mai mollato. Una rinascita la sua, una ripartenza che però dovrà confermare. Nel gp di Portogallo, Alonso ha vinto la sua battaglia, dovrà riconfermarsi in Spagna, la sua nazione. L’aria della penisola ispanica gli farà bene?
ESTAR EN SUS TRECE: SPIEGAZIONE MODO DI DIRE
In Spagnolo, quando qualcuno è testardo e non vuole demordere, si dice che “está en sus trece”, che letteralmente sarebbe “stare nei suoi tredici”. Dobbiamo quest’espressione al papa Benedetto XIII, eletto nel 1934 proprio nel mezzo di una lotta di potere fra diversi paesi che volevano far tornare la sede papale al Vaticano, dopo il suo spostamento ad Avignone. La sua nomina andava in conflitto con quella di Bonifacio IX come Papa legittimo e così, dopo lo schieramento di Francia contro Benedetto XIII, si trasferì al Castello dei Templari (Peñíscola) da dove continuò a comportarsi come Papa nonostante tutte le pressioni.
Poco dopo cominciarono a usarsi diverse espressioni come “estar en sus trece”, “mantenerse en sus trece”, “quedarse en sus trece” riferendosi ovviamente al numero tredici del nome di quest’uomo che decise di non cedere nonostante tutto.
CHICCO DI CAFFÈ
varietà Mauritiana = (gusto deciso e amaro, ma dal profumo estremamente inebriante)
Siamo già in race week. Destinazione… Spagna! L’aria caliente ci regalerà una gara con colpi di scena?