Ok, la macchina c’è, ed è pure bellissima, seppur sia stata spoilerata ben 24 ore prima dello show ufficiale. Una presentazione tra il registrato e il virtuale, per una monoposto che riprende vecchi colori e ritrova vecchi sponsor (Santander). Ma che ha il compito di rilanciare la Scuderia di Maranello e farla arrivare ad un punto che non tocca da troppi anni.
L’ultima vittoria risale a Singapore 2019: è stata l’ultima gara della Formula 1 nel sudest asiatico e l’ultima vinta da Sebastian Vettel, quando ancora era in Ferrari.
E i campionati? L’ultimo successo nei Piloti risale al 2007 con Raikkonen, nei Costruttori al 2008.
La Ferrari da due anni “non è all’altezza del suo nome” (parole di Elkann e Binotto) e, da due anni (si può dire), campa di promesse che non sempre, oggettivamente, sono state mantenute. Come l’anno scorso: l’obiettivo era sì, il terzo posto nei Costruttori (poi centrato perfettamente, dopo un lungo battagliare con McLaren), ma non bisogna di dimenticare che, inizialmente, Binotto stesso aveva promesso (sperando), insieme ai podi, anche qualche vittoria (magari).
Certo, stagione sfortunata, specialmente per Leclerc. Certo, il Cavallino Rampante è riuscito ad arrivare “primo di tutti gli altri”, in un anno in cui Red Bull e Mercedes si sono presi tutto, lasciando solo le briciole. E facendo degli sviluppi, ad ogni modo minimi, su una macchina che nel 2020 era riuscita a conquistare un magro sesto posto nel Campionato Costruttori.
Ma, verba volant, scripta manent: due pole, quattro podi, 0 vittorie. Il popolo rosso ancora a bocca asciutta. Entusiasmo rimandato all’anno prossimo.
Però adesso c’è solo una fase che conta, una parola chiave: il presente. È arrivato il 2022, l’anno in cui la Ferrari si sarebbe fatta trovare pronta, è il momento di svegliarsi. Bisogna rincominciare da capo, o meglio, rincominciare da dove ci si era fermati.
Questa macchina non avrà sfumature: o sarà un successo che riporterà entusiasmo e gioia per le vie di Maranello, o un disastro che il team italiano non può permettersi. Adesso o mai più.
Sarà responsabilità dell’intera Scuderia, dei meccanici, di Mattia Binotto e dei piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz ricostruire e soddisfare le aspettative. E mentre si scattano le ultime foto sorridenti con le nuove tute prima dei test prestagionali, il mondo accoglie con speranza la nuova F1-75.