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Formula 1 | Mick Schumacher, la caccia ai punti continua

Ancora digiuno in classifica per il tedesco, mentre dall’altro lato del box Magnussen vola sulle ali dell’entusiasmo

Dopo una stagione 2021 dichiaratamente sacrificata in termini di sviluppo, la Haas continua a raccogliere i frutti del buon lavoro svolto in preparazione al 2022. Tre piazzamenti in zona punti nelle prime quattro gare; un ruolino di marcia che non si vedeva dal 2018, l’annata più di successo per Günther Steiner e soci.

Il dato sorprendente è che i 15 punti totalizzati finora dalla scuderia americana portano esclusivamente la firma di Kevin Magnussen, richiamato in squadra in extremis dopo il licenziamento di Nikita Mazepin. Rimane ancora a secco Mick Schumacher, al suo 26esimo Gran Premio senza aver conquistato alcun punto. Un dato statistico che colloca il pilota tedesco nella poco invidiabile top-10 dei piloti con più piazzamenti consecutivi fuori dalla zona punti.

Mick Schumacher, Haas - Imola 2022, Formula 1
Mick Schumacher sulla griglia di partenza per il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. – LAT Photo

Al di là del 2021, dove il deficit tecnico della Haas era visibile a tutti, quest’inizio di campionato si è mostrato piuttosto altalenante per Schumacher. Nel Gran Premio inaugurale in Bahrain il pilota #47 ha prodotto la sua miglior performance, chiudendo undicesimo dopo essersi conteso l’ultimo punto con Zhou Guanyu nonostante una monoposto danneggiata da un contatto al primo giro. A Jeddah, invece, è arrivato un terribile incidente in qualifica che ha estromesso il tedesco dal resto di un weekend in cui sembrava concreta la possibilità di accedere al Q3.

L’appuntamento di Imola è la sintesi di quanto visto nei due Gran Premi in Medio Oriente: buoni spunti ma poca concretezza nel momento decisivo. La prima Sprint del 2022 è stata molto positiva per Schumacher, ottimo decimo al traguardo – il suo miglior piazzamento in Formula 1 – seppur non premiato con i punti. Ma il buon lavoro del sabato è stato vanificato da un testacoda al primo giro di gara, causato da un passaggio su un cordolo bagnato.

Agli alti e bassi di Schumacher fanno da contraltare le prestazioni provenienti dall’altro lato del box Haas. Con il suo miglior inizio di stagione dal 2014, Kevin Magnussen dimostra di non aver affatto patito l’anno di stop dalla Formula 1. Forse ancora incredulo per la possibilità di una seconda carriera nella classe regina concessagli quando nessuno, lui per primo, se lo sarebbe aspettato, il danese vola sulle ali dell’entusiasmo, macina punti e convince.

Mick Schumacher, Haas - Imola 2022, Formula 1
Schumacher durante la Sprint del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna 2022. – LAT Photo

Non è illogico pensare che l’esperienza sia uno dei fattori alla base della differenza di rendimento tra i due piloti Haas. Più precisamente, la familiarità con diversi scenari di gara. Nel 2021 Schumacher è stato abituato, suo malgrado, a delle corse in solitaria al 19esimo posto, intervallate da qualche spostamento alla comparsa delle bandiere blu. La lotta per posizioni più prestigiose, che la ritrovata competitività di Haas consente, adesso passa per la bagarre a centro gruppo e il corpo a corpo, aree in cui il tedesco non può vantare molta esperienza in Formula 1.

Il percorso di Mick Schumacher attraverso le categorie minori denota una natura da slow burner, meno esplosiva in termini di risultati e più “ragionata”. Sia in Formula 3 che in Formula 2 il salto di qualità è arrivato nel secondo anno di permanenza nella categoria; non c’è motivo di dubitare che questo trend possa trovare conferma anche in Formula 1. Un crocevia importante in tal senso potrebbe essere il nuovo Gran Premio di Miami, prima delle due tappe statunitensi di questa stagione 2022. Quale miglior occasione per portare a casa i primi punti iridati di un Gran Premio casalingo per la propria scuderia?

Claudio Scalia

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