Con la pausa estiva oramai alle spalle, è tempo di riaccendere i motori.
Dopo il piovigginoso weekend di Spa, antifrasi di un agosto infuocato tra mercato piloti e pericolose dichiarazioni, la Formula 2 ritrova la sabbiosa Zandvoort per il terzultimo appuntamento della stagione.
Vesti e Pourchaire, separati da soli dodici punti, promettono battaglia per la conquista del campionato.
Il francese che, un po’ a sorpresa, è andato in vacanza da nuovo leader è chiamato ora a difendere quella posizione che proprio a Zandvoort, un anno fa, cedeva all’implacabile superiorità di Drugovich.
Dietro di loro, la lotta per il terzo gradino del podio non è meno serrata.
Cinque sono i piloti racchiusi in fazzoletto di trentasei punti con Iwasa che, complici le difficoltà del team DAMS, fatica a contenere il ritorno degli inseguitori.
Jak Crawford ottiene la prima pole stagionale
In un venerdì caratterizzato da un andirivieni di bandiere rosse, Jak Crawford conquista la prima pole nella categoria cadetta. Terzo il danese della Prema, alle spalle dell’americano in seconda fila, mentre Pourchaire, soltanto decimo, è chiamato a concretizzare la pole della Sprint Race.
Non mancano però i colpi di scena, già dal giro di preparazione del primo tentativo cronometrato.
In uscita dall’ultima curva sopraelevata, infatti, Doohan e Martins si rendono protagonisti di una scaramuccia che esita in un contatto tra le due monoposto con livrea Alpine. Nessun danno, fortunatamente, riportato dai due che hanno così potuto continuare la sessione senza particolari problemi.
Problemi che giungono nella seconda metà di qualifica, soprattutto per chi nel primo tentativo non è riuscito ad ottenere un buon piazzamento. È il caso di Pourchaire, ad esempio, e di Iwasa – addirittura fuori dalla top ten e quindi dalla possibilità di beneficiare dell’inversione di griglia.
Tre bandiere rosse, infatti, rendono impossibile qualsiasi miglioramento.
Gli errori di Daruvala prima, Correa poi e infine Novalak consegnano la prima pole stagionale a Crawford che festeggia sul filo dei centimetri. Hauger, lanciato alla conquista del miglior tempo, vede infatti il proprio giro cancellato a causa di una bandiera rossa esposta poco prima del traguardo.
La Sprint Race fantasma
Non è ancora iniziato, il sabato di Zandvoort, ma nella fitta pioggia olandese si delinea subito un primo, grande colpo di scena.
Nel giro di schieramento, non inquadrato, Pourchaire impatta infatti contro le barriere ed è costretto a rientrare ai box per un danno alla sospensione posteriore destra. Il francese perde così l’unico vantaggio garantitogli da una qualifica non brillante e, prima ancora della Sprint, si vede retrocesso in fondo al gruppo; la pole passa dunque ad Hadjar che, nell’errore del connazionale, ha la grande occasione di centrare la prima vittoria stagionale.
L’intenso acquazzone di Zandvoort è protagonista anche del primo giro di gara.
Hadjar, che guida il gruppo, è il solo che può avvantaggiarsi di una migliore visibilità. Il caos, infatti, esplode nelle retrovie quando, a causa di un acquaplaning, Maini finisce in testacoda e tocca la vettura di Crawford, salvo poi essere centrato dal compagno di squadra.
L’incidente, bruttissimo, con entrambe le vetture del team Campos sovrapposte costringe ad una interruzione di gara con conseguente bandiera rossa.
Dopo un tentativo di ripartenza dietro Safety Car, a causa del peggioramento delle condizioni meteo, i commissari optano per la sospensione definitiva della corsa.
Tre, in totale, i giri disputati in regime di SC; troppo pochi per attribuire punti ai primi otto classificati.
La Feature Race: chi ha voglia di vincere il campionato?
L’incognita pioggia è denominatore comune del weekend olandese.
Il rischio di un acquazzone, in una pista già di per sé umida ed estremamente scivolosa, è dato all’80% nel momento dello spegnimento dei semafori.
Ciononostante, tra gli uomini di classifica, soltanto Iwasa nelle retrovie azzarda la gomma rain.
Una scelta che, quantomeno nel primo giro, si rivela azzeccata visti i numerosi testacoda ad inizio corsa. Vittime delle condizioni di pista, Vesti e Doohan col secondo costretto al ritiro. Anche Bearman, incolpevole nel tamponamento subito da Correa, deve accodarsi al compagno di squadra in fondo al gruppo.
Alla ripartenza dalla SC, necessaria per rimuovere la monoposto incidentata dell’australiano, inizia così una frettolosa gara di rimonta per gli uomini di classifica. Tra questi, Iwasa che, nell’ingordigia di approfittare del miglior grip della gomma rain, esagera nella staccata di curva uno. La sua DAMS scivola, finendo con l’impattare contro la Campos di Maini.
Per aver compromesso la gara dell’indiano, ad Iwasa vengono commissionati dieci secondi di penalità che lo condannano, definitivamente, fuori dalla lotta per il titolo.I veri colpi di scena arrivano, tuttavia, dopo la sosta obbligata ai box.
Pourchaire, tradito da una copertura non ancora in temperatura, finisce contro le barriere nel primo giro di rientro. Stabilmente in quarta posizione, il francese spreca così l’ennesima occasione di allungare sul diretto inseguitore.
Per sua fortuna, però, anche Vesti è incredibilmente costretto al ritiro dopo aver perso entrambi gli pneumatici posteriori.
Prima ancora di metà corsa, i tre uomini di testa sono fuori dai giochi e l’occasione si fa ghiotta per Martins e Bearman.
Di nuovo, alla ripartenza dopo SC, si consuma però un altro drama in una domenica che sembra maledire le parti alte della classifica.
Bearman, dopo aver concluso un ottimo sorpasso su Martins, viene infatti accompagnato contro le barriere dal francese stesso. L’inglese, che non può evitare l’impatto, è costretto al ritiro mentre all’avversario vengono assegnati dieci secondi di penalità.
A metà corsa, la Feature Race di Formula 2 sembra sempre più una gara ad eliminazione dove gli uomini di testa sembrano inesorabilmente destinati al ritiro.
Nella domenica più folle del campionato, Clement Novalak ritrova la vittoria dopo un paio di stagioni davvero molto difficili. Completano il podio Maloney e Crawford.
In vista del Gran Premio d’Italia, il successo del francese con l’italiana Trident è un piccolo acuto tricolore in un mare di tifosi orange.
Fonte foto: @Formula2 – Twitter
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