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Ilott, Grosjean e le tensioni della Silly Season di IndyCar

La silly season di IndyCar è in pieno svolgimento, con svolte e colpi di scena che competono con i momenti più drammatici delle gare di questa stagione. Una delle trame più significative ruota attorno alla separazione tra Juncos Hollinger Racing e Callum Ilott, che assomiglia a un divorzio citando “differenze inconciliabili”. Ma il motivo reale è il passaggio inaspettato di Marcus Ericsson da Chip Ganassi ad Andretti Global! La JHR non si sarebbe mai fatta scappare l’occasione di ingaggiare un pilota come Romain Grosjean.

L’incertezza di Ilott

Ma facciamo un passo indietro e parliamo della situazione attuale di Ilott. Non è stata una stagione particolarmente facile per lui e per il team. La velocità pura mancava ma la caratteristica principale del pilota inglese è stata quella di recuperare il maggior numero di posizione dalla qualifica in gara.

Particolarmente degne di nota sono state le sue performance sugli ovali, un terreno di gioco dove Ilott ha dimostrato crescita e determinazione. Il 16º posto finale in classifica è stato arricchito da due top-five nella prima e ultima gara del campionato. Tuttavia, la stagione non è stata priva di ostacoli. Ilott è stato oggetto di abusi da parte dei fan argentini del suo compagno di squadra, Agustin Canapino. La situazione ha contribuito alla decisione di separarsi da JHR. La polemica è esplosa a Long Beach, dove Ilott è stato accusato ingiustamente di ostacolare Canapino, generando una reazione negativa sui social media, inclusi gravi minacce di morte.

Un secondo episodio simile è avvenuto nella finale a Laguna Seca, alimentando ulteriori tensioni. Jack Benyon, commentando sulla situazione, ha sottolineato che Ilott è troppo talentuoso per essere messo da parte. Ha suggerito che la rottura con Juncos potrebbe essere stata influenzata dal contratto che legava il pilota al team, con un’opzione per la stagione successiva.

La tempistica dell’addio di Ilott da JHR è sfortunata, con molte squadre che hanno già consolidato le loro line-up. Se nessuna opportunità si materializza per Ilott nel 2024, un anno in altre serie potrebbe essere all’orizzonte prima di rivalutare le sue prospettive in IndyCar nel 2025.

Grosjean: l’azione legale contro Andretti e il suo futuro in Juncos

Andretti Global ha annunciato la squadra ufficiale per il prossimo anno introducendo Marcus Ericsson, vincitore della 500 Indy del 2022 e ex pilota Chip Ganassi. Senza un vero e proprio comunicato, era inevitabile intendere che non ci fosse più posto per Romain Grosjean sulla monoposto #28 Honda. Reduce di una mediocre stagione con il picco raggiunto solo ad inizio stagione con due seconde posizioni e una pole, Grosjean è giunto 13esimo in campionato.

Grosjean indycar
Romain Grosjean pole sitter – MotorsportImages

Il pilota francese ha annunciato di aver avviato un procedimento arbitrale in Indiana contro Andretti Autosport per tutelare i suoi diritti in quanto si vocifera che il contratto fosse già stato firmato da tempo ma è mai stata confermata dalla controparte.

“Mi è piaciuto lavorare con il team IndyCar di Andretti Autosport e sono orgoglioso dei successi che abbiamo condiviso in due stagioni. Sono grato per le molte amicizie sviluppate al più alto livello delle corse americane a ruote scoperte. Mi aspettavo di continuare a correre con le brave persone di Andretti Autosport anche nei prossimi anni. Sono dispiaciuto che ciò non si realizzi e auguro ai membri del team Andretti ogni bene.”

Romain Grosjean, pilota di Indycar

Ciò nonostante Grosjean è sempre stato in contatto con il team Juncos avendo un buon rapporto con il proprietario Ricardo. Era inizialmente in lizza per sostituire Agustin Canapino se il finanziamento dell’argentino non fosse stato disponibile. Tuttavia, con la conferma di Canapino nel team Juncos, l’opzione di sostituire Ilott è stata l’unica strada disponibile.

Il suo percorso non sarà privo di ostacoli in quanto un aspetto importante da considerare è la capacità di adattamento. Grosjean ha ammesso che non guida bene con il sottosterzo, rappresentando un rischio significativo per Juncos nel caso in cui non riesca a ottenere il massimo dalla sua vettura. A fine stagione grazie anche il feedback positivo di Ilott , si erano riusciti a limare alcuni difetti sotto questo aspetto ma tutto è ancora in stallo per l’anno prossimo.

I sedili ancora disponibili

Tra le 10 squadre a tempo pieno di IndyCar, ce ne sono sei che hanno completato le loro formazioni:

  • Arrow McLaren: Pato O’Ward, Alexander Rossi, David Malukas e Kyle Larson per l’Indy 500.
  • Chip Ganassi Racing: Alex Palou, Scott Dixon, Marcus Armstrong, Linus Lundqvist e il debuttante Kyffin Simpson.
  • Ed Carpenter Racing: Rinus VeeKay e un’entry condivisa tra Ed Carpenter e Christian Rasmussen.
  • Juncos Hollinger Racing: Romain Grosjean e Agustin Canapino.
  • Meyer Shank Racing: Una nuova formazione con Felix Rosenqvist e Tom Blomqvist, insieme a Helio Castroneves che tenta un altro assalto alla sua quinta Indy 500.
  • Team Penske: Unico team con il completo mantenimento del roster 2023, con Josef Newgarden, Will Power e Scott McLaughlin.

Ciò lascia A.J. Foyt Racing, Andretti Global, Dale Coyne Racing e Rahal Letterman Lanigan Racing come le squadre rimanenti che devono completare o confermare uno o più posti per unirsi alla lista delle squadre pronte a correre.

Proprio ieri la RLLR ha confermato Graham Rahal come pilota titolare per l’anno prossimo e Andretti Global ha comunicato che correrà solamente con 3 auto a discapito di quella guidata da Devlin De Francesco nella passata stagione.

La decisione potrebbe essere stata influenzata da diversi fattori, tra cui la perdita di risorse, come la sponsorizzazione a lungo termine di DHL e l’assenza di un pagamento “Leaders’ Circle” da parte di DeFrancesco. Inoltre, la possibilità di concentrare risorse su un numero inferiore di auto potrebbe migliorare le prestazioni complessive del team.

Il cambio a tre auto potrebbe anche essere motivato dalle performance, prendendo come esempio il Team Penske, che ha vinto il titolo IndyCar nel 2022 con tre auto, dopo essere passato da quattro.


Non ci resta che aspettare i nuovi aggiornamenti!

Imma Aurino

Classe '97, la passione per i motori mi accompagna fin da bambina grazie a mio padre. Studio comunicazione a Torino dopo tante scelte sbagliate, ma almeno questa sembra essere quella giusta.

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