Home » Formula 3 » Sophia Floersch, storia di chi stringe i denti e non molla

Sophia Floersch, storia di chi stringe i denti e non molla

La prima donna ad andare a punti in un weekend di Formula 3. Lei si definisce “solo una normale ragazza che corre contro il tempo e i ragazzi“.

Sophia Floersch, tedesca, classe 2000, ha un curriculum da far paura e tra due settimane tornerà al Gran Premio di Macau (leggi qui la nostra guida), con il team Van Amersfoot Racin, dopo aver già partecipato a due edizioni precedenti e a cinque anni dal grave incidente in cui è stata coinvolta. Ciò farà di lei la pilota con più esperienza riguardo l’evento di tutta la griglia.

Sophia Floersch (Formula 3)

Sempre pronta ad alzare la voce e dire la propria quando si parla della questione femminile nel motorsport, Sophia è la pilota donna più influente in Europa (statistica di Avis in base al loro seguito sui social media e alla domanda di ricerca online, svelata da Motorsport.com).

La carriera di Sophia: le categorie cadette alla Formula 1, l’esperienze nell’Endurance e la DTM

Sophia inizia a correre sui kart nel 2005, quando ha solo 5 anni e, dopo il passaggio alle monoposto, nel 2016 esordisce nel campionato ADAC di Formula 4 (ex Formula 4 tedesca, ora soppressa) per la scuderia Motopark. Il 13 marzo 2018 prende parte al suo primo test con un’auto da Formula 3 con la Van Amersfoort Racing, e il 6 luglio successivo debutta nella categoria con lo stesso team.

Il Gran Premio di Macau del 2018, il primo alla quale la Floersch ha partecipato, cambia per sempre la vita della pilota. La sua vettura prese letteralmente il volo, sollevandosi di ben tre metri e schiantandosi contro le barriere di protezione a una velocità di 276 km/h. Non perdendo mai conoscenza, Sophia riportò una frattura alle vertebre e, dopo un intervento durato 11 ore, miracolata, è riuscita a riprendersi.

sophia floersch
Sophia Floersch con Richard Mille Racing (Motorsport.com)

Nel 2019 la tedesca corre in FRECA con Van Amersfoort Racing, e torna al Gran Premio di Macau. L’anno successivo torna in Formula 3 con la Campos Racing. Sempre nel 2020 frattempo è impegnata con il team Richard Mille Racing in tre gare del campionato ELMS. Il 19 settembre prende parte alla 24 Ore di Le Mans nella classe LMP2 con Tatiana Calderón e Beitske Visser.

Nel 2021 Sophia Floersch, sempre con Richard Mille Racing correrà l’intera stagione WEC, partecipando anche all’ultima gara a Portimao dell’ELMS e correndo anche in DTM. L’anno scorso, con il team G-Drive Racing, ha corso sempre in ELMS e la sua terza 24 Ore di Le Mans con l’Algarve Pro Racing.

L’academy Alpine e il ritorno in Formula 3

A febbraio di quest’anno, il grande annuncio: la pilota tedesca entra a far parte del programma RacHer dell’Alpine Academy. Nello stesso periodo viene comunicato che tornerà a correre in Formula 3 con PHM Racing. In occasione del Gran Premio di SPA, Sophia diventa la prima donna ad andare a punti durante in Formula 3. Ha chiuso questa stagione in ventitreesima posizione.

Sophia Floersch Formula E
Il no alla W Series

Sophia non si è mai nascosta, e più di una volta ha espresso il suo pensiero riguardo la presenza femminile nel motorsport e sulla (ormai abbandonata) W Series: “Purtroppo, le realtà sportive sono completamente ignorate. La W Series non è mai stata un campionato sportivo. 15 ragazze o donne selezionate a caso hanno gareggiato l’una contro l’altra su materiale molto povero e inconsistente e poco tempo in pista. Ben commercializzato, senza dubbio. Trasferisci l’approccio a un altro sport. Ad esempio nel tennis: 15 ragazze/donne a caso si incontrano e giocano un torneo con palle cattive e vecchie racchette. Qualche stampa sportiva, figuriamoci chiunque, si farebbe venire l’idea di dedurre da questo l’affermazione sportiva che la vincitrice è in grado di tenere testa agli uomini in un torneo del Grande Slam, cioè il più alto sport professionistico? In precedenza, gli uomini hanno investito milioni nella loro formazione. È assolutamente assurdo e puro pio desiderio. Sfortunatamente, questo tipo di marketing danneggia la reputazione delle donne più di quanto non aiuti“.

Giulia De Ieso

Studentessa al quinto anno di liceo classico, scrivo e parlo di motori che siano a due o a quattro ruote.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto