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Bilanci di metà stagione: i top e i flop di F1

La famigerata pausa estiva di F1 è sempre stata sinonimo di bilanci. Un mese di completa sconnessione dalle piste animate dai rombi e una meritata vacanza per tutti coloro che si sono resi protagonisti di questa prima parte di stagione così frenetica e inaspettata.

Il mese di Agosto rappresenta la massima serenità per chi è abituato a frequentare il Circus, ma anche per chi, ogni weekend, vive con passione la categoria regina da casa. 14 appuntamenti sono stati disputati e con essi il mondiale 2024 ha iniziato a prendere forma.

top e flop F1 2024 metà stagione dopo gara spa
Credits to @F1 on X

Andiamo a scoprire insieme chi sono stati i top e i flop di questa prima metà di campionato ricca di tanti volti vincitori e tante sorprese inaspettate.

I nostri flop

Alpine

Che caos nella casa francese! Alpine prosegue il suo cammino tortuoso in F1 con una marcata instabilità interna legata al proprio organigramma. E non solo.

Oltre ai problemi legati al personale di vertice, il team di Enstone viaggia nei bassi fondi di classica complice una monoposto tanto problematica quanto inefficace. 11 punti raccolti in 14 gare per una media complessiva di 0,78 punti per ogni gara disputata che valgono l’ottava casella del mondiale costruttori. Il tema clou legato all’affidabilità del mezzo, inoltre, complica la stagione per Alpine che ha condannato i propri piloti, più volte, a guasti e ritiri a gare in corso.

L’addio del team principal Bruno Famin, il ritorno di Flavio Briatore in qualità di Executive Advisor e la clamorosa interruzione della partnership con Renault sono le ultime novità in casa Alpine che hanno ulteriormente amplificato la situazione di scompiglio e totale caos regnante nella scuderia. Male male.

Kick Sauber

Chi l’ha vista? Potrebbe essere tranquillamente il nuovo slogan da affiancare alla squadra svizzera capitanata da Valtteri Bottas e Zhou Guanyu. Sì perché della Kick Sauber non c’è mai traccia in pista. Quasi sempre impercettibile al pubblico, relegata al ruolo di coda treno, il team di Hinwil non sembra aver mai preso parte a questo campionato. Tant’è vero che ci si chiede: chi l’ha vista? E’ mai scesa in pista?

Unica scuderia del mondiale ad essere ancora ferma a quota 0 punti. Un biennio definito di transizione in attesa del lancio del nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2026 quando la stessa Kick Sauber farà spazio ad Audi con la certezza Nico Hulkenberg e guidata, a sorpresa, da Mattia Binotto e Jonathan Wheatley dopo la sostituzione shock di Andreas Seidl. Insomma, fino ad allora bisognerà faticare parecchio e chissà se arriveranno i primi punti stagionali per il duo della Stake F1 nella seconda metà di campionato.

Sergio Perez

Il messicano può essere, tranquillamente, considerato il leader di questa classifica dei flop. Un pilota che ha perso sicurezza in sé e certezze e i risultati ne sono la dimostrazione. Tanto da far scattare le sirene d’allarme in casa Red Bull circa il suo rinnovo arrivato a inizio stagione. Costantemente lontano dal compagno di squadra, spesso, addirittura, autore di clamorose eliminazioni in Q1 con partenze dal fondo e rimonte mai compiute. Una guida imprecisa ma soprattutto insicura lo hanno portato ad essere, poi, protagonista di diversi incidenti con conseguenti danni economici non del tutto irrilevanti per il team austriaco. 3.600.000$ è la cifra stimata totale derivante da tutti i danni che Perez ha apportato alla propria monoposto da inizio stagione, gli ultimi verificatisi in Ungheria nel Q1 dal costo di 772.000$.

7° nella classifica piloti fermo a quota 131, lontano anni luce dal cannibale Verstappen e surclassato da Lewis Hamilton, Carlos Sainz e Charles Leclerc su mezzi inferiori; non un bel biglietto da visita per il Messicano che, nonostante ciò, si è visto confermare il proprio sedile fino a fine stagione dopo la riunione indotta dalla scuderia subito dopo il GP del Belgio.

Credits to @redbullracing on X

Williams

Punto fermo. Williams non si schioda dalle retrovie. Dopo i timidi passi in avanti visti l’anno scorso, non si è concretizzato il salto di qualità tanto atteso e sperato. Nonostante l’ingaggio di numerosissime persone, la scuderia inglese soffre delle medesime problematiche tecniche. 4 sono i punti totali incassati fino ad ora che valgono la 9° posizione nel mondiale davanti alla sola Kick Sauber. Un concept da rivedere e una monoposto che non ha pregi.

Ogni pista del calendario è una montagna da scalare senza sosta e, spesso, la zona punti è un miracolo che il solo Alexander Albon è capace di toccare con mano occasionalmente. Logan Sargeant non decolla e il suo futuro in Formula 1 si chiuderà a fine stagione quando, al suo posto, arriverà Carlos Sainz. Con l’arrivo del Madrileno sarà possibile effettuare un cambio di rotta?

Aston Martin

Una grandissima delusione quella di Aston Martin. Se nel 2023 era spesso ospite del podio con Fernando Alonso, quest’anno, invece, sembra essere regredita malamente. Un downgrade inaspettato quanto di grande importanza che ha condannato il team inglese alla navigazione costante del midfield di griglia. Un obiettivo stretto per le tasche di Lawrence Stroll che ha messo a disposizione un budget considerevole per poter sviluppare al meglio la verdona del tandem Alonso-Stroll.

I soldoni del CEO e il progetto della squadra sembrano, però, aver fatto centro per l’arrivo dell’ingegnere Adrian Newey, accostato più volte a Ferrari, una notizia che non ha mai trovato le proprie fondamenta.

Credits to @AstonMartinF1 on X

I nostri top

Yuki Tsunoda

Il vero trascinatore della Visa Cash App è Yuki Tsunoda, che sta vivendo la sua miglior stagione da quando ha debuttato in Formula 1. Leader carismatico dentro e fuori pista, il Giapponese si è contraddistinto fin da subito per le sue ottime prestazioni siglate nel corso di questa prima parte di stagione. 7 piazzamenti a punti contro i 3 del suo compagno di squadra Daniel Ricciardo e una consapevolezza diversa hanno garantito alla succursale Red Bull di posizionarsi al 6° posto nella classifica costruttori, alle spalle di Aston Martin.

McLaren

Sicuramente la vera e grande sorpresa della stagione. Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere una McLaren così competitiva, addirittura da essere nominata la diretta rivale di Red Bull se non anche superiore alla squadra austriaca. Il mondiale costruttori è un obiettivo concreto più che mai e gli uomini guidati da Andrea Stella sono determinati nella sua conquista. Un capolavoro che sancirebbe un operato formidabile quello del tecnico italiano che ha saputo risollevare le sorti del team invertendone completamente la marcia. Un top che però vale fino ad un certo punto.

Sì, perché, se dal punto di vista tecnico si è assistito ad un passo da gigante, dal punto di vista meramente esecutivo c’è ancora tanto da lavorare. L’esecuzione delle gare resta il più grande tallone d’Achille della squadra papaya che ha causato la perdita di tanti punti cruciali e di diverse vittorie alla portata di mano. Noi, però, siamo fiduciosi e la promozione gliela concediamo, ma con un occhio di riguardo.

lando norris al top f1 2024
Credits to @McLaren on X

Lewis Hamilton

Il Re è tornato. L’attesa ne è valsa la pena e assistere al ritorno di Sir Lewis Hamilton dopo le montagne russe vissute in compagnia di Mercedes nell’ultimo biennio è una gioia per qualsiasi appassionato. L’emozionante e toccante trionfo in casa a Silverstone dopo il digiuno infinito di 2 anni è stato il trampolino di lancio per la stagione del britannico. Un successo che bissa anche in Belgio, complice la squalifica di George Russell.

Lewis Hamilton e Mercedes hanno saputo lavorare con pazienza e dedizione per tornare ad essere competitivi e lottare per le posizioni di rilievo, un privilegio a cui non erano più abituati. Le 2 vittorie e i 2 podi conquistati in Spagna e Ungheria fanno ben sperare per il giusto addio con la Mercedes a fine stagione dopo 11 anni di forte legame.

Credits to @MercedesAMGF1 on X

Haas – Nico Hulkenberg

L’arrivo di Ayao Komatsu nelle vesti di Team Principal ha rivoluzionato del tutto la Haas. La squadra statunitense si è dimostrata essere, fin da subito, competitiva rispetto agli anni precedenti, soprattutto in qualifica con le magie di Nico Hulkenberg. Il pilota tedesco è stato, spesso, autore di importanti qualifiche che lo hanno visto centrare la top 10 in diverse occasioni.

Sicuramente in forma più smagliante del suo compagno di squadra Kevin Magnussen, protagonista, invece, di una pioggia di penalità in questa prima parte di stagione tanto da rischiare un race ban. La strada del campionato è ancora lunga, ma i 27 punti incassati in queste prime 14 gare fanno ben sperare per un finale con il sorriso in casa Haas.

Malika Marwoi Missaoui

Appassionata di motori e tifosissima della McLaren, ama tutto ciò che è relativo all'aerodinamica e alle telemetrie nonostante si intenda più di lingue che di numeri.

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