di Alessandra Marcotullio rookies sotto troppa pressione
Nel Circus di talenti generazionali negli anni se ne sono visti molti, con progetti ed academies per la crescita dei rookies portati avanti ormai da tutte le scuderie. Ma che senso ha mandare avanti questi vivai? Sono pieni di giovani promesse, e alle volte al primo errore si mette già in dubbio il loro contratto in Formula 1. Nelle ultime settimane abbiamo visto troppa pressione per i rookies. Alla luce degli eventi accaduti durante i due ultimi gran premi, vediamo ciò che sta succedendo. rookies sotto troppa pressione
Isack Hadjar: partenza in salita
Giro di formazione del GP di Melbourne, gran premio che apre le danze della stagione 2025. Doveva essere un giorno di gioia per tutti i nuovi piloti e le loro famiglie. Come abbiamo ben potuto vedere purtroppo il sogno è subito diventato un incubo per Isack Hadjar, pilota VISA Cashapp RB. La sua monoposto non è arrivata neanche alla griglia di partenza dopo il giro di formazione, lasciandolo subito fuori dai giochi. Si è lasciato andare ad un pianto disperato mentre tornava ai box, inconsolabile anche dopo l’incoraggiamento del padre del suo idolo, Anthony Hamilton. Diversa la reazione di Helmut Marko, super consulente Redbull, che ha commentato con un “Isack Hadjar ha pianto un po’ troppo dopo il suo incidente. È stato uno spettacolo imbarazzante”. Gli ha fatto eco il pilota Giedo Van der Garde, sottolinendo come Hadjar non si sarebbe dovuto lasciar andare alle lacrime.
Nelle ore seguenti al giovane pilota franco-algerino sono arrivati messaggi di sostegno ed incoraggiamento da Stefano Domenicali, Ralf Schumacher e da Lewis Hamilton.
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Un clima teso in casa Redbull e scuderia sorella, con il neo zelandese Liam Lawson che arranca. La monoposto sarebbe insidiosa anche per il pluri iridato Max Verstappen, immaginiamoci per un rookie. Infatti è già stato accordato lo scambio tra Lawson e Tsunoda a partire dal prossimo gran premio. Il suo stint di gare sarebbe stato il più breve eseguito da un pilota Redbull. Un inizio di stagione non stellare per il neozelandese, con la sua sicurezza minata dall’incapacità di guidare una macchina così. Redbull ha sempre e solo preferito sviluppare un solo talento generazionale alla volta e ha giustificato lo scambio dicendo di non voler riempire un sedile con un pilota non performante per troppo tempo. I secondi piloti sarebbero molto spesso lasciati un po’ a se’ stessi e senza molto margine di crescita e sotegno. Una decisione sicuramente appagante per Tsunoda e per i suoi fan, che sarà finalmente alla guida di una Redbull nel gran premio di casa. rookies sotto troppa pressione
L’ombra di Sebastian Vettel e Max Verstappen è riuscita ad oscurare talenti che ora sono fuori dai radars del Circus. Un ambiente non ottimale per dei giovanissimi che hanno appena fatto il salto da F2 a F1. I piloti devono combattere ogni singolo weekend di gara per dare prova del loro talento e dell’essere degni di quel sedile che hanno guadagnato con tanti sacrifici. Giedo Van der Garde avrebbe condiviso sui social un post di sostegno per Liam Lawson, a cui Max Verstappen avrebbe successivamente messo like.
L’approccio Haas e Mercedes rookies sotto troppa pressione
Si scosta totalmente dallo “spettacolo” di Helmut Marko, Toto Wolff. Il Team Principal di Mercedes ha messo subito in chiaro che Andrea Kimi Antonelli commetterà sicuramente degli errori che lo aiuteranno a crescere. Questi vari ed eventuali errori però non saranno una motivazione sufficiente per strappare il contratto del giovane bolognese. Un rapporto tra Antonelli e Wolff che va avanti dal 2018, quando Kimi aveva sono 12 anni ed ha firmato per la Mercedes academy (tra l’altro questo lineup Mercedes è la prima totalmente homemade da quando la scuderia ha aperto i battenti dell’academy). In seguito lo abbiamo visto addirittura cimentarsi sui kart insieme alla famiglia Wolff. Un ambiente disteso, quasi familiare e in cui c’è margine di crescita. rookies sotto troopa pressione
Uno spazio in cui è consentito fare errori è anche quello in casa Haas, con Oliver Bearman che si è già preso le responsabilità di alcuni degli errori commessi durante le due passate gare. Errori di “goffaggine” dice il giovane inglese ai microfoni del media pen. Vivere in un clima disteso e di sicurezza, in cui il proprio talento non viene messo in discussione ogni giorno ha consentito ad Antonelli e a Bearman di performare senza pressioni aggiuntive. E la fiducia paga, i due giovanissimi hanno infatti entrambi concluso a punti il gran premio di Australia, con Antonelli che si è portato in 6 posizione nel gran premio di Cina.
Briatore, chi sceglierà tra Doohan e Colapinto?
Un campionato iniziato con il fiato sul collo per Jack Doohan, rookie della scuderia Alpine. La su adoppia falsa partenza avrebbe lasciato con l’amaro in bocca Briatore, manager del team francese. D’altro canto il team principal Oliver Oakes avrebbe smentito ogni possibilità di una sostituzione per Doohan. Sarebbe arrivato un mea culpa sui rumors che si sarebbero diffusi nel paddock nelle settimane precedenti. Avrebbe detto di essere molto positivo dopo i due primi weekend di Doohan al volante della Alpine. Assicura che il DNF non influenzerà il suo contratto e che il giovane australiano non sarebbe sotto a così tanta pressione come tutti vogliono far credere. rookies sotto troppa pressione
Nonostante ciò la mossa di inizio anno di Briatore avrebbe comunque fatto tremare Doohan. L’argentino Franco Colapinto è diventato infatti riserva Alpine, con il team bleu che avrebbe sborsato fior di quattrini per portarlo via dalla scuderia Williams. Certamente dopo la straordinaria stagione passata a sostituire Logan Sargeant, Colapinto sarebbe una sicurezza. Molte persone vedono in questa mossa di Briatore un tentativo di replicare la “mossa Michael Schumacher”. Infatti era stato proprio Briatore a portare il Kaiser in Benetton, bisnonna di Alpine, dando il via ad una storia senza precedenti.
Una realtà competitiva, in cui molte volte non c’è spazio per errori o in cui non ci si può permettere una lacrima. Stiamo parlando di giovani la cui età oscilla dai 18 ai 23 anni. L’unica cosa di cui siamo certi è che sempre di più i piloti vengano trattati come diamanti, schiacciati da una fortissima pressione. Si spera solo che riescano a superarla e a forgiarsi senza spaccarsi. rookies sotto troppa pressione