“Correre, competere, è nel mio sangue. Fa parte di me, fa parte della mia vita. L’ho fatto per tutta la vita e spicca su tutto il resto.“
Non è un caso che tu sia nato il primo giorno di primavera, quando il freddo lascia spazio al calore del Sole e i fiori, timidi, mostrano i colori dei petali. E mentre il mondo si risveglia, risuonano i cinguettii degli uccelli e gli animali escono dalle loro tane, tu rimani fermo a osservare la vita che ti avvolge.
Riposi, con il capo chino e lo sguardo assorto nei tuoi pensieri. Come ad ogni partenza, ogni minuto prima dello spegnimento dei semafori. Raramente hai le mani vuote, di solito sorreggi un mazzo di fiori o un rosario, simbolo della tua devozione (“Nada pode me separar do amor de Deus“).
Sembra che il vento ti scompigli i capelli, mentre il tempo quasi si congela. Attorno c’è silenzio, e poco più un là una rete divide il bosco dalla pista. Non puoi far altro che ascoltare l’acqua che sgorga dal fiume, i rumori di una natura che, lentamente, si muove. D’altronde è primavera, a primavera si rinasce.
E se non è un caso che tu sia nato il primo giorno di questa stagione, allora non è neppure un caso che un giorno scegliesti che nella vita avresti fatto il pilota e, ogni anno, saresti sceso in pista con i tuoi colleghi e avversari proprio in primavera, quando il tempo è abbastanza buono per far correre le macchine e viaggiare da una città a l’altra.
Non mancavano e mancano i temporali, tipici anche questi della primavera e del mese di marzo, sotto il quale, però, riuscivi comunque a sorprendere e vincere. Anzi, il bagnato era proprio la tua specialità. Correvi Ayrton, ed emozionavi.
Ma se diventare pilota è dedicare la vita a questo sport, e tu ancora vivi, tra i rombi delle monoposto che risuonano, tra i ricordi che i tifosi ti porgono tra le mani, tra la melodia di una natura che ogni anno rinasce, perché parlare di te al passato?
Tu corri ancora, Ayrton. Sfreccia nelle curve dell’infinito, percorri i rettilinei celesti.
E anche oggi ti ricordiamo, con un po’ di saudade: tanti auguri, magico Ayrton, per i tuoi 62 anni.