Quando si parla di Lewis Hamilton, oltre a citare i suoi successi e meriti sportivi con McLaren e Mercedes, non possiamo che inserirlo nella categoria delle celebrity sportive per ragioni che vanno oltre lo sport, sapendosi distinguere da tutti i suoi colleghi in pista.
Perché Hamilton è una celebrity sportiva?
Nello sport, un atleta diventa una celebrity nel momento in cui riesce a distinguersi nella sua disciplina per i successi. Riconoscimenti che vanno oltre l’ambito sportivo, riguardando campi e settori diversi.
I social media ricoprono un ruolo fondamentale nella società. Contribuiscono alla notorietà e alla definizione dello status di una celebrity, sia nell’ampliamento della community che nel rapporto con i fan.
Lewis Hamilton rientra a tutti gli effetti in questa definizione. Il suo personal brand, insieme alle attività di marketing e comunicazione a ciò correlate, lo rendono una celebrity nel suo settore.
A tal proposito, SportsPro – rivista inglese specializzata nello sport marketing – ha pubblicato un report, The Most Marketable Athletes of 2022, con i 50 atleti più attraenti dal punto di vista commerciale e del marketing. Proprio in questa classifica troviamo al terzo posto il pilota inglese.
Oltre ai suoi 7 mondiali vinti, il pilota Mercedes ha una forte influenza sull’opinione pubblica. In particolare per molti argomenti che trascendono il mondo dello sport, tra cui l’attivismo e il suo mettersi sempre in prima persona per combattere per ciò in cui crede.
Tutto questo ha contribuito, nel tempo, ad aumentare la sua attrattività come testimonial e sponsor di un brand. Ormai, ha raggiunto uno status tale da essere riconosciuto anche da chi non segue la Formula 1.
Lo storytelling di Lewis Hamilton
Rispetto agli altri piloti in griglia, lo storytelling di Lewis Hamilton è differente, può essere considerato il precursore di un nuovo stile comunicativo, sempre più in contatto con il tifoso e con il desiderio di lasciare un segno, anche fuori dalla pista.
È molto attivo sui social media con contenuti che riguardano la sua vita da pilota. Oltre al lavoro, troviamo la sua passione per la musica e la moda, le iniziative con i brand, viaggi, sport, considerazioni su ciò che accade nel mondo e in pista. Tuttavia, la parte preponderante della sua comunicazione riguarda l’attivismo, a cui dedica molte delle sue energie.
L’elemento principale delle sua comunicazione è il lato umano. Infatti, nonostante la sua fama e la sua popolarità, riesce sempre a posizionarsi, da un punto di vista valoriale, vicino alle persone.
Grazie ai social media tutto questo è sempre più facile e agile. Oggi è possibile creare un rapporto più diretto con i fan, mostrando il lato più umano e meno inavvicinabile rispetto a quello che si legge sui giornali o si vede in televisione.
Esporsi su determinati temi ed esternare pubblicamente il proprio pensiero in merito a questioni attuali sono sempre stati uno degli aspetti più vincenti della sua figura.
Queste azioni mettono sempre più in evidenza l’umanità dietro il pilota, che viene visto come una persona qualunque e non solo come l’atleta famoso. Inoltre, una voce importante come quella di Hamilton può farsi portavoce di messaggi rilevanti, che altrimenti passerebbero in sordina.
Su questa scia, Mercedes è stata di grande sostegno per il sette volte campione del mondo. Piuttosto che tarpargli le ali o imporgli uno stile comunicativo differente, si è sempre schierata al suo fianco come supporto e lo ha sempre lasciato libero di esprimersi.
L’evoluzione di Mercedes con l’arrivo di Lewis Hamilton
Quando si parla di Mercedes e della crescita esponenziale avuta negli anni in Formula 1, la maggior parte degli addetti ai lavori citano al primo posto la cultura. La tradizione di un brand storico come Mercedes-Benz e la figura di Toto Wolff come Team Principal, sono stati tasselli fondamentali per il successo della squadra.
La cultura dell’azienda ha senz’altro avuto un forte impatto. Possiamo trovarla nel modo di parlare con i giornalisti, nelle scelte strategiche in pista, nell’eleganza, nell’adesione a grandi tematiche sociali e lo spirito vincente, aumentato quando nel 2013 Lewis Hamilton scelse di sposare la causa tedesca lasciando la McLaren.
Il 2013 può essere considerato una sorta di turning point per la scuderia di Brackley sia per i successi guadagnati in pista sia per le attività commerciali e di marketing, perché decidere di avere Lewis Hamilton in squadra ha portato con sé una grande rivoluzione per il brand.
Il suo essere sé stesso, il suo atteggiamento, la sua dedizione nel lottare per ciò in cui crede si traducono in un personaggio iconico, oltre che in una leva di marketing importante per i brand che si affacciano alla Formula 1 con interesse e curiosità.
Un personaggio amato e odiato, ma allo stesso tempo unico nel suo genere in tutto il paddock.
Eccentrico nel suo modo di mostrarsi agli altri e per non essersi mai conformato alle regole di un mondo molto rigido, com’è quello della Formula 1 e del motorsport.
Infatti, lo stesso Hamilton è diventato una pedina fondamentale nell’approcciare nuovi sponsor, tra cui la partnership con Tommy Hilfiger, ex sponsor Ferrari ai tempi di Michael Schumacher, ma che oggi vede il marchio biancorosso sulle divise e sul telaio della scuderia tedesca.
La leadership commerciale di Lewis Hamilton in Mercedes
Mercedes ha trovato il suo leader sia dentro sia fuori dalla pista. Probabilmente, non siamo ancora in grado di quantificare il suo impatto. Quello che è certo è che il modo di comunicare e la sua narrazione senza filtri lo rendono un personaggio in grado di fare la differenza, di essere una grande fonte di influenza per tutta la community che lo segue.
Ciò che ha reso vincente la scuderia dalle frecce d’argento è che ha permesso a Lewis Hamilton di esprimersi in tutta la sua essenza. Mostrandosi forte nelle sue vittorie e nei suoi titoli mondiali, debole e schivo nelle difficoltà e nei fallimenti senza mai imporgli restrizioni, garantendo quella genuinità e sincerità che il tifoso vuole e che i brand cercano per comunicare i propri prodotti, senza fronzoli e troppi giri di parole.