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Quando in Formula 1 è decisiva l’esperienza

A Sochi abbiamo assistito ad un gran premio in cui è successo di tutto, in cui è bastata la pioggia per creare caos e cambiare le carte in tavola.

Lo ammetto: a pochi giri dalla fine, la mia mente già pensava a ripubblicare la poesia scritta per celebrare i traguardi di Lando Norris (se non l’aveste mai letta, vi invito a farlo qui) sognando la sua vittoria. E invece ci siamo ritrovati a celebrare il record di 100 vittorie di Lewis Hamilton (100 è un numero enorme, e la sua carriera in Formula 1 non è neanche giunta al termine).

Siamo giovani, barcolliamo ancora per strade inesplorate e la nostra età non ci dà la calma di riflettere. Non conosciamo ancora la formula della equilibrio, e soltanto il tempo potrà placare i nostri meravigliosi arabeschi.

Fabrizio Caramagna

La chiamano incoscienza giovanile quella forza che in varie occasioni porta a prendere rischi che diventano follie, spesso vincenti. Giovanile ovviamente perchè sono i ragazzi che pensano di non aver nulla da perdere. È pur vero che la mancanza di esperienza, la gran voglia di realizzare un sogno, possono giocare brutti scherzi.

L’abbiamo visto diverse volte in sorpassi azzardati, manovre assurde, errori banali: tutto frutto dell’inesperienza, dello sfruttare un’occasione che non è mai arrivata e non sai quando potrebbe ripresentarsi.

E anche ieri è arrivata la prova del 9. A pochi giri dal termine, la pioggia è scesa su Sochi facendo scivolare via tutte le speranze tramutandole in illusioni. Si è portata con sè la fortuna lasciando i piloti e i team a tu per tu con il compiere una scelta decisiva, una di quelle che possono cambiare il corso degli eventi.

Chissà cosa passava per la testa a Norris in quel momento, quando il team gli chiedeva se non fosse il caso di rientrare e lui, sicuro, ha risposto di no. Avere in pugno la prima vittoria in categoria è qualcosa che non si può controllare. È come un macigno di pressione, di perdita di controllo: non vuoi e non puoi lasciarti sfuggire questa occasione. Che diamine! Dopo aver acciuffato il primo posto duellando col suo amico Carlos, niente e nessuno poteva buttarlo giù dal primo gradino del podio. Però la vita è fatta di imprevisti, e l’incoscienza che l’ha reso cieco di fronte all’evidenza (cambia le gomme che è meglio per te) ha messo fine ai giochi. La vita è fatta anche di attimi, istanti che volano via.

L’abbiamo visto in lacrime a fine gara, quelle di una persona consapevole di aver commesso un errore. Possiamo solo augurarci (e augurargli) che abbia imparato la lezione. Che forse ascoltare chi è più esperto, con più esperienza, può essere la soluzione migliore… e a Sochi lo sarebbe stato. Che nei momenti così è importante restare lucidi, obiettivi (soprattutto se ti giochi la posizione con un 7 volte campione del mondo).

https://twitter.com/flickersnjiall/status/1442224154384613381?s=20

E chissà cosa passava per la testa a Leclerc, quando si è reso conto di aver perso l’attimo per fare la sosta. Quando ha messo al primo posto la squadra lasciando da parte l’egoismo che contraddistingue i piloti. C’è da dire che nel suo caso anche il team non se l’è cavata bene, sintomo che a livello comunicativo, e non solo, in casa Ferrari c’è qualcosa da rivedere. Nei suoi occhi abbiamo visto tanta amarezza, delusione: emozioni negative in chi poteva giocarsi posizioni più alte per il ritmo che stava tenendo.

Quante volte abbiamo detto scherzando “vai a Lourdes!”… Sentirlo dire da Charles in quest’occasione è stato sinonimo di resa, rassegnazione. Quando l’incoscienza ti porta a combattere sempre, ma la verità ti viene sbattuta in faccia. Leclerc è sempre stato un pilota aggressivo in pista, che dell’incoscienza ne faceva uso moderato (non a caso è uno dei giovani piloti maggiormente apprezzati). La mancanza di esperienza spesso gli ha giocato brutti scherzi, anche a Sochi.

Ed ecco che a trionfare a Sochi è stato sì Hamilton con il suo record, ma lo è stata l’esperienza di chi è da anni in questo sport. Ha trionfato Verstappen, giovane sì, ma con l’esperienza di un veterano che ha imparato dagli errori del passato diventando più forte. L’ha fatto pure Raikkonen, che è rimasto solido, freddo, lucido, arrivando in ottava posizione. Per non parlare di Alonso, il quale si sente giovane dentro tanto da sfidare i novellini.

Però è dagli errori che si riparte, rendono migliori se sai trarne insegnamento. Così fosse, un’era gloriosa per la Formula 1 ci attenderà, ricca di talenti puri che lotteranno per la vittoria… per davvero!

A Sochi ha vinto l’esperienza. Per l’incoscienza giovanile ci sarà possibilità altrove.

La gioventù è un sogno, una forma di pazzia chimica.

F. Scott Fitzgerald
CHICCO DI CAFFÈ
caffè Limu - a Sochi esperienza
Fonte: caffeblabla.it

Varietà Limu = particolari caratteristiche aromatiche che mescolano dolce e agrumato, acido e piccante

Un weekend di pausa per poi volare dritti in Turchia, circuito che l’anno scorso ci aveva fatto divertire… sempre per la pioggia!

Intanto, se vi siete persi il gran premio di Russia, ecco il report per riderci un po’ su.

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Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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