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Bruciare per rinascere: Felipe Drugovich

“Come una fenice, risorgerò dalle mie ceneri, tutto ciò che mi colpisce, un giorno mi fortificherà”.

La vita ti mette a dura prova, ti sfinisce, ti fa dubitare delle tue capacità, ti opprime. La vita, a volte, ti appare essere ingiusta. Ma non c’è nulla che ti tolga, se non per restituirtela. Non importa quanto tempo sia passato, né quanto ne passerà ancora, arriverà il momento in cui potrai finalmente dire di essere ritornato lo stesso di sempre, di riuscire a riconoscere e di sentire nuovamente lo stesso fuoco ardere dentro di te. Hai temuto di veder svanire ciò per cui hai lottato a lungo per colpa della sfortuna, della pressione, perché non sei mai riuscito a esprimere realmente te stesso.

Ma adesso, Felipe, hai finalmente avuto il tuo momento. Sei salito sul più alto gradino del podio, hai riprovato l’ebbrezza di sentirsi il migliore, hai ricordato la bellezza di ammirare tutto dall’alto, con un occhio più critico e sereno. Esatto, sereno, perché dopo mesi, anni in cui non riuscivi a dimostrare il meglio di te, hai potuto lanciare un messaggio agli altri e soprattutto a te stesso: “Non me ne sono mai andato, ero diverso, ma ero pur sempre io”.

Felipe
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Hai sofferto, forse qualche volta ti sei anche domandato se meritassi quel posto o se davvero avessi qualcosa che ti distinguesse dagli altri. Probabilmente ti sarai guardato allo specchio e ti sarai chiesto: “Chi sono veramente?”.
La risposta finalmente ti è giunta ed è stata più che esaustiva. Tu sei quello che hai visto domenica: il ragazzo che, nonostante le difficoltà che ha attraversato, è riuscito a non farsi condizionare, a pensare a se stesso e, soprattutto, a guidare prima per se stesso. Il tempo con te ha saputo essere paziente e misericordioso, ha saputo farti un enorme regalo, ossia quel momento di gloria che tanto agognavi. Hai imparato che la vita non è fatta solamente di fallimenti, delusioni e sofferenze, così come non può essere solamente ricca di gioie, vittorie e successi.

Hai dovuto lavorare, faticare, sentire un peso gravoso sulla schiena che a volte sembrava opprimerti e schiacciarti. Una parte di te sentiva di cedere, l’altra cercava di motivarti, di farti forza, di sollevarti quando cadevi. Non sei caduto una sola volta, il percorso è stato difficile, ma proprio quando sembrava che non potessi più dare nulla, ecco che ti rialzavi, perché non volevi e non potevi accettare che quella fosse la fine. Non sono mancate le ferite, alcune più lievi, altre più profonde, altre ancora cicatrizzate, ma non ti sei mai lasciato sopraffare dalla disperazione.

Perché, Felipe, tu hai capito cosa conta davvero in quel mondo che tanto ami e che, però, non ti dispensa dalle sofferenze: il coraggio di andare avanti.
Quello stesso coraggio che non ti è mancato e che, sono sicura, non ti mancherà più.

“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”.

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

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