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La forza di resistere: Frederik Vesti

Sguardi. Sospiri di sollievo. Sorrisi. Solo 20 anni, eppure così tanto da fare. Da dimostrare. Solo 20 anni, eppure con un peso sulle spalle davvero opprimente, estenuante. Solo 20 anni, eppure con la consapevolezza di aver portato a casa quel risultato tanto aspirato, tanto voluto, tanto agognato. Quella gloria a cui tutti i giovani piloti puntano, quel piccolo passo per giungere a una realtà molto più grande e affascinante.

Non è questo, però, ciò a cui sta pensando Frederik Vesti. Lui sa che c’è un momento per ogni cosa e, adesso, deve solamente godersi con felicità e spensieratezza il suo primo successo in Formula 2. Ha dovuto sudare, lavorare duramente, sentirsi dire che non era abbastanza, che non era all’altezza dei suoi diretti avversari, che non era degno di guidare per un’Academy come quella della Mercedes.

frederik vesti
@frederik_vesti on Twitter

Ma lui è riuscito a dimostrare che non era così, che è normale avere delle difficoltà, dei “periodi no”, e che la forza sta proprio nella propria capacità di risollevarsi e riscattarsi, senza demordere mai e senza farsi convincere di essere inferiori. D’altronde, se una scuderia importante come la Mercedes lo ha scelto, un motivo dovrà pur esserci. E Frederik Vesti si è ripetuto continuamente che lui era abbastanza, che era capace e che non aveva nulla da invidiare agli altri, perché gli altri nulla avevano in più di lui. Ed è stato grazie a questa consapevolezza che, qui, a Baku, è salito sul gradino più alto, riassaporando di nuovo la sensazione di invincibilità e superiorità che tanto gli era mancata.

Adesso, felice, si godrà il resto della stagione, cercando di ripetersi e farsi valere, sapendo che il peggio è andato, che è giunto alla sommità, che sembrava irraggiungibile, di quella lunghissima montagna russa e che quello che lo attende è, ormai, solamente un’emozionante discesa.

frederik vesti
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Vesti, nella Sprint Race, sapeva di avere una grandissima chance di vincere e, nonostante una pista molto difficile per l’affidabilità, ha dato tutto se stesso, consapevole che gli bastasse semplicemente non commettere errori. E lui di errori non ne ha commessi, in mente solo il desiderio di rivincita. Questa sua fiducia riconquistata la si è notata anche nella gara della domenica, quando non si è lasciato intimorire da un problema che avrebbe potuto compromettergli tutta la gara.

“Ho mostrato agli altri e ho ricordato a me stesso di che pasta sono fatto, posso riuscirci”, si è ripetuto e ha continuato a spingere, perché ormai non aveva più nulla da perdere, ma solo da guadagnarci.

E non ha guadagnato solamente una settima posizione e dei punti che fanno comunque bene alla classifica, ma anche, e soprattutto, una sicurezza in sé che non lo abbandonerà così presto.

Aurora Loffredo

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