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Formula 1: l’omologazione dei circuiti deve essere modificata?

Gli ultimi episodi dei tombini saltati, avvenuti nel corso dei test pre stagionali, hanno sollevato il tema sulla sicurezza e sull’omologazione dei tracciati.

Quando un circuito viene introdotto nel calendario di Formula 1, è soggetto ad una procedura di omologazione da parte della Federazione. Si tratta di controlli effettuati sul tracciato per verificarne la sicurezza e la percorribilità da parte delle monoposto.

Commissari FIA in circuito

Negli ultimi decenni sono stati compiuti enormi passi avanti nel campo della sicurezza dei circuiti. Basti pensare ai guard rail che contornano il tracciato oppure le cosiddette barriere tecpro che proteggono i piloti nel caso di impatti frontali.

Una parte fondamentale del tracciato: il manto stradale

Di tutti gli elementi di un circuito, un ruolo fondamentale è ricoperto dalla superficie di asfalto. Sempre più la Formula 1 sta aprendo le porte a nuovi circuiti cittadini, ed è in questi tracciati in particolare dove l’asfalto diventa una parte importante.

Le strade percorse tutti i giorni da qualsiasi vettura presentano buche e tombini a cui le monoposto della categoria sono soggette maggiormente per via della loro bassa altezza dal manto stradale.

Anche nei circuiti permanenti è importante avere una superficie ottimale senza crepe o avvallamenti. Spesso negli anni gli organizzatori effettuano lavori di riasfaltatura dei circuiti proprio per evitare incidenti e permettere uno svolgimento in sicurezza dei Gran Premi.

Lavori di asfaltatura su un circuito

Ultimamente questi controlli sembrano venire meno, e i casi di difficoltà e incidenti dovuti alla non corretta verifica del manto stradale sono aumentati, suscitando perplessità su come vengano effettate le omologazioni del circuiti.

I casi più recenti

Un tracciato di Formula 1 non comprende solamente l’asfalto, ma anche altri elementi come i cordoli e i tombini per drenare acqua in caso di pioggia. Questa settimana nei test prestagionali in Bahrain un tombino ha ceduto durante il passaggio di una vettura. Questo ha provocato non solo l’interruzione della sessione, ma anche danni al fondo delle vetture coinvolte.

Il tombino che ha ceduto durante i test pre stagionali in Bahrain

Questo non è la prima volta che accade. L’anno scorso, durante il gran premio di Las Vegas un tombino è saltato mentre Carlos Sainz effettuava un giro lanciato. Questo ha provocato danni alla monoposto, costringendolo a partire dalla metà della griglia per la sostituzione di elementi della vettura.

Problemi riguardanti il circuito si sono verificati anche sul circuito di Losail in Qatar. I cordoli presenti lungo il tracciato presentano una forma diversa rispetto a quelli su altri circuiti, in quanto più appuntiti.

Questo ha causato nel 2021 forature agli pneumatici e nell’edizione dell’anno scorso rotture ai fondi delle monoposto. I cordoli hanno subito modifiche nel corso del weekend di gara.

Che cosa deve essere cambiato

La Federazione deve come prima cosa pensare alla sicurezza dei piloti e dei team che partecipano in Formula 1.

I danni provocati alle monoposto hanno un costo che grava sulle squadre e che incide sul budget cap che devono rispettare. I pezzi di ricambio costano denaro che non può essere ripiegato per esempio su aggiornamenti alla vettura.

Nell’incidente occorso a Carlos Sainz a Las Vegas, il team Ferrari ha chiesto un risarcimento danni causati alla vettura a seguito della rottura del tombino. La FIA non ha risarcito la Scuderia di Maranello, suscitando molte polemiche.

Carlos Sainz controlla i danni alla monoposto

L’omologazione di un circuito deve essere effettuata tempo prima rispetto alla data d’inizio di un gran premio. Nei decenni scorsi, un circuito prima di essere approvato, veniva sottoposto a molte verifiche e sopraluoghi prima di ottenere l’approvazione da parte della FIA.

Negli ultimi anni invece la Federazione approva i circuiti in via telematica, senza effettuare verifiche in loco. Altrimenti, compie dei controlli solamente pochi giorni prima l’inizio dell’evento, spesso trovandosi sorprese durante lo svolgimento dei weekend di gara, come nel caso del Gran Premio qatariota.

Sicuramente, la Federazione deve compiere un passo indietro e ritornare alle omologazioni di un tempo, in modo da recuperare la credibilità persa e garantire una maggiore sicurezza a tutti i piloti.

Federica Passoni

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