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Alla scoperta del circuito di Imola

Tra storia, caratteristiche territoriali e tecniche: tutto sul circuito di Imola

 Per il secondo appuntamento della stagione, Imola riapre le porte alla Formula Uno per un weekend che sa di storia.

Territorio

L’autodromo sorge vicino alle sponde del fiume Santerno, il Parco delle Acque Minerali. Fu edificato nell’immediato dopoguerra, sulla spinta degli appassionati del luogo che sognavano di veder gareggiare le auto più veloci del pianeta. Tuttavia, la struttura non è permanente, in quanto una parte delle strade sulle quali si corre, fa parte della rete stradale cittadina.

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Episodi

Gioie e dolori accompagnano la storia del circuito. Nel 1982 Villenueve e Pironi, entrambi piloti della Ferrari e grandi amici fuori la pista, si misero d’accordo sul controllare la gara e non competere tra loro. Pironi però, nella Tosca, l‘ultima curva, superò Villeneuve e vinse il Gran Premio. Si ruppe, così, un’amicizia che non si sanò mai più. Dopo due settimane Gilles morì tragicamente a Zolder in Belgio.

Altro episodio rimasto agli annali avvenne nel 1989.  Dopo essere uscito di pista mentre percorreva la TamburelloGerard Berger, su Ferrari, finì contro il muro e la vettura prese fuoco. I tempestivi interventi evitarono il peggio.

Ne 1991, invece, annata durante la quale la Ferrari non riuscì a brillare e ad ottenere vittore, Prost fu costretto al ritiro durante il giro di ricognizione; a causa della pista umida, infatti, finì contro le barriere.

Nel 1994 ebbero luogo proprio qui, ad Imola, due tragici incidenti, nei quali furono protagonisti Roland Ratzenberger e Ayrton Senna. Il primo perse la vita durante le qualifiche, l’altro alla partenza della gara. A vincere fu Michael Schumacher.

Imola ospitò la Formula Uno fino al 2006. La struttura, infatti, non garantiva standard di sicurezza adeguati.

Il pilota con il maggior numero di vittorie è Michael Schumacher, il quale ne conta 7.

Caratteristiche

Il tracciato presenta 19 curve (11 a sinistra e 8 a destra) e la sua peculiarità è il fatto che si affronta in senso antiorario. La configurazione odierna è stata leggermente modificata rispetto al 2006 ed è lunga 4909 metri. Ad oggi non è presente la Variante Bassa, situata prima del rettilineo della partenza.

Imola
Fonte:Wikipedia

Si parte con  il rettilineo, unico punto in cui si potrà utilizzare il DRS. Si arriva alla Tamburello, oggi divenuta una chicane. Uno dei punti più interessanti è la Variante Villeneuve, dove i piloti saranno costretti a rallentare, per poi riprendere velocità fino alla Tosa, curva in cui la trazione è fondamentale. Si percorre un tratto in salita fino alla Piratello per poi giungere alle Acque minerali, il tratto della pista preferito da Pierre Gasly. Arrivati alla Variante Alta, i piloti saranno costretti a premere il piede sul freno. Affrontato un breve rettilineo, si arriva ad una delle curve più dure, la Rivazza che metterà i freni davvero in difficoltà.

È una pista da percorrere per il 77% a gas aperto, in quanto le curve sono molto veloci. Di conseguenza, l’assetto aereodinamico è medio. I piloti, inoltre, dovranno stare attenti al consumo del carburante, essendo la planimetria caratterizzata da sali e scendi. Uno dei tratti più affascinanti parte dalla Piratella e arriva alla Variante Alta, e ricorda le montagne russe per le differenze di altezza riscontrate.

Oltre che per le caratteristiche proprie della pista, sarà difficile sorpassare anche per la sede stradale stretta.

L’impatto dei freni è medio. La frenata più impegnativa è quella prima della curva Rivazza.

I piloti si daranno battaglia in questo weekend di gara, tra Reb Bull che dovrà rifarsi dopo la vittoria mancata in Bahrain e la Mercedes che dovrà confermarsi. Il vero re di Imola però è Formulino, il gatto che gira per il paddock come fosse casa sua e fa capolino nelle interviste. Farà vedere anche quest’anno chi comanda?

Sarà un Gran Premio tutto da vivere, tra i ricordi del passato e nuove emozioni, perché Imola non è mai un semplice Gran Premio.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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