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Lewis Hamilton: una vita tra pista e creatività

“La Formula 1 è come una forma d’arte e io mi sento un creativo dentro e fuori la pista” disse Lewis Hamilton. Molto di più di un semplice pilota, infatti oltre la F1 la personalità del sette volte campione del mondo si esprime attraverso la creatività riconducibile ad arte, musica e moda.

Com’è nata la passione per l’arte?

In più di un’intervista ha dichiarato l’arte come non sia un hobby nuovo, ha infatti acquistato la sua opera nel 2010 o 2011 ed è un’opera di Salvador Dalì, il suo artista preferito. Ha affermato:“L’arte non è facile, bisogna prima imparare bene, così ho studiato un po’ e Dalì è diventato uno dei miei artisti preferiti”. Oltre a questo dipinto ha anche altri pezzi d’arte e cerca di continuare ad imparare nuove cose e visitare gallerie d’arte, questo perché vuole conoscere nuovi artisti e stili artistici che lo affascinano. Ha dichiarato: “Non voglio solo comprare, ma conoscere e comprare perché qualcosa mi piace, o magari perché può essere un buon investimento”. Questo anche grazie a diversi amici, tra i quali collezionisti che l’hanno aiutato con la sua prima opera e che gli fanno conoscere nuove correnti ed idee.

Qual è il rapporto tra arte e F1?

Lewis Hamilton, ad un’intervista rilasciata a SkySport, ha paragonato l’arte alla F1: “Quello che facciamo è una forma d’arte. Non so se le persone la vedono in questo modo, ma in realtà è così. Se guardi un pittore che cerca di trovare i suoi colpi per dipingere, è lo stesso che facciamo noi piloti“. La costante ricerca dell’azione perfetta al fine di rendere la monoposto performante e l’atto creativo può essere ricondotto alla necessità di realizzare il giro migliore. Il grande lato creativo è presente in tutto quello che fanno i piloti quando scelgono i set-up della vettura, cercando di capire quello che si può fare, aiutando a ridisegnare i dettagli come pedali, sedili o l’aerodinamica, si è un pò come dei pittori.

Lewis ed il progetto musicale XNDA

Per combattere l’ansia, Lewis fa musica, sin da piccolo infatti ha detto:”Mi piaceva creare, da quando avevo 12 o 13 anni e rimanevo in casa a suonare da solo nella mia stanza, provando a scrivere testi. A quei tempi, però, la maggior parte delle volte pensavo che fossero pezzi stupidi, che non andassero bene e non sarebbero stati da riprendere di nuovo, ma non mi sono mai arreso“. Suona tutt’ora ma solo perché, come tempo fa lo fa stare bene, ha per lui un fine terapeutico.

Quello che crea lo fa ascoltare ai suoi amici o in breve sul suo profilo social, con lo pseudonimo di XNDA, chissà magari in futuro pubblicherà qualcosa di più, per ora non ci resta che ascoltare il suo unico featuring con Christina Aguilera chiamato “Pipe”.

Le collaborazioni nel mondo della moda

La passione per la moda, vista come mezzo per esprimere se stessi, si riflette in Lewis Hamilton non solo negli outfit con cui lo vediamo arrivare nel paddock. Dal 2018 si è scoperto designer iniziando a collaborare con lo stilista statunitense Tommy Hilfiger creando una capsule che rimanda ai suoi tatuaggi come ad esempio la parola “Loyalty”. La seconda capsule uscita nel 2019 ed è un miscuglio di elementi come lo streetwear e l’heritage americano. “Tommy e io condividiamo la convinzione che tutti dovrebbero abbracciare ciò che li rende unici”, ha affermato il pilota. Non solo questo, perché nel 2022 è diventato Brand Ambassador di Valentino, in particolare nella campagna Pink PP per rappresentare la diversità, l’uguaglianza e l’amore valori condivisi anche dall’inglese, anche tramite Mission44.

Lewis Hamilton per Valentino, 2022

+44 e le collaborazioni

Nel 2022, il pilota inglese ha deciso di fondare il suo brand, sostenibile sotto tutti i punti di vista. Il nome del brand deriva dal suo numero di gara, lo stesso che aveva quando correva da piccolo sui kart. La figura di Lewis è predominante all’interno del design, ribadisce il forte legame dell’identità personale con il brand stesso. Tra i quattro drop effettuati quest’anno è noto quello con il designer giapponese Takashi Murakami, i due hanno creato una collezione ispirata alla premessa concettuale di “Psychedelic Speed Demon”, che ha mescolato le solite grafiche floreali con altre ispirate alle corse.

Hamilton e il rapporto con JR

Nella sua seconda patria, il Brasile, quest’anno il pilota ha incontrato un caro amico, nonché noto artista francese, ovvero JR. Ha parlato presso Casa Amarela Providência ovvero un centro educativo che attraverso la collettività e l’arte mira a migliorare la situazione sociale nella favela di Rio de Janeiro. Lewis ha avuto modo di parlare e ispirare diversi giovani, per poi intrattenersi insieme a JR e ai bambini.

Perché come dice Banksy “L’arte deve confortare il disturbato e disturbare il comodo” e forse come Lewis anche noi dovremmo farlo nel nostro piccolo, perché sì…l’arte può cambiare il mondo.

Ginevra Stanghellini

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