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“Hamilton migliore di Schumacher”. Parola di Barrichello

“Penso che Hamilton sia migliore di Schumacher”

Ecco cos’ha dichiarato Rubens Barrichello in una diretta su Instagram al giornalista brasiliano Reginaldo Leme. Parole che ovviamente danno il via a un dibattito.

Riscopriamo, però, il rapporto tra Rubens e Michael, che può aver influito su questa presa di posizione.


Dal 2000 al 2005 suo compagno di squadra in Ferrari, Rubens non ha sempre avuto un buon rapporto con Schumacher, nonostante siano la coppia della Rossa più titolata con cinque titoli mondiali piloti e cinque costruttori, considerata persino da Piero Ferrari la più forte con una vittoria ogni 1,2 gran premi.

Avventura iniziata il 4 settembre 1999, giorno in cui l’ufficio stampa della Scuderia Ferrari dirama l’annuncio:

“La Ferrari comunica che il pilota Rubens Barrichello presterà la sua collaborazione tecnico-agonistica alla scuderia per le prossime due stagioni, affiancando Michael Schumacher“.

Rubens subito dopo ammette:

“E’ uno dei migliori momenti della mia vita. Avere la fiducia della Ferrari nelle mie qualità di pilota mi rende estremamente soddisfatto, per me, per mia moglie, per tutta la mia famiglia, per i tifosi brasiliani. Sapere che potrò vincere delle gare alla guida di una Ferrari è qualcosa che accresce la mia soddisfazione”.

E sul suo futuro compagno, Barrichello dichiara:

“Con Michael ho un approccio molto amichevole, certamente non avrò problemi con lui. Ho l’umiltà necessaria per sapere che avrò tanto da imparare. Schumacher per i tecnici e anche per me è il migliore. Sarebbe assurdo voler arrivare in Ferrari e stargli davanti. Voglio giungerci in punta di piedi, svolgere bene il mio lavoro, in armonia con la squadra”.

“Gli ho parlato. Mi ha fatto gli auguri per esser stato scelto dalla Ferrari per correre con lui. E so che sarà dura, molto dura. Ma mi sento pronto a superare ogni difficoltà. Da seconda guida? E’ molto difficile parlare di queste cose delicate: farò le stesse prove e la mia vettura sarà uguale alla sua. Nero su bianco: Dovrò seguire le istruzioni della squadra, come fa Schumacher. Quindi dipenderà tutto da me. Bisognerà vedere quanto sarò veloce con la Ferrari. Se in una gara mi trovassi con venti secondi di vantaggio su Schumacher, non farebbe gioco alla Ferrari chiedermi di rallentare”.

Per Barrichello, però, non è stata una collaborazione facile. Ha dovuto ingoiare tanti bocconi amari a causa della gerarchia fissa che portava Schumacher sul tetto del mondo, mentre Rubens lo guardava dal basso. Una situazione che pian piano ha rovinato l’armonia tra i due, sino a farli diventare veri e propri nemici, sia in pista che fuori. Basti pensare alle parole di Michael Schumacher durante una conferenza stampa alla domanda:

La rivalità con Rubens?

“Ma sono fatti suoi, se vuole diventare il numero 1 della Ferrari o di qualunque altra squadra, provi ad andare più veloce di me. Cosa ho fatto io in fin dei conti? Sono arrivato in Formula 1 come numero 2, mi sono dato da fare e alla fine sono andato più veloce dei miei compagni di squadra e sono diventato numero 1. Questa è la legge, inutile lamentarsi. Il resto non c’entra”.


Altro evento da ricordare simbolo della rivalità in casa Ferrari avviene durante il GP d’Austria del 2002. Rubens è in testa alla corsa. Al sessantatreesimo giro dei settantuno previsti, per via di un ordine di squadra già discusso nelle ore precedenti la gara, giunge l’ordine di far passare in testa Schumacher. È solo all’ultimo giro e a cento metri dal termine della gara che Barrichello rallenta, lasciando avvicinare Schumacher e facendolo passare quasi sotto la linea del traguardo. Michael Schumacher, per altro dispiaciuto di quanto accaduto, lascia il gradino più alto a Barrichello e gli cede la coppa del primo classificato. In conferenza stampa dirà: “Non mi piace vincere così. Io speravo che non dessero l’ordine. Durante le ultime curve ho persino rallentato, ma Rubens ha rallentato più di me.”

Per molti, il pilota brasiliano è stato il perfetto scudiero di Schumacher, mentre pochi notano che i cinque titoli dedicati ai costruttori, vinti dalla Ferrari dal 2000 al 2004, sono senza dubbio giunti anche per merito delle qualità di guida del paulista.

Sfida non solo in Ferrari.

E’ il 2010, anno del ritorno di Michael Schumacher in Formula uno con la Mercedes, in realtà non trionfale come si credeva, ma che ha riacceso la miccia di questa rivalità senza tempo adesso con il tedesco nella macchina all’esordio ed il brasiliano che inizia la sua avventura in Williams.

Il momento clue quell’anno è stato il sorpasso-suicida durante il Gran Premio di Formula 1 di Ungheria quando il tedesco ha stretto Barrichello verso il muretto facendo una manovra ai limiti del regolamento, costata al tedesco 10 posizioni in griglia al Gran Premio successivo.

Abbiamo visto la sfida in pista, ma ci sono stati episodi anche fuori pista che hanno ulteriormente acceso la miccia.

Uno su tutti il rifiuto da parte della famiglia Schumacher che ha respinto la richiesta di Rubens Barrichello di incontrare il suo ex compagno in Ferrari ricoverato per l’incidente del 2013 mentre stava sciando. “Vedere Michael non farà bene né a te, né a lui”, queste le parole usate. Però nonostante il rifiuto, Barrichello ha speso parole d’affetto. Quella di Schumacher “resta una tragedia. Spero che un giorno mi dicano che sta meglio e che noi tutti noi possiamo rivederlo nuovamente in pubblico. Penso che questa sia la speranza di tutti gli amanti della Formula Uno”.

In conclusione non c’è da meravigliarsi rispetto all’opinione espressa da Rubens.

Perchè per Schumacher c’è rispetto, niente più.

Anna Botton

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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