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Il talento oltre il nome – parte 1

I figli d’arte sono solo nome… o di più?

Famiglia

Nella storia della Formula 1, fin dai suoi albori, si sono succeduti numerosi figli d’arte. Alcuni si sono dimostrati all’altezza dei genitori, altri, invece, hanno preferito dedicarsi ad un’altra categoria, così da essere “unici” nel proprio campo.

Da Mick Schumacher e Pietro Fittipaldi a Max Verstappen e Carlos Jr. Sainz, sono molti i piloti che sono riusciti ad affermarsi o che hanno intrapreso la carriera di pilota, nonostante il nome, per alcuni anche pesante

Andiamo a conoscere quelli che gareggiano in Formula 1!

LA FAMIGLIA SCHUMACHER

Nella famiglia Schumacher sono ben quattro i membri che hanno messo piede nel mondo delle monoposto: il membro più conosciuto della famiglia Michael, il fratello Ralf e i loro rispettivi figli Mick e David. Oggi parleremo di Michael, 7 volte campione del mondo di Formula 1, e di suo figlio Mick, che nel 2021 entrerà nella categoria regina delle monoposto.

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Michael inizia nei kart a quattro anni nella pista gestita dal padre Rolf, per poi passare alle monoposto nel 1988 prendendo parte alla Formula Ford. Fin da subito dimostra il suo grande talento vincendo la Formula 3 e il Gran Premio di Macao, che gli consente di debuttare in Formula 1. Il team Jordan lo sceglie per sostituire Bertrand Gachot al Gran Premio del Belgio.

Da qui ha inizio la carriera piena di successi che tutti conosciamo: dopo la sua prima apparizione diventa pilota per Benetton al fianco di Nelson Piquet e con la stessa scuderia vince 2 mondiali, nel 1994 e nel 1995. La stagione successiva Michael decide di abbandonare la scuderia trevigiana e di cambiare aria, rimanendo comunque in Italia: la scelta ricade su Maranello, la Ferrari.

Dal 1996 al 2006 il pilota tedesco ha indossato la tuta rossa della Scuderia Ferrari vincendo 5 titoli mondiali e conquistando tutti i tifosi italiani e non solo. L’addio alla Ferrari avvenuto al termine della stagione 2006 è stato il suo primo ritiro dalla Formula 1, inaspettato. Nel 2010, però, ritorna a bordo della Mercedes, con cui è riuscito a guadagnare un solo podio prima del ritiro definitivo dalle corse al termine della stagione 2012.

Sono state sicuramente la grande passione e le grandi imprese del padre ad aver spinto Mick ad intraprendere la carriera da pilota. Il giovane pilota tedesco inizia a correre nei kart utilizzando lo pseudonimo Betsch, cognome della madre, ed utilizzerà “Schumacher” solamente dal 2014, anno del debutto in una monoposto di Formula 4. Dopo aver svolto un test per Jenzer Motorsport, l’anno successivo compete nella Formula 4 ADAC con Van Amersfoort Racing.

Nel 2018 conquista il titolo come aveva fatto il padre nel 1990 e il debutto in Formula 2 coincide con il suo ingresso nella Ferrari Driver Academy. L’anno decisivo della sua carriera è il 2020, in cui centra il titolo di Formula 2 e firma per la stagione 2021 con il team americano Haas. Dopo trent’anni dal debutto del padre, un altro Schumacher tornerà in Formula 1.

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LA FAMIGLIA FITTIPALDI

La famiglia che ha portato più membri nel mondo della Formula 1 è la famiglia Fittipaldi: i fratelli Emerson e Wilson, Christian (figlio di Wilson) e Pietro (nipote di Emerson).

Partiamo con il membro più conosciuto: Emerson. Contrariamente a quanto ci si aspetta, iniziò la propria carriera nel Motorsport non nei kart, bensì nelle moto. Nel 1963 passa definitivamente alle quattro ruote vendendo con Wilson componenti per auto per permettersi il kart.

Il passaggio alle monoposto avviene nel 1966 e il suo talento non tarda ad esprimersi tanto che dopo soli tre anni debutta in Formula 1. La vittoria del primo titolo mondiale nel 1972 arriverà proprio insieme alla scuderia con cui ha debuttato: la Lotus. Il secondo titolo mondiale, invece, arriverà nel 1974 a bordo di una McLaren, l’ultima scuderia per cui correrà prima di fondarne una propria con il fratello dopo che quest’ultimo si ritirò dalla Formula 1 alla fine della stagione 1975.

La scuderia Fittipaldi, però, non otterrà grandi risultati e Emerson decide di ritirarsi nel 1980. Successivamente correrà nella categoria CART, l’ultima prima di ritirarsi definitivamente dalle corse nel 1996 in seguito ad un grave incidente

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I Fittipaldi sono tornati a farsi notare nel mondo del Motorsport grazie a Pietro, il quale, dopo aver iniziato con i kart nel 2011, debutta nelle quattro ruote non in una monoposto, bensì nelle vetture del campionato NASCAR. Due anni dopo passerà alle monoposto prendendo parte a due campionati inglesi (Protyre Formula Renault e la Formula 4 inglese). Pietro vince il titolo in ben due campionati: nel 2016 la Formula 2000 e nel 2017 la Formula V8 3.5.

Il primo approccio alla Formula 1 avviene nel 2019 quando il team Haas lo ingaggia come terzo pilota. Il debutto vero e proprio avverrà l’anno successivo al GP di Sakhir (e al successivo GP di Abu Dhabi) dove sostituirà l’infortunato Romain Grosjean. Non riuscirà ad ottenere nessun punto nei due Gran Premi, ma il team si è detto soddisfatto delle sue prestazioni.

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LA FAMIGLIA VERSTAPPEN

Il figlio d’arte che ha riscosso più successo negli ultimi sei anni è, certamente, Max Verstappen, attuale pilota Red Bull. Il padre, Jos, è soprattutto noto per essere stato la seconda guida della Benetton, al fianco di Michael Schumacher. Durante la sua carriera è stato vittima di un grave incidente, avvenuto nel Gran Premio di Germania, quando, in seguito alla fuoriuscita di benzina dal bocchettone, la vettura prese fuoco, provocandogli delle ustioni sul volto. Gli anni seguenti non furono molto positivi: fu costretto a cambiare ogni anno team e, nonostante le sue buone doti velocistiche, raramente riuscì a dare dimostrazione della sua bravura. 

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Anche la madre di Max, Sophie Kumpen, è stata un pilota, precisamente di kart, imparentata con Paul Kumpen ed Anthony Kumpen, anch’essi piloti automobilistici. Non si può dunque dire che Max non abbia “i motori” nel sangue. Questa passione è passata anche ad un altro membro della famiglia: la figlia Victoria che per un breve periodo si è dedicata ai kart.

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From: @sofkum on Instagram

Il giovane Verstappen ha dato subito nell’occhio, quando, dopo essere entrato nel Red Bull Junior Team, ha esordito a 17 anni e 3 giorni in un Gran Premio, per poi debuttare ufficialmente nel 2015. All’età di 17 anni e 166 giorni, Max diventa il pilota più giovane alla partenza di una gara di Formula 1 e, nella gara successiva, batte un altro record, essendo il pilota più giovane ad aver fatto segnare punti in Formula 1.

Il talento del giovane olandese è indubbio, ma la sfrontatezza, l’irruenza e la poca maturità dei primi anni lo portano a non ottenere i risultati desiderati, se non qualche piccola soddisfazione come, ad esempio, la vittoria in Spagna, che lo rende il più giovane pilota ad aver vinto una gara in Formula 1. La gara che lo incoronerà possibile futuro campione è quella disputatasi in Brasile nel 2016, sotto la pioggia, quando ha costruito un’impresa arrivando terzo al traguardo.

Da lì, però, la luce Verstappen si è spenta e nelle stagioni successive ha spesso perso molti punti a causa di una guida pericolosa. La svolta arriverà nel 2019, quando Daniel Ricciardo annuncia il suo passaggio in Renault ed a prendere il suo posto è Pierre Gasly. In quella stagione il giovane Verstappen otterrà la sua prima pole position in carriera, per poi ripetersi per ben due volte anche nel 2020. A dimostrazione del suo talento, in quest’ultimo anno, ottiene due vittorie in una stagione che sembrava potesse essere dominata solo dalle Mercedes: a Silverstone e ad Abu-Dhabi.

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LA FAMIGLIA SAINZ

Un caso piuttosto “singolare” è, invece, Carlos Jr. Sainz, figlio di una delle più grandi leggende del rally. Carlos Sainz, infatti, si è laureato campione del Mondo due volte nel 1990 e nel 1992 ed è vincitore di tre edizioni del Rally Dakar, l’ultima proprio nel 2020. Considerato uno dei piloti che ha fatto la storia del rally, è noto soprattutto per essere stato sempre competitivo, in qualsiasi serie, grazie soprattutto alla sua abilità nello sviluppo delle vetture. È una leggenda e parte del suo talento è ovviamente passata al suo erede.

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Carlos Jr. è molto apprezzato e stimato come pilota dai suoi colleghi così come dai tifosi di Formula 1. Diventerà campione del mondo come il padre un giorno? Questo non lo sappiamo con certezza, ma di stoffa ne ha da vendere. Nei primi anni della sua carriera, ottiene due vittorie in due prestigiose gare ed eccelle nella Northern European Cup della Formula Renault 2.0.

Nel 2015 entra in Formula 1 e potrà mostrare il suo talento in tutte le scuderie per cui correrà: la Toro Rosso, la Renault e la McLaren, proprio con quest’ultima nella stagione 2019 ottiene il suo primo podio in carriera, in Brasile. 

Nella stagione 2020 Carlos ha dato il meglio di sé con il suo primo giro veloce nel Gran Premio di Stiria e il secondo podio nel Gran Premio d’Italia.

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Sicuramente la sua esperienza in Formula 1 (quella a cui parteciperà sarà la sua settima stagione) non potrà far altro che bene ad una Scuderia, la Ferrari, con la quale ha firmato per le stagioni 2021-2022, che ha bisogno di qualcuno che, al contempo, sia all’altezza di Charles Leclerc e della monoposto. E non abbiamo dubbi che Carlos Jr. Sainz farà di tutto per mostrare il suo talento e la bravura nello sviluppo delle monoposto.

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From: @scuderiaferrari on Instagram

Storie differenti, ma nomi e passioni comuni. Per alcuni un’eredità molto importante, perché dovranno fare i conti con un cognome “pesante”, per altri, invece, un modo per dimostrare il proprio talento. Vite differenti, percorsi comuni, che ci auguriamo possano concludersi allo stesso modo: con la vittoria di un titolo mondiale

 

A breve la seconda parte con altri nomi della Formula 1 e non solo!

 

Lucia Saugo ed Aurora Loffredo

 

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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