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Maria Teresa de Filippis : la prima pilota donna in F1

 Aspettando l’inizio delle W Series, scopriamo la storia di Maria Teresa De Filippis, la prima donna a gareggiare in F1, sfidando i pregiudizi con grinta e una guida spericolata.

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? : @RMotoristico from Twitter

In una disciplina sportiva prettamente maschile come la F1, nella hall of fame di campioni immortali con una gerarchia definita dal numero di titoli mondiali vinti, non compare ancora alcun nome femminile. In una classifica alternativa, nella quale non si considerano il numero di vittorie , ma solo l’audacia e l’abilità di guida, dovrebbe essere inserito  il nome di una donna pilota grintosa e spericolata, la prima donna in F1, perennemente in lotta contro il tempo sul giro, contro gli altri piloti e contro i pregiudizi di genere. Sto parlando di Maria Teresa De Filippis. La sua carriera merita di essere ricordata e raccontata, in quanto ricca di emozionanti traguardi. 

GLI INIZI DELLA PRIMA DONNA IN F1

Originaria di Napoli e ultimogenita di 5 fratelli, Maria Teresa ebbe la fortuna di crescere in una famiglia abbiente. Fu il padre, il conte Franz, al tempo fornitore di elettricità per l’irrigazione della regione Campania, a trasmetterle la passione per i motori.

All’età di 5 anni, la troviamo seduta sul sedile del passeggero accanto al papà per partecipare ad una gincana, una competizione automobilistica di abilità e destrezza. A 22 anni esordì alla guida di una Fiat 1100 S, in occasione del Giro di Sicilia. Come affermato in una recente intervista, il padre non partecipò al suo esordio, in quanto già deceduto.  La madre la supportò sin dagli inizi della sua carriera, accettando che la figlia seguisse un percorso differente da quello di ogni altra donna del tempo. Sfortunatamente, la sua prima gara terminò  con un ritiro per guasto meccanico. Negli anni a seguire le occasioni per dimostrare a tutti il suo talento non mancarono. Degna di nota è la sua seconda partecipazione al Giro di Sicilia, quando riuscì a domare la sua Urania BMW Spider per ben 11 ore sotto la pioggia scrosciante, per poi essere ingiustamente squalificata al traguardo.

“Agli inizi, la mia vita si era tramutata, mio malgrado, in una non sempre divertente sfida agli uomini da battere, solo per poter spegnere quel sorrisino di sufficienza.” (M. T. De Filippis, Sola contro tutti, in «La Manovella», luglio-agosto, 1994.) 

PILOTINO SI SCONTRA CONTRO I PREGIUDIZI

Grazie alla sua audacia e alla sua guida spericolata, Maria Teresa conquistò il rispetto e l’ammirazione dei suoi avversari, i quali affettuosamente la soprannominarono “Pilotino”.  Questo appellativo ben si addiceva ad una ragazza dalla corporatura minuta e con una abilità di guida fuori dal comune. Come riportato da interviste dell’epoca, la De Filippis apprezzò molto questo soprannome. Tuttavia, non nascose mai la sua contrarietà all’assegnazione di coppe riservate alle donne, relegandole ad una categoria inferiore rispetto agli uomini. Accanto a chi riconosceva il suo valore in quanto pilota, molti piloti ritenevano imbarazzante essere superati in gara da una donna. Purtroppo, questo pensiero era in linea con la visione della donna degli anni ’50 , educata sin dall’infanzia a diventare madre e moglie e a trascorrere il suo tempo a casa con la famiglia e non sulle strade o nei circuiti alla guida di un’auto da corsa.   

IL SECONDO TEMPO DELLA SUA CARRIERA – L’ESORDIO IN F1

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Determinata a contrastare i pregiudizi dell’epoca, Pilotino decise di dimostrare che una donna avesse tutte le carte in regole per domare un’auto da corsa. Così comprò una Maserati 250 F con i suoi soldi e nel 1958 diventò la prima donna in F1. La casa automobilistica del Tridente si era da poco ritirata dal mondo delle corse, ma l’interesse che lei attirava su di sé diede loro grande visibilità. Nonostante il suo talento e la sua grinta, Maria Teresa non riuscì mai ad andare a punti. Al suo esordio al GP di Siracusa dimostrò di possedere una grande sensibilità alla guida, ma non riuscì a far meglio di un quinto posto. Si trattò del suo miglior piazzamento quell’anno, ma purtroppo la gara non era inserita nel calendario di F1. L’episodio più clamoroso  fu la sua esclusione al GP di Francia. In un paese ancora scosso dalla morte di un’altra donna pilota nel corso di una gara automobilistica, gli organizzatori le negarono l’iscrizione, con l’intento di  evitare un altro tragico evento. Purtroppo, questo veto fu accompagnato da un’affermazione molto infelice e discriminatoria pronunciata dal direttore di gara, il quale sostenne che L’unico casco che una donna dovrebbe portare è quello del parrucchiere.”

 

Alla fine della stagione, Maria Teresa decise di vendere la Maserati 250 F. Per il suo secondo anno in F1, il suo amico Jean Behra le fece costruire una Porsche Formula 2 sulle sue misure, nota anche come Behra- Porsche RSK.

 

L’ADDIO ALLE CORSE E IL RIAVVICINAMENTO AL MONDO DEI MOTORI

 La sua seconda stagione in F1 terminò molto presto a causa della morte del suo caro amico Jean Behra alla guida della sua Porsche, durante una gara sul circuito dell’Avus, in Germania. Dopo questo,  altri incidenti fatali si verificarono, coinvolgendo avversari a cui lei era molto affezionata. La paura che le provocarono questi eventi la convinse a  ritirarsi dal mondo delle corse, per dedicarsi alla sua vita privata.

Dopo vent’anni di lontananza dal mondo dei motori, Maria Teresa fu invitata a far parte di un club francese di  ex piloti della F1 in pensione, del quale diventerà poi presidente. In nome del loro binomio di successo che le permise di diventare la prima donna in F1, la Maserati le attribuì il titolo di Presidente Onorario del club del Tridente. Successivamente venne scelta come  protagonista di uno spot pubblicitario intitolato “Fearless”. All’età di 88 anni, Maria Teresa appare segnata dal passare del tempo, ma la sua voca, carica della stessa passione di quando era pilota, narra l’intreccio tra l’auto Maserati e la sua splendida carriera.

Maria Teresa de Filippis ci ha lasciato all’età di 89 anni l’8 gennaio 2016. La sua storia e le sue imprese automobilistiche devono essere di incoraggiamento per noi donne, chiamate a sfidare ostacoli e pregiudizi per realizzare i nostri sogni. 

                                                                                                 

 

 

 

 

 

Carlotta Ulgelmo

Impiegata Commerciale in un'azienda che organizza fiere tecniche B2B. Nel tempo libero amo guardare serie tv, viaggiare e colorare Mandala.

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