Tra storia, caratteriste territoriali e tecniche: tutto sul circuito del Bahrain
Si riaccendono i motori, riparte la Formula Uno. Quest’anno la prima tappa sarà il Bahrain, pista sulla quale si sono svolti i test qualche settimana fa.

Storia
Voluto dal principe Salman bin Hamad Al Khalifa, fu costruito nel 2004, quando ospitò per la prima volta un Gran Premio di F1; a vincere fu Micheal Schumacher su Ferrari. Il progetto costò 150 milioni di dollari e fu ideato dall’architetto Hermann Tilke, conosciuto per aver disegnato anche il circuito di Sepang.
Si è corso ininterrottamente dal 2004, tranne che nel 2011, anno in cui fu annullato per disordini socio-politici.
Territorio
Il circuito è dai più denominato “la capitale nel deserto”, proprio perché nasce nella regione del Manama, a sud del Bahrain È importante sottolinearne la collocazione geografica perché la sabbia, di cui è formato il deserto, può essere una delle variabili di gara. Quando soffia il vento, la visibilità ridotta e l’asfalto abrasivo contribuiscono a rendere la vita dei piloti molto difficoltosa. Negli ultimi anni, si è cercato di ovviare al problema con l’utilizzo di spray con il quale vengono trattate le zone adiacenti il circuito.
Caratteristiche
È lungo 5412 m, conta 15 curve. È una pista che presenta molti saliscendi, con lunghi rettilinei ma anche curve a gomito.

Gli ingegneri opteranno per un assetto aereodinamico medio,per riuscire a calibrare al meglio la trazione richiesta nella percorrenza delle curve e la velocità richiesta nei rettilinei. Saranno sollecitate in particolare le gomme posteriori, viste le caratteristiche della pista.
Sarà un circuito impegnativo anche per i freni, la più dura sarà la curva uno. Le monoposto si apprestano ad affrontarla dopo aver toccato picchi di velocità elevati nel rettilineo principale.
Il pilota più vincente è Sebastian Vettel con 4 successi.
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