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Alla scoperta del circuito di Baku

Tra storia, caratteristiche territoriali e tecniche: tutto sul circuito di Baku

Ritorna la Formula Uno, si riparte. Dopo Monaco, è un altro circuito cittadino, quello di Baku, ad ospitare la serie maggiore.

Situato nella cittadina di Baku capitale dell’Azerbaigian,il circuito è stato ideato da Hermann Tilke.

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Storia

È dal 2016 che la cittadina di Baku ospita la Formula Uno; anche se, per la prima edizione, la denominazione fu Gran Premio d’Europa.

L’organizzazione dell’evento e l’inserimento nel calendario non furono cosa semplice.  Il tracciato fu presentato nel 2014, anche se alcune voci parlarono di un suo probabile inserimento nel calendario mondiale già a partire dal 2015. Le polemiche infuriarono durante il primo anno, per la sovrapposizione del GP con la 24 di Le Mans. In tale occasione, Jean Todt, presidente della FIA, difese la decisione e l’evento si svolse come preventivato.

Nonostante i Gran Premi organizzati a Baku non siano molti, non si può dire che alcuni non siano stati memorabili e decisivi. Nel 2017 tutti si ricorderanno la grandissima gara di Daniel Ricciardo, allora in Red Bull, il quale  riuscì a conquistare la vittoria grazie ad alcuni formidabili sorpassi. Per non parlare della polemica tra Hamilton e Vettel  riguardo quel sospetto tamponamento e tutto ciò che comportò per la corsa al mondiale.

Baku è una “città di polemiche” e anche nel 2018 l’incidente tra Ricciardo e Verstappen fece molto parlare e sconvolse gli equilibri nel team austriaco.

Altro anno e ancora Ricciardo protagonista . Una manovra in retromarcia al limite della follia, costrinse lui e Kvyat al ritiro.

Caratteristiche

Il circuito corre lungo il Baku Boulevard ovvero il lungomare. La città è bagnata dal Mar Caspio. È lungo 6002 m e conta 20 curve: 12 a sinistra e 8 a destra.

La pista curva dopo curva

I piloti dovranno affrontare prima di tutto il rettilineo più lungo del circuito: 2,2 km, punto nel quale potranno effettuare sorpassi. Toccheranno i 330 km/h prima di arrivare in Curva uno, dove cercheranno di sfruttare al meglio l’uscita di curva. Si prosegue per Curva due, la cui angolatura è di  90 gradi. Un rettilineo divide Curva 2 da Curva 3, secondo e ultimo punto in cui si potrà usare il DRS. Curva 4 è fondamentale per il tempo sul giro. I piloti affronteranno poi la chicane di Curva 5 e 6 , per poi entrare nel secondo settore: quello della città vecchia. Molto più tecnico e complesso rispetto al primo.

 Da Curva 7 inizia la sezione del castello. I piloti dovranno stare attenti a non commettere errori forzando per andare forte. Le mura medievali e il gioco di luci ed ombre potranno condizionare la temperatura dell’asfalto e giocare un ruolo fondamentale in gara. Le Curve 8, 9 e 10 sono le più strette del circuito e qui Baku non perdona, un errore può essere fatale. Lo ricorda bene il pilota ferrarista Leclerc.  I piloti scenderanno verso la Curva 11, di difficile percorrenza perché non si riesce a vedere oltre e si guida a sensazione.

Si continua verso Curva 12,anche questa a gomito. Curva 13, è il punto più alto del circuito. Proseguendo per Curva 14 si arriva in Curva 15, la quale è leggermente in discesa e abbastanza stretta.  La curva porterà naturalmente  i piloti verso il muro e dovranno stare quindi attenti a non finirci contro.  La Curva 16 è la più larga e si percorre in velocità. Con l’ingresso nel terzo settore, i piloti potranno premere nuovamente il piede sull’acceleratore, fino al rettilineo finale.

Analisi tecnica

Essendo un circuito cittadino, l’asfalto è molto liscio e poco abrasivo. Prima del Gran Premio le strade vengono addirittura asfaltate, visto che normalmente sono ricoperte di sanpietrini.  A differenza di altri circuiti, sarà difficile far entrare in temperature le gomme, proprio a causa dell’asfalto.

Non sarà raro vedere entrare la safety car durante il weekend.

Si tratta di una pista a basso carico aereodinamico,  in cui sarà fondamentale trovare il giusto compromesso tra la stabilità nella percorrenza delle curve  e la velocità nei rettilinei. Conterà molto la power unit.

Inoltre, non bisogna dimenticare che è una pista utilizzata soltanto per la Formula Uno e la differenza tra le prove libere e la gara è molto ampia.

 “Stop and go” è una definizione corretta per descrivere questo circuito, in cui si accelera forte e si frena altrettanto forte e sarà quindi molto impegnativo per i freni, viste le curve a 90 gradi.

Come continuerà la lotta per il mondiale? E la Ferrari riuscirà a riscattarsi dopo la brutta figura di Monaco? Lo scopriremo in un altro adrenalinico weekend di gara

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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