Quattro chiacchiere con il campione di Formula 3 2021
Durante queste frenetiche settimane di fine stagione, Multiformula ha avuto l’opportunità di porre alcune domande a uno dei talenti più promettenti del momento: Dennis Hauger!
Pilota norvegese classe 2003 che nel corso di quest’anno ha sbaragliato la concorrenza nella sua categoria, Hauger è infatti il neo-vincitore del campionato di Formula 3 2021, autore 3 pole position, 4 vittorie e altri 5 podi negli 8 round in calendario.
E’ proprio Dennis, quindi, che si è reso disponibile a raccontarci un po’ di sé, svelandoci curiosità e retroscena della sua carriera sportiva in ascesa!
Ciao Dennis, partiamo subito…
Se dovessi scegliere 3 parole per descrivere la tua stagione 2021, per quali opteresti?
Solida dal punto di vista delle performance e dei risultati, divertente, ma sicuramente anche impegnativa.
Cosa ne pensi del nuovo format composto da 3 gare per weekend? Hai riscontrato qualche problema nella tua preparazione a causa delle lunghe pause di questa stagione?
Vorrei sicuramente poter guidare più di quello che abbiamo realmente fatto quest’anno perché penso che le pause siano state davvero troppo lunghe e per questo non abbiamo avuto la possibilità di svolgere con costanza il nostro lavoro. Come pilota, infatti, voglio sempre guidare il più possibile senza dover aspettare settimane o mesi per fare soprattutto esperienza.
Qual è stata la gara in Formula 3 che ti è piaciuta di più quest’anno?
Probabilmente gara 1 al Red Bull Ring: iniziare la gara in dodicesima posizione (per la reverse grid) e concluderla con una vittoria è stato un momento unico e veramente fantastico. Anche le gare del weekend all’Hungaroring, poi, sono state molto divertenti perché sono riuscito a realizzare alcuni sorpassi interessanti in punti in cui è davvero difficile farlo a causa della struttura del circuito stesso.
(Photos by Joe Portlock and Dan Istitene via Getty Images)
C’è un momento di questa stagione di Formula 3 che vorresti cambiare?
Non proprio. Ripensando a gara 2 a Barcellona dove c’è stato quell’incidente al penultimo giro, forse, si può dire che abbia perso alcuni punti importanti, ma alla fine ho comunque imparato molto da quell’errore e in generale anche da tutti gli sbagli che ho fatto in questa stagione. Sono sempre riuscito a tornare ogni volta un po’ più forte, quindi posso includere i miei errori nelle esperienze che sto piano piano guadagnando e che mi serviranno sicuramente in futuro.
Com’è, invece, il tuo rapporto con il team Prema e i tuoi compagni di squadra?
Fantastico! Sono così felice di aver avuto l’opportunità di lavorare e gareggiare con Prema in questa stagione. Sono stati molto accoglienti, sanno bilanciare perfettamente lavoro e divertimento. C’è sempre stato anche un buon rapporto tra noi compagni di squadra e questo, in generale, rende sempre più piacevole gareggiare.
Dal 2018 fai parte del Red Bull Junior Team. Questa posizione ti mette più pressione sulle spalle o ti motiva?
Sicuramente mi motiva. Lavorare a stretto contatto con una squadra così professionale e di successo è fantastico.
Verso nuove esperienze…
Dopo aver vinto la Formula 3, infatti, Hauger è stato fin da subito inserito tra i nomi presi in considerazione per il salto in Formula 2. Non si hanno dubbi, quindi, sulla sua partecipazione al prossimo campionato, anche se nulla è ancora realmente ufficiale!
Nonostante il velo di incertezza, però, Dennis è stato chiamato dal team Prema, con cui ha gareggiato quest’anno, per svolgere i test di fine stagione con le vetture della Formula 2. Sarà stato un assaggio di ciò che lo aspetterà dal prossimo mese di marzo?
Come immagini una tua futura esperienza in Formula 2?
In generale non sai mai cosa aspettarti da un’esperienza nuova, ma fare il salto in Formula 2 sarà sicuramente entusiasmante e interessante. Non vedo l’ora di iniziare!
Ci sono altri campionati in cui vorresti competere?
Ad oggi, la Formula 2 e poi la Formula 1 sarebbero ovviamente i campionati in cui aspiro a gareggiare e rappresenterebbero dei buoni passi in avanti nella mia carriera, ma oltre alle monoposto mi piacerebbe provare a partecipare alle gare di 24 ore (come Le Mans o Spa). Penso che ci sia sempre qualcosa da imparare da diverse categorie, esse ti offrono esperienze e opportunità differenti.
Uno sguardo al passato, uno al presente e uno al futuro…
Quale era il tuo sogno da bambino?
Diventare un pilota di Formula 1 e vivere della mia passione per il motorsport.
Puoi dirci qualcosa sulla realtà del motorsport in Norvegia e il contesto in cui sei cresciuto?
Già a partire dal karting la differenza rispetto per esempio all’Italia è molta: in Norvegia, infatti, il motorsport è una realtà molto piccola e non c’è nessun team di kart a cui affidarsi per poter entrare in questo mondo. Io e mio papà, fin da quando ero bambino, abbiamo deciso di lavorare insieme sul mio kart. E’ con quello che abbiamo costruito che ho iniziato a gareggiare in Norvegia. Prima di cominciare a viaggiare per l’Europa e competere nel karting a livello internazionale, mi sono sempre divertito facendolo nel mio Paese.
Pensi che i tuoi buoni risultati stiano portando più norvegesi ad appassionarsi al motorsport?
Sì, credo di sì! La Norvegia ha mostrato tantissimo interesse per il motorsport da quando è uscita la serie su Netflix “Drive to Survive“. Il numero di appassionati è decisamente cresciuto e anche io, essendo l‘unico norvegese, con i miei risultati in Formula 3 credo di aver contribuito a questo incremento. E’ bello vedere come questo interesse stia crescendo sempre di più!
Per te il successo è arrivato in un momento difficile per tutto il mondo. Hai un rapporto stretto con i tuoi fan o pensi che la pandemia abbia compromesso questo legame? I social network ti hanno aiutato?
Vorrei davvero che la situazione fosse diversa, perché mi piace incontrare i fan quando ne ho la possibilità. Cerco quindi di essere attivo il più possibile sui social media in modo tale da potermi relazionare con loro mostrando alcuni momenti della mia vita sia dentro che fuori dalla pista.
Spesso vediamo i piloti con le loro famiglie nei paddock e alcuni condividono anche sui social dei momenti con loro. Com’è, quindi, la relazione con la tua famiglia? Pensi che il loro supporto abbia avuto un ruolo chiave nella tua carriera?
Sì, certamente, sono sempre stati molto presenti. Fin da quando ero nei kart ci sono sempre stati per me, infatti da bambino andavamo tutti insieme in una motorhome durante i weekend e mi presentavo alle gare di karting anche con mia mamma e mia sorella. Lavoravamo tutti sul kart, ci divertivamo e ci godevamo così quei momenti in famiglia. Fortunatamente loro hanno sempre supportato la mia passione e per questo li ringrazierò sempre. Oltre a mia mamma e a mia sorella, anche mio padre mi sostiene sempre: non potrei davvero chiedere di più!
C’è un pilota (anche del passato) che hai sempre voluto avere come compagno di squadra?
Non ci ho mai pensato molto, cerco sempre di concentrami solo sulle cose che posso controllare ma è ovviamente importante avere un compagno di squadra con cui instaurare un buon rapporto, qualcuno con cui combattere in pista e che ti spinge a cercare il limite in modo positivo. Solo così si può migliorare anche come team. Non sempre succede, ma capita spesso di riuscire a trovare un buon compagno di squadra con cui lavorare e dare il meglio di sé.
Ad oggi, infine, quanto ti senti vicino a realizzare il tuo sogno di diventare un pilota di Formula 1?
La Formula 1 è certamente il mio obiettivo finale, ma ora voglio dedicarmi solamente alla Formula 2 per fare al meglio il prossimo anno. Sono concentrato esclusivamente sul 2022 che sarà sicuramente un anno importantissimo per la mia carriera.
Arrivati alla fine, dunque, ringraziamo Dennis Hauger per questa chiacchierata a nome di tutta Multiformula, facendogli un grande in bocca al lupo e augurandogli di raggiungere ogni traguardo che ci ha qui raccontato con la determinazione e la grinta che lo hanno sempre contraddistinto!