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E-Prix di Roma: gladiatori in pista

di Martina Spinello e Carlotta Ulgelmo

Gara 1

Inizia la prima delle due gare dell’E-Prix di Roma con Stoffel Vandoorne (Mercedes EQ) in pole position, seguito da Frijns (Envision Racing) e De Vries (Mercedes EQ), campione uscente della passata stagione. Se Mercedes vanta un’ottima prestazione in qualifica, delude invece Porsche, entrambe le due vetture del team non passano infatti le semifinali. Ultimo all’E-Prix di casa l’italiano Giovinazzi.

Bene in partenza Vandoorne che blocca un sorpasso di Frijns per la leadership della gara, mantenendo quindi la posizione di partenza.

Già al primo giro la Mahindra di Rowland viene tamponata e provoca una bandiera gialla, parecchie vetture rimangono vittime dell’ingorgo creatosi nelle vie dell’Eur. La Nissan di Günther rimane ferma in barriera poco più avanti del punto del primo incidente, entra quindi in pista la Safety Car che permette ai piloti di gestire la batteria. Verso fine gara verranno aggiunti 5 minuti al timer per permettere a tutte le vetture di scaricare adeguatamente la potenza risparmiata durante la Safety.

Riparte la gara a 35 minuti e un giro dalla fine, con Vandoorne ancora impegnato a tenere dietro Frijns, molto aggressivo in staccata e a caccia della prima posizione.

La gara rimane abbastanza statica fino all’attivazione del primo Attack Mode da parte di Cassidy e Askew, che però sembrano non riuscire a progredire in classifica. Frijns supera finalmente Vandoorne con un bellissimo sorpasso, senza l’aiuto della potenza extra dell’Attack Mode.

Bird e Lotterer sono ingaggiati in un corpo a corpo rischioso, dato anche il layout del tracciato. Vengono dati 5 secondi di penalità a Mortara per aver tamponato Rowland ad inizio gara.

Frijns allunga e guadagna un consistente vantaggio su Da Costa, in seconda posizione, riuscendo pure a prendere l’Attack Mode senza perdere la leadership della gara. Mentre Vandoorne risale in seconda posizione, appena un giro dopo De Vries attacca e supera Da Costa. Il pilota portoghese DS deve ora difendersi anche dal compagno di squadra Vergne.

Dennis ed Evans recuperano posizioni e sopravanzano il povero Da Costa, in difficoltà anche a causa di un danneggiamento della vettura dovuto a un contatto.

Frijns va a prendere il secondo e ultimo Attack Mode ma, allungando la traiettoria, cede la posizione a Vandoorne per poi superarlo poco dopo, grazie alla maggior potenza della sua vettura. Evans riesce a superare Vergne per la quarta posizione nonostante il secondo stesse usufruendo dell’Attack Mode. Vola ancora Evans che supera anche la Mercedes di De Vries.

L’ultimo quarto d’ora di gara vede Vandoorne ritornare leader di gara con un bellissimo sorpasso su Frijns. Vergne molto aggressivo su De Vries: con una finta trae in inganno l’olandese e riesce a concludere il sorpasso nonostante la vettura si fosse leggermente scomposta. Cambiano ancora le posizioni del podio, ora con Frijns di nuovo in testa, seguito da Evans che grazie ai kW extra supera pure Vandoorne. Frijns è impegnato a difendersi ma non resiste per più di due giri alla superiorità di Evans.

Probabilmente per un guasto alla power unit, De Vries precipita fino alla decima posizione quando mancano 8 minuti e un giro dalla fine. Nel frattempo Mortara, attuale leader del campionato, è autore di un’ottima rimonta, frenata però dai 5 secondi di penalità assegnati in precedenza.

La Jaguar di Mitch Evans gira un secondo più forte dell’Envision di Robin Frijns e allunga sui rivali. Dennis continua la scalata verso il successo e sale in seconda posizione, superando Frijns.

Altri 5 secondi di penalità vengono dati a Sette Camara, Ticktum e Giovinazzi per una gestione sbagliata durante la Safety.

Vandoorne torna a prendersi la posizione su Frijns, tornando ora sul podio. Dennis nel frattempo si fa passare da Vergne, Mortara e Bird. Ancora molto indietro le due Porsche di Wehrlein, nono, e Lotterer, undicesimo.

Gli ultimi quattro minuti di gara vedono un podio provvisorio con Evans, Vandoorne e Vergne, che supera Frijns con una bella staccata. I due si riscambiano le posizioni pochi giri dopo. Frijns riattacca Vandoorne e si piazza secondo. Aggressivi Bird e Mortara ingaggiati in una lotta per la quarta e quinta posizione.

Mitch Evans domina la seconda metà di gara con una superiorità impressionante (+5.703 sul secondo classificato) e va a vincere l’E-Prix di Roma. Ad accompagnarlo a podio Frijns secondo e il poleman Vandoorne terzo. Menzione d’onore per Sam Bird, team Jaguar e compagno del vincitore Evans, che è autore di una rimonta che lo piazza in quinta posizione.

E-Prix di Roma
Fonte: Formula E

Gara 2

Sotto il sole splendente di Roma, parte il secondo round dell’E-prix di Roma. Oggi la strategia sarà molto importante: la direzione gara concede solo un Attack Mode ai piloti della durata di 8 minuti. Un errore nel tempo di attivazione potrebbe essere fatale.  Al via, Vergne parte molto bene e rimane primo, con Dennis che deve subito difendersi da Lotterer. I primi minuti di gara passano senza colpi di scena con una prima fase di studio e attesa.

Il primo ad aprire le danze è proprio Lotterer che supera Dennis. Quest’ultimo viene passato poco dopo anche da Evans, che partito quarto non nasconde la voglia di vincere ancora l’E-prix di Roma. Il primo vero colpo di scena arriva dopo il primo quarto di gara: Mortara tenta il sorpasso su Da Costa che lo spinge contro il muro. Il contatto porta al distacco di pezzi di scocca dalla monoposto di Mortara. Il pilota svizzero prima precipita sul fondo della classifica, per poi prendere la via dei box.

La classifica vede ancora in prima posizione Vergne, con Evans già secondo e con il giro veloce e Lotterer terzo.

Dopo non molto tempo, la gara romana perde il suo pilota di casa. Purtroppo, il nostro Giovinazzi, molto sconsolato, si ferma a bordo pista per un guasto alla sua vettura. L’ auto viene rimossa, ma la Safety Car è costretta a fare il suo ingresso. Alla ripartenza, Evans ha un ottimo spunto e si prende la leadership. Guardando un po’ più indietro Vandoorne è sesto, mentre De Vries è arenato in 13 esima posizione.

Mancano 20 minuti al termine e Frijns e Bird utilizzano l’Attack Mode. E’ l’olandese a beneficiarne maggiormente, passando in poco tempo da terzo a primo. Tutti i piloti nelle prime posizioni hanno usufruito dell’Attack Mode, ad eccezione di Evans. Per regolamento è obbligato ad attivarlo ma ora diventa critica la situazione, con il gruppo così compatto.

Quando mancano 12 minuti alla fine, Sims finisce in testacoda e causa la seconda safety car. A causa del regime sotto safety car, la direzione gara aggiunge 5 minuti di gara, al termine del tempo regolamentare. Qualche minuto dopo la bandiera verde, finalmente Evans attiva il suo Attack Mode, perdendo solo una posizione. Si rivela una strategia corretta. Grazie al boost di potenza, raggiunge in breve tempo la prima posizione, aprendo un gap di 1.6 su Vergne.

Questo E-Prix di Roma non finisce di sorprenderci. Infatti ci troviamo ad assistere ad un altro incidente: Di Grassi urta Cassidy nella bagarre e la safety car rientra in pista per la terza volta. Sembra che la gara debba terminare così, ma il direttore di gara ci regala un ultimo giro di fuoco. Evans guida splendidamente e porta a casa la seconda vittoria del weekend, seguito da un performante Vergne e dal talentuoso Frijns.

Crediti foto: dall’account @JaguarItalia di Twitter

Martina Spinello

Laureata in Economia e in Entrepreneurship and Innovation all'Università degli Studi di Padova, seguo la Formula 1 da quando Schumi vinceva i mondiali con la Rossa.Affascinata dall'aspetto economico e politico che sta dietro al Motorsport, scrivo per Multiformula articoli riguardanti le dinamiche che muovono il Circus.

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