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Le qualifiche dell’Acura Grand Prix of Long Beach di Indycar

Per il terzo appuntamento del mondiale, l’Indycar Series torna in un circuito cittadino: le strade di Long Beach, California. Si tratta del secondo cittadino dopo St. Petersburg. Complice un asfalto che in qualifica ha offerto generalmente poco grip, le emozioni non sono mancate. Vediamo cosa è successo.

Gruppo 1 e Gruppo 2

Nella sessione di Q1 del Gruppo 1 parte fortissimo Colton Herta, primo a scendere sotto l’1:07 con le gomme dure. Con il passaggio dell’intero gruppo alle gomme morbide, si fanno notare anche Scott McLaughlin e Alexander Rossi, prima che lo stesso Herta chiuda i giochi per il primo posto con un 1:05.7. Rossi chiude al secondo posto nel gruppo, Felix Rosenqvist si prende il terzo, dopo che un bloccaggio in curva 9 aveva messo a rischio la sua qualifica, e il leader della classifica generale McLaughlin avanza al turno successivo con un tranquillo quarto posto. A chiudere il gruppo dei qualificati sono il rookie Kyle Kirkwood, che prima della sessione si era dichiarato ottimista riguardo le sue possibilità di entrare nei Fast 12, e un Marcus Ericsson bravo ad approfittare di un impedimento di Jimmie Johnson, infortunato al mignolo dopo uno schianto nelle prove libere, su Graham Rahal.

Nonostante i grandi nomi presenti nel Gruppo 2, la loro sessione si rivela decisamente più tranquilla di quella del Gruppo 1. Il miglior pilota delle sessioni di prova, Simon Pagenaud passa il turno qualificandosi secondo, preceduto dal connazionale Romain Grosjean. Will Power, Josef Newgarden e Alex Pelou si aggiudicano rispettivamente il terzo, quarto e quinto posto migliorando significativamente col passaggio alle gomme morbide, mentre Patricio O’Ward chiude sesto dopo essere rimasto nella top 6 tutta la sessione. Non sopravvivono al taglio Scott Dixon ed Helio Castroneves, con il secondo che perde il suo posto in Fast 12 proprio sul finale.

Fast 12 qualifica

L’inizio della seconda fase di qualifica è una fotocopia di quelli dei Gruppi: un fantastico Colton Herta spazza via la competizione. Una lunga serie di colpi di scena è però all’orizzonte. McLaughlin ed Ericsson si coordinano male all’ultima curva e sono costretti ad abortire i loro tentativi di qualifica in corso, di fatto eliminandosi a vicenda. Herta blinda ulteriormente la sua prima posizione, seguito da Rossi e Rosenqvist. Alex Palou replica il colpo della Q1, migliorandosi nella seconda parte di sessione e strappando il quarto posto ad un convincente Newgarden, quinto. La lotta per il sesto e ultimo posto valido per la Q3 si infiamma. Il candidato inizialmente più convincente, O’Ward, termina undicesimo dopo un errore all’ultima curva. Grosjean, sesto, finisce sotto investigazione, su segnalazione di Power, per una manovra al limite. Al termine della sessione, il pilota del Team Penske, momentaneamente settimo, è talmente convinto della penalizzazione del francese da farsi preparare la macchina per i Fast 6. Dopo una lunga analisi, tuttavia, la direzione di gara gli dà torto: Grosjean passa alla fase finale e Power abbandona sconsolato la monoposto.

Fast 6

La Q3, già normalmente breve ma intensa, si rivela ancora più breve del previsto. Complici il nervosismo accumulato nella fase precedente e la necessità di far raffreddare i veicoli, i piloti si lanciano in pista tardi e per poco tempo. Dopo una serie di tempi prudenti da parte di tutti, Colton Herta si impone ancora una volta su tutti. Il suo 1:05.3 diventerà, inoltre, il nuovo record di percorrenza di tutti i tempi sul tracciato. Il tentativo seguente, da parte di Grosjean, termina alla curva 5 contro la barriera, interrompendo la sessione con una bandiera rossa. La direzione di gara, tuttavia, per far rispettare la regola per cui sono necessari 6 minuti di corsa effettiva durante la Q3, concede a tutti la possibilità di un ultimo giro. Questa possibilità sarà colta solo da Rosenqvist, che si lancia, provando, senza riuscirci, a superare Palou. Alla fine di una Fast 6 che lascia tutti confusi, piloti in primis, la classifica è la seguente: Herta primo, Newgarden secondo, Palou terzo, Rosenqvist quarto, Rossi quinto e Grosjean, che prima dell’incidente era secondo, sesto.

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Marco Toccalini

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