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24 ore di Le Mans, cosa vuol dire correrci e vincere: lo spiegano i piloti Ferrari in 24h to win

James Calado, Alessandro Pier Guidi e Côme Ledogar non sono solo i piloti dell’equipaggio della Ferrari numero 51 del 2021, ma sono soprattutto coloro che l’anno scorso hanno dominato la 24h di Le Mans nella categoria GTE Pro.

Nella serie 24h to win, i tre piloti Ferrari spiegano le emozioni che hanno provato prima, durante e dopo la gara. In vista della 90ª edizione della 24 ore di Le Mans, vediamo cosa prova un pilota che deve guidare nella più importante gara endurance del mondo.

24H TO WIN

La partenza ed i primi stint

Prima dello spegnimento dei semafori dell’edizione 2021 della 24h di Le Mans, a bordo della Ferrari numero 51, c’è James Caldo pronto a guidare nella prima parte della gara. Nella breve serie girata da Ferrari Competizioni GT, il pilota inglese racconta che la pressione in quel momento è davvero alta, tutta la squadra in quel momento sta contando sul pilota per la partenza e le responsabilità sono molte.

Alessandro Pier Guidi racconta il momento prima di salire sull’auto per il primo cambio pilota, quindi il suo primo stint della gara:

Il momento in cui ci si prepara prima del cambio pilota è sempre un momento particolare, soprattutto la prima volta che si sale in macchina in una 24 ore, si è freddi, tesi. La prima volta che si sale in auto è diverso, richiede maggiore concentrazione, si è più nervosi soprattutto sapendo di essere in un’ottima posizione.

Alessandro Pier Guidi pilota Ferrari
photo by Ferrari.com

Anche Ledogar ammette che il primo stint è quello più difficile, quello che richiede più concentrazione per avere confidenza ed essere in sintonia con la macchina e continuare a spingere.

Devi essere efficiente in ogni momento, evitare gli ostacoli e pensare lucidamente e attentamente prima di ogni attacco.

Côme Ledogar ricorda quando è stato chiamato per unirsi all’equipaggio della 51 per la 24h di Le Mans

Côme Ledogar partecipa con Ferrari alla 24h di Le Mans
photo by 24h-lemans.com

È stato un momento bellissimo perché la 24h di Le Mans è un obiettivo nella vita per un pilota, è l’obiettivo finale.

Il pilota francese racconta com’è stare a fianco di Alessandro Pier Guidi, che conosce bene: l’esperienza è speciale e bella, aveva già gareggiato qualche volta con lui e si è sempre trovato bene.

Quando cala la notte a Le Mans

Calado spiega come è correre nella notte a Le Mans e lo descrive come una delle cose più esigenti a livello mentale che abbia mai fatto. È molto difficile per via della scarsa visibilità, soprattutto quando le temperature calano e la nebbia si fa fitta, in più, c’è anche la stanchezza dopo aver guidato circa quattro ore nello stint precedente.

La Ferrari numero 51 nella notte sul tracciato di Sarthe
photo by fiawec.com

Ledogar descrive il suo turno alla guida di notte come un compito sempre difficile che necessita di avere dei punti di riferimento presi durante il giorno per rimanere efficaci sempre, anche sotto la pioggia, come è stato nel 2021.

Le slow zone: una parte della gara da non sottovalutare

James Calado, pilota Ferrari
photo by Ferrari.com

James Calado parla anche delle slow zone che, al contrario di quello che molti possono pensare, sono difficili da affrontare:

È una strana sensazione perché inizi a pensare e quando inizi a pensare ti preoccupi.

La fine dello stint

AF Corse
dalla serie su YouTube

Le prime cose da fare appena si scende dalla macchina sono mangiare, bere e dormire il più possibile.

 Ha detto James Calado.

I cordoli di Le Mans

Pier Guidi, ricordando l’episodio nella notte dell’anno scorso con Corvette, parla dei cordoli della pista di Sarthe: durante la notte la Corvette stava spingendo molto forte e il pilota italiano ha deciso di non prendere rischi stando lontano dai cordoli, che a Le Mans sono molto aggressivi.

Bisogna essere veloci senza usare troppo i cordoli.

Il pilota italiano dà anche dei consigli riguardo il suo compagno, Côme Ledogar. Pochi giri prima del suo stint, post gara il pilota francese commenta:

È stato importante avere le informazioni da Alessandro prima di iniziare il mio stint […], dandomi informazioni sullo stato della vettura, quali parti della pista dovevamo usare e quali no, quali cordoli dovevamo usare e quali no.

La Golden Hour: quando il sole torna a sorgere

È un momento dove inizi a vedere i team dare il massimo del loro potenziale.

La Ferrari sfila nella Golden Hour di Le Mans
@ferrariraces via instagram

Quando il sole inizia a sorgere sul tracciato di Sarthe è il momento in cui i giri iniziano ad essere più veloci, le temperature sono nel momento più freddo e la visibilità è molto scarsa, ma è la parte della gara in cui devi spingere forte perché la fine della corsa si avvicina sempre di più.

È molto molto importante non commettere errori per la scarsa visibilità per via del sole.

Ha detto James Calado.

Nel 2021, quando la Corvette stava raggiungendo la Ferrari, guidata in quel momento da Calado, il pilota inglese ammette di essersi trovato in uno stato ansioso, ma non troppo preoccupato. Preferiva rimanere concentrato sul preservare l’integrità della macchina per portarla intera al traguardo.

L’arrivo al traguardo: un mix di emozioni

Alessandro Pier Guidi è stato il pilota che ha portato la vettura sulla linea di arrivo sotto la bandiera a scacchi nell’edizione del 2021. Lo descrive, insieme agli ultimi giri, come un mix di emozioni particolare:

Cerchi di guardare ovunque, anche l’asfalto per vedere se ci sono detriti perché sai che una foratura può compromettere tutto il lavoro fatto, non solo durante la 24 ore, ma durante tutto l’anno; quindi, la pressione è alta.

Aggiunge che è stato tosto come si aspettava, come era già stato, ma, una volta tagliato il traguardo, la descrive come un’emozione unica.

Vincere la 24 ore di Le Mans: il lavoro di una vita

Ferrari sul podio a Le Mans nel 2021
photo by fiawec.com

Come pilota, vincere la 24h di Le Mans è un gran risultato: è il lavoro di una vita.

Commenta Ledogar la sua prima vittoria a Le Mans.

È stato un grande successo questa stagione dove vincere la 24h di Le Mans ed il campionato insieme, è qualcosa di molto difficile se non irrepetibile.

Dice Pier Guidi facendo riferimento anche alla vittoria del campionato, che i piloti ed il team hanno conquistato alla fine della stagione.

Calado spiega che il team ha lavorato molto per raggiungere la vittoria, volevano quella vittoria più di ogni altra cosa. Non è stata una gara facile e ci è voluto molto impegno per portare a termine la corsa.

Alessandro Pier Guidi, dopo la gara del 2019, spiega cosa si prova a salire sul gradino più alto del podio a Le Mans, indossando la tuta Ferrari, e ascoltare l’inno italiano: è una sensazione speciale, grazie anche a tutte le persone sotto il podio che acclamavano lui ed i suoi compagni.

La 24 Ore di Le Mans è la madre di tutte le gare endurance del mondo. Siamo molto felici e orgogliosi della nostra squadra e dei nostri piloti. Abbiamo dominato la gara dall’inizio alla fine grazie ad una strategia eccellente da parte del nostro team AF Corse, che ci ha permesso di celebrare ancora una volta una vittoria in questa pista importante.

Ha detto riguardo la vittoria, Antonello Coletta, capo Attività Sportive GT.

Ferrari domina la classe GTE Pro a Sarthe nel 2021
photo by fiawec.com

Un orgoglio per tutta la Squadra, non solo per i piloti

James Calado dedica una buona parte del video a ringraziare AF Corse e Ferrari, ogni singolo membro, persino i cuochi in pista, perché ogni singola persona ha messo il massimo sforzo nel proprio lavoro, tutti avevano a cuore quella vittoria tanto quanto i piloti.

Penso che come squadra, non solo i piloti ma l’intero team, ce l’abbiamo fatta e loro hanno semplicemente fatto un ottimo lavoro; quindi, sono orgoglioso di tutti.

Conclude Calado.

Un meccanico a lavoro nella notte alla 24h di Le Mans
photo by fiawec.com

Camilla Coletta

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