Tutte le persone hanno bisogno di ispirazione e di influenze che agiscono positivamente sul soggetto. L’ispirazione aiuta a conseguire un sogno o un obiettivo. Ovviamente la motivazione gioca un ruolo molto importante, quando si avvia un processo di creazione o diffusione di pensieri ed emozioni. L’ispirazione va a braccetto con la motivazione. Un pilota ha bisogno di essere circondato da persone che lo motivano a dare il massimo, non per forza deve fare parte del Motorsport. Sebastian Montoya, il giovane colombiano, ne può essere l’esempio: andiamo a vedere chi, attorno a lui e non solo, lo spinge sempre a dare il massimo!
Suo padre Juan Pablo
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Il padre Juan Pablo è stato un pilota di Formula 1 e fa tutt’ora parte del mondo delle corse: Sebastian ha ereditato la stessa passione. Per Sebastian, il papà è un’ inspirazione sotto tutti i punti di vista, che sia carriera, vita e mentalità. Juan sa quanto questa carriera possa stressare, e supporta Sebastian dandogli consigli e aiutandolo a gestire le sue emozioni. Hanno un fantastico rapporto, giocano insieme a padel, golf e corse al simulatore: quando si tratta di sfidarsi nelle corse diventano davvero competitivi, ma – competitività a parte – si divertono moltissimo insieme.
Ayrton Senna
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Del grande Senna, il giovane colombiano ammira la mentalità. Ayrton aveva una mentalità per la quale, anche quando hai già raggiunto un obbiettivo, devi sempre migliorarti: solo lavorando su se stessi e sulla propria carriera arriveranno risultati più grandi in futuro. Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo, qualcosa che ci aiuterà in futuro e che in qualche modo ci forma come persona.
Max Verstappen
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Sebastian è un pilota molto aggressivo, e per questo si ispira a Max Verstappen e di Lewis Hamilton, anche se dice di sentirsi più simile al pilota olandese sotto molti punti di vista. Di Max ama “il mindset del vincitore“, che lo spinge a dare sempre il massimo, perché quando si hanno le potenzialità bisogna sfruttarle al pieno. Un altro punto in comune è che sia Max che Sebastian sentono il peso e la pressione del cognome che portano, venendo riconosciuti come “Il figlio di Verstappen“, “Il figlio di Montoya“, quando vorrebbero non essere messi al paragone con i rispettivi padri. Preferirebbero essere riconosciuti per i loro risultati e per la loro persona: solamente come “Max Verstappen” e solamente come “Sebastian Montoya“.