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Dakar 2021: com’è andata a finire?

 

Lo scorso venerdì abbiamo assistito alla conclusione dell’edizione 2021 della Dakar, che è terminata con la vittoria di Stephane Peterhansel con la sua Mini.
Il rally più seguìto al mondo ci ha regalato tantissime sorprese, dal radioso ma drammatico esordio di Henk Lategan con Toyota, fino alle grandi difficoltà di navigazione riscontrate anche dai piloti più esperti.
Ecco come sono andate in breve le avventure dei dodici nomi più chiacchierati nelle due settimane arabe!

? : @dakar from Twitter

Stephane Peterhansel: da pluricampione a leggenda assoluta. Dopo trent’anni e tredici titoli, è ancora il leader indiscusso della Dakar. Certamente, le performance del suo veicolo, un buggy Mini, hanno contato molto, così come è innegabile che la dea fortuna gli abbia sorriso nel corso delle due settimane di gara. Nell’equazione finale, però, la sua esperienza e il suo talento hanno avuto un maggiore peso. La sua prestazione complessiva è stata elevata dal duello epico con il suo grande rivale: Nasser Al-Attiyah. Grazie alla sua esperienza, Peterhansel ha saputo controllare la pressione e mantenere alta la concentrazione, superando in breve tempo e senza guasti importanti i numerosi ostacoli del tracciato. All’avversario ha concesso  sei vittorie di tappa, consapevole di non poterlo mettere sempre alle sue spalle, mentre si è tenuto per sé il trofeo.

Nasser Al-Attiyah: il numero di gara non è stato di buon auspicio stavolta. Anzi, si potrebbe pensare che abbia avuto un effetto contrario, con 16 forature e qualche errore di navigazione. Nel bilancio finale di questa Dakar, la prestazione di Al-Attiyah è stata eccellente, grazie al potente mix di  talento, grande abilità di guida tra le dune sabbiose e la potenza del suo Toyota Hilux. Nonostante la pressione avvertita, il pilota qatariota non è mai incorso in passi falsi ed è sempre riuscito a rimanere in scia di Peterhansel, strappandogli per ben 6 volte la vittoria di tappa.

Sebastien Loeb: in occasione della Dakar 2021, il pluricampione WRC era chiamato a rendere competitivo in gara il suo Hunter di recente creazione e allo stesso tempo imparare in breve tempo ad affrontare l’ostico tracciato arabo. Dopo le prime tre tappe critiche, Loeb era riuscito ad inserirsi nella top 5. Nel momento in cui Loeb ha avvertito un miglior feeling con il suo veicolo, è iniziata una reazione a catena di problemi.  Inizialmente, ha accusato solo due forature, seguite da problemi di navigazione e una multa per eccesso di velocità. Poi a causa della rottura del braccetto di sospensione, è rimasto per ore bloccato nel deserto in attesa dell’assistenza. Dopo due ulteriori guasti e ulteriori ritardi, durante la tappa 8, Loeb e il suo co-pilota Daniel Elena, stremati, hanno preso la decisione di ritirarsi dalla gara. La delusioneper loro è grande, ma senza dubbio, la loro mente è già proiettata a gennaio 2022 quando ritorneranno in auto per affrontare la prima tappa della Dakar, mostrando a tutti il loro vero potenziale.

 Jakub Przygonski: il pilota polacco ha conquistato uno splendido quarto posto nella classifica assoluta di questa Dakar. Nonostante il suo obiettivo fosse il terzo gradino del podio, Przygonski può ritenersi molto soddisfatto, essendosi classificato come primo dei piloti privati e comunque alle spalle dei top rider. Dopo una Dakar molto sfortunata nel 2020, è ritornato ancora più determinato alla guida di una Overdrive Toyota. Grazie ad un passo molto costante e un buon feeling con la sua auto, si è classificato più volte a ridosso della top 5.

Martin Prokop: un altro pilota che ha fatto parlare molto di sé in questa Dakar è stato Martin Prokop. Nonostante abbia accusato alcuni problemi di navigazione in alcune tappe, la sua costanza è stata premiata con un nono posto nella classifica assoluta. Il suo miglior risultato di tappa è stato un terzo posto al termine del prologo, mentre nelle altre giornate si è sempre inserito tra i migliori dieci.

 Giniel De Villiers: Nel corso di questa Dakar, il pilota sudafricano, alla guida di un Toyota Hilux ha raggiunto una prestazione molto buona, classificandosi ottavo della classifica assoluta. L’apice della sua Dakar è stato la sua vittoria della quinta tappa, frutto della sua velocità e della sua lunga esperienza in questa competizione rallistica. Nel corso delle altre giornate, ha raggiunto un ottimo terzo posto e buoni piazzamenti nei 10, con distacchi leggermente più elevati rispetto ai migliori. Considerando le prestazioni  e le potenzialità del suo veicolo, ci  si poteva aspettare che terminasse più vicino ai top rider.

Carlos Sainz: Una stagione all’insegna della sfortuna, quella del pluricampione Dakar Carlos Sainz. Il prologo lo ha visto arrivare ventottesimo, una posizione di partenza non degna del suo soprannome, El Matador. Tuttavia, fin dalla prima tappa, lo spagnolo ha contrastato le numerose forature e i frequenti problemi di navigazione a colpi di volante ed esperienza. È riuscito così a salire sul podio finale, con ben 3 stages vinti.
«Un finale a podio è sempre una soddisfazione, ma non posso essere felice al cento percento, perché avevamo tutte le possibilità di lottare per la vittoria, ma non abbiamo fatto un buon lavoro con la navigazione e il road-book. Non abbiamo capito come interpretarlo e abbiamo pagato perdendo per ben due volte una buona mezz’ora.»

Yazeed Al-Rajhi: Il pilota saudita ha corso una stagione con alti e bassi, ma che si è certamente aperta con il sorriso: ottenuta la terza posizione di partenza nel prologo, ha portato a casa la vittoria per ben due volte. Quella del decimo stage, in particolare, può essere considerata la sua prestazione migliore: a pochi chilometri dalla fine, un’importante foratura rischiava di compromettere la vittoria, ma questo non l’ha fermato e il campione di rally ha deciso di proseguire ugualmente:
«Era rischioso ma volevamo vincere. Abbiamo calcolato che fermarci avrebbe richiesto un minuto e 20 secondi, mentre proseguire ci sarebbe costato solo 45 secondi»

Henk Lategan: L’avventura di Henk Lategan si è fermata alla quinta tappa, dopo uno spaventoso incidente che gli ha procurato la frattura di una clavicola. Il giovanissimo rookie senza paura che aveva stupito anche il compagno di squadra Al-Attiyah, ha condotto la corsa sia nel terzo che nel quarto stage, arrivando a podio in quest’ultmo.
Il suo ritiro è stato un grande dispiacere per tutta la carovana, date le alte aspettative che il pilota era riuscito a sollevare.

Brian Baragwanath: Un nome che non ha visto podi, quello del pilota sudafricano al primo rally in auto, ma che ugualmente si è fatto sentire. Nonostante la poca esperienza, soprattutto in una navigazione complessa come quella della Dakar, ha saputo lottare con i grandi nomi dei favoriti in più occasioni, segnando buoni tempi in più di uno stage e meritando una menzione fra i nomi dei campioni.
«Per noi è la prima volta che, in una gara come questa, abbiamo una navigazione di questo tipo. La navigazione di questa Dakar è stata veramente ardua».

Mathieu Serradori: Con un prologo che gli aveva permesso la partenza in ottava posizione, Serradori ha concluso il primo stage quarto. Il francese si è spesso mantenuto fra i margini del podio e la top 10, tuttavia, soprattutto nella seconda parte del rally, si è ritrovato in grandissima difficoltà e non è riuscito a conquistare una buona posizione.

Nani Roma: Si conclude al quinto posto l’avventura del pilota spagnolo Nani Roma. Il grande nome della Dakar – che ha condotto ben nove edizioni sulle due ruote e quindici sulle quattro – sembrava in grande difficoltà durante la prima settimana, salvo poi riuscire a risalire la classifica a partire dal quinto stage. Il veterano ha commentato in questo modo:
«Siamo molto contenti e grati al team, che ha fatto un ottimo lavoro. La macchina funzionava molto bene e concludere in quinta posizione è magnifico!»

Carlotta Ulgelmo e Chiara Vulduraro

Classifica assoluta                                                                                                              

1.  

Stephane Peterhansel / Edouard Boulanger

2 . Nasser Al-Attiyah /Matthieu Baumel  + 13’51”

3.  Carlos Sainz /Lucas Cruz + 1h00’57”

4 . Jakub Przygonski / Timo Gottschalk  + 2h35’03”

5. Nani Roma / Alexandre Wincocq  + 3h21’48”

6. Vladimir Vasilyev / Dmitro Tsyro  +  3h29’38”

7. Sheikh Khalid Al Qassimi / Xavier Panseri  + 3h33’31”

8. Giniel de Villiers /Alex Haro Bravo + 3h57’39”

9. Martin Prokop / Viktor Chytka +  4h09’21”

10. Cyril Despres / Michael Horn +  4h51’09”

Carlotta Ulgelmo

Impiegata Commerciale in un'azienda che organizza fiere tecniche B2B. Nel tempo libero amo guardare serie tv, viaggiare e colorare Mandala.

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