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I motori della Formula Uno accesi dalle rivalità

Schumacher-Hakkinen, Senna-Prost, Lauda-Hunt… sfide tra campioni che hanno regalato grandi emozioni

La ricerca del pilota migliore, lo spronarsi a fare sempre meglio, fanno sì che si diventi spettatori di sfide e duelli epici.
In questi 70 anni di storia della Formula Uno, si sono susseguiti grandi piloti, campioni che nel corso del tempo sono diventati rivali.
Alcuni duelli si esauriscono con la stessa rapidità con cui nascono; rivalità durate poco, ma che comunque hanno suscitato emozioni da raccontare. Altre invece, alimentate dal fuoco che arde nei cuori dei piloti, sopravvivono.
Queste diventano eterne: quelle che nutrono i sogni e le passioni dei tifosi.
Ed ecco che insieme rivivremo queste rivalità con gli occhi del tifoso, con il cuore che arde di passione. Perchè non si può restare indifferenti difronte a giochi di sguardi, dichiarazioni, duelli in pista.

SCHUMACHER-HAKKINEN: UN DUELLO CAVALLERESCO

Una delle rivalità dei tempi recenti più note si è svolta a cavallo dei due secoli. Non è stato un duello caratterizzato da odi, gelosie… Anzi! Lo si può definire un duello cavalleresco: stima e rispetto reciproco hanno fatto sì che la rivalità tra Schumacher e Hakkinen fosse sempre sotto il segno della sportività.
 
@InSella.it

 

 

Due personalità fredde, ma sempre leali.
Uno dei piloti simbolo della Formula Uno ed il finlandese tenace. Michael e Mika, due personalità glaciali, così simili, ma allo stesso tempo unici.
Vederli sfidarsi era sempre un piacere. Certo, i momenti difficili non sono mancati, hanno dovuto affrontare diverse difficoltà legate alle vetture. Basti pensare che la sfida vera e proprio in Formula Uno è iniziata nel ’97, anno in cui sia Ferrari, per cui gareggiava il tedesco, che McLaren, scuderia del finlandese, avevano finalmente risolto i problemi degli anni precedenti rendendo reale la possibilità di puntare al titolo.
In una Formula Uno in cui il talento dei piloti influiva più che adesso, l’essere combattivi è l’aspetto che ha permesso di assistere a duelli avvincenti.
Lotta pulita che ha sempre visto entrambi i piloti dare il massimo, puntare sull’astuzia, la velocità…
La sfida non ha lacerato il loro legame, forse l’ha addirittura rafforzato. Dopo le gare si cercavano sempre per parlare, consigliarsi. Una sfida che li ha portati a lasciarsi trasportare dall’emozione, a mostrare il loro lato fragile, vero.
Monza nel ’99 e nel 2000 ha mostrato al mondo che Hakkinen ha un cuore, con quel pianto incessante dopo la gara (così fragile e vero), ed il lato migliore di Schumacher, l’uomo che si emoziona, che abbatte i muri della fragilità in modo così inaspettato, ma sincero (la conferenza stampa dopo la gara è un momento che rimarrà sempre nei cuori di tutti).
Ecco come può tradursi il loro duello: lealtà, verità.
Spettatori di una sfida umana, che ci ha resi più vicini a quegli uomini agli occhi di tutti così lontani. La lealtà nel riconoscere sempre il talento dell’altro, nel riconoscere i limiti, ma soprattutto nell’accettare il risultato.
Verità dei loro sguardi, delle loro parole, del loro sostegno. Niente nel loro rapporto era finto: totale sincerità che li ha messi in luce per gli uomini e campioni quali sono stati, e saranno sempre.
Una rivalità conclusasi nel 2001, quando Hakkinen annuncia il ritiro: se non hai più stimoli è inutile andare avanti. Un duello durato pochi anni, che ha riacceso la passione negli appassionati dei motori.
“Häkkinen non è soltanto il pilota più forte che abbia mai dovuto affrontare, ma anche quello che ho ammirato di più”

SENNA-PROST: PILOTI IMMORTALI DI UNA SFIDA ETERNA

La rivalità tra Senna e Prost è stata forse la più grande vissuta in Formula Uno.
Ha coinvolto gli appassionati tra la fine degli anni ’80 e inizio anni ’90, ma viva ancora oggi.
Quando campioni così si affrontano, gli schemi mentali portano ad una presa di posizione. Essendo persone complementari, ci sarà sempre un particolare che ti porta a parteggiare per un fronte; è così sempre quando bisogna decidere chi è il più forte, il migliore. Pelè o Maradona? Cristiano Ronaldo o Messi? Larry Bird o Magic Johnson?
Senna o Prost?
Da una parte, il pilota riflessivo, passionale, mistico, quasi ascetico nell’approccio alle corse qual era il brasiliano. Dall’altra, un maestro di razionalità, uno stratega abile nello sfruttare ogni occasione.
 

 

@Fanpage

 

Come si può prendere una posizione davanti a così tanto talento?
Ogni gara un’emozione. La determinazione a vincere con ogni mezzo ha reso la sfida ancora più epica. Certo, le polemiche non sono mancate: con ogni mezzo si intende proprio tutto il possibile, anche se contro il regolamento. Però i duelli, i sorpassi al limite, scaturiscono emozioni in chi assiste.
La rivalità tra questi due piloti si può sintetizzare in folle amore.
Folle amore per il motorsport, nato per caso, ma altro non è che adrenalina che scorre nelle vene. Un amore che scalda, che ti fa sentire vivo. Ed ogni gara gli spettatori potevano assistere a questo amore, esserne partecipi.
Folle amore per la vittoria. Senna per mostrare al mondo la magnificenza del suo talento, perchè lui era Il Pilota. Prost perchè l’eredità di Lauda ha fatto emergere il suo lato megalomane: una grande responsaibilità che eleva tutte le qualità. Un amore che ti porta a puntare all’obiettivo, un amore che ti rende un tutt’uno con la vettura, tanto da ritenerla un posto sicuro più del mondo esterno. Un amore così folle che non porta al pentimento, che rende insanabili, feroci. Che porta all’umiliazione dell’altro.
Folle amore per l’avversario perchè erano sì nemici in pista, ma proprio perchè c’era un rispetto così grande per l’altro. Un amore così grande che uno non aveva senso senza l’altro. Uno di quelli che solo quando lo perdi ti rendi conto di quanto fosse grande e forte, perchè fu solo quando Prost ha lasciato le corse nel ’94 che Ayrton divenne consapevole che doveva tutto al “Professore”. Che non sarebbero diventati i campioni che conosciamo senza l’altro.
Ron Dennis racconta:
“Nelle fotografie, o durante le riprese televisive li vedevi sorridenti, che scherzavano tra di loro e si facevano battute a vicenda. Ma bastava osservarli un po’ meglio per capire come sarebbe andata a finire..”

Sì, perchè la loro carriera inizia con rispetto reciproco. Riconoscenti del talento dell’altro, compagni di squadra nel biennio ’88/’89 in McLaren, col passare del tempo, però, la corda inizia a strapparsi. Ordini di scuderia non rispettati, voglia di dominare che prevaleva sulla lucidità (o forse ne avevano anche troppa)… Senna è una macchina da guerra che non guarda in faccia nessuno, soprattutto il suo compagno che resta sempre più solo, inerme a combattere col suo talento la furia.

Suzuka diventa il circuito spettatore dell’apice di questa sfida. Nel 1989 Prost riesce a vincere il mondiale nonostante il contatto proprio col compagno di scuderia (gara impressa nella storia di questo sport). L’anno successivo avviene la vendetta da parte del brasiliano che mostra al mondo la sua umanità. 

Perchè alla fine sotto il casco si nascondono uomini, non immortali.

 

LAUDA-HUNT: LA SFIDA TRA OPPOSTI

Un’altra rivalità che ha segnato la storia della Formula Uno è qualla che vede uno dei piloti più importanti e conosciuti, Niki Lauda, e la sua “antitesi” James Hunt.
 
 

 

@Rebloggy

 

L’irruenza e l’istintività di James Hunt contrapposta alla razionalità ed al tecnicismo estremo di Niki Lauda.
Un confronto prima che tecnico, ideologico. Piloti opposti sia per la guida che per lo stile di vita, hanno caratterizzato gli anni ’70.
Questa opposizione ha ispirato tutti, ed è arrivata ai giorni nostri anche grazie al film uscito nel 2013 Rush. La pellicola ha contribuito a mettere ancora più in risalto la differenza tra i due piloti, nella realtà non così tanto enfatizzata.
 
Contendenti per il titolo, la stagione del ’76 è il tempo in cui si affrontano i due piloti. Segnata dall’incidente di Lauda, abbiamo assistito a tenacia, coraggio, talento… emozioni al cardiopalma.
 
Tutt’ora ripensare a questo duello riporta alla mente proprio la frase “gli opposti si attraggono”. E chi, più di loro può mostrare al mondo quanto sia vero questo concetto?
 
 

RIVALITA’ CONTEMPORANEE

Anche negli anni più recenti abbiamo assistito a rivalità in pista, seppur non paragonabili a quelle del passato.
 
Webber e Vettel, Hamilton e Rosberg… adesso Verstappen e Leclerc.
Tutte sfide accomunate dalla voglia di prevalere, di essere il migliore.
 
 
Ne abbiamo viste e ne vedremo delle belle! Perchè sono anche le rivalità a rendere la Formula Uno appassionante, avvincente, emozionante
 
 
 
Anna Botton

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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