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Monza 2003: una gara da record

MONZA 2003

È il 14 settembre 2003 e a Monza si disputa il terzultimo gran premio della stagione. La corsa al mondiale è ancora aperta, con Schumacher in testa a 72 punti e a seguire Montoya e Raikkonen, rispettivamente con 71 e 70 punti. 

La Williams è però davanti alla Ferrari nel campionato costruttori, mentre in terza posizione si trova una Mclaren parecchio in difficoltà.

La lotta tra i primi due piloti della classifica  è accesa e durante le qualifiche del giorno precedente il tedesco è riuscito a strappare la pole position al colombiano per una manciata di decimi; è quindi una gara ancora tutta da scrivere e il suo esito potrebbe definire le sorti di questo mondiale.

L’attenzione è concentrata sulle prime file, ma allo spegnimento dei semafori avviene un incidente nelle retrovie: Alonso, partito dal fondo griglia per problemi riscontrati in qualifica, nel tentativo di cercare lo spazio necessario per superare Wilson fa impennare la sua monoposto, causando il ritiro dell’avversario e condannando in partenza la propria gara. La battaglia tra Schumacher e Montoya durante il primo giro di Monza 2003 è considerato tutt’oggi uno dei più grandi momenti della Formula 1. Schumacher, a bordo della Ferrari, detta il passo grazie ad una partenza strepitosa, ma il pilota della Williams è al suo inseguimento; percorrono così più di metà pista affiancati, rischiando più volte il contatto e cercando di prevalere uno sull’altro. Questo scontro quasi epico però non riesce a far salire Montoya al primo posto, che rimane alle spalle di Schumacher e davanti all’altra Rossa, quella di Barrichello. Quest’ultimo è riuscito a guadagnare una posizione dopo il ritiro di Trulli, che si trovava in terza posizione, per un problema idraulico. Dietro a questo gruppo (quasi) compatto, segue Raikkonen che dopo una sfortunata partenza tenta di riavvicinarsi agli altri tre.

Il risultato della gara è ancora un’incognita: il motore della Williams è più potente rispetto a quello della Ferrari, che però è in vantaggio per quanto riguarda l’aspetto aerodinamico e che  possiede uno dei migliori sistemi frenanti, perciò sono entrambe macchine potenti. Al quarto giro Marc Gené infrange il record della velocità più elevata raggiunta in Formula 1, toccando i 367 km/h, mentre Da Matta è costretto al ritiro dopo lo scoppio delle sue sospensioni.

I meccanici cominciano a prepararsi per effettuare il primo pit stop, dove si giocherà tutto sul carico di benzina. Schumacher entra prima di Montoya, aggiungendo più carburante nel suo serbatoio rispetto all’avversario. Montoya infatti, avendo una monoposto di nove chili più leggera, sembra riuscire a raggiungere i tempi di Schumacher, diventando una minaccia pericolosa e allontanandosi da Barrichello, sempre alle sue spalle.

Nonostante il miglioramento delle prestazioni, il pilota della Williams non riesce a superare il tedesco, che rimane in testa per altri quindici giri. Effettuato il secondo pit stop, prima da Montoya e successivamente da Schumacher, viene infranto nuovamente il record della velocità massima, proprio dal pilota al volante della Ferrari: 368 km/h, è questo il picco di velocità piu alto mai registrato in F1.

Continua lo scontro per la terza posizione tra Barrichello e Raikkonen, che sembra poter sorpassare il brasiliano ma che fallisce nell’impresa dopo numerosi tentativi. Montoya intanto pare essere in difficoltà: Frientzen, a bordo della Sauber, ha reso difficoltoso il proprio doppiaggio, facendo guadagnare a Schumacher più di un secondo! Dopo questa mossa Montoya, visibilmente innervosito, perde la concentrazione, diventando sempre più piccolo negli specchietti del tedesco che riesce a conquistare la sua cinquantesima vittoria con la Scuderia di Maranello.

Tagliando il traguardo rompe altri due record: quello della velocità media tenuta in gara, ovvero 247 km/h (il record precedente era stato conquistato nel 1971 da Peter Gethin) e la velocità media del giro più veloce, percorrendo la pista a 254 km/h.

Si conclude in questo modo la gara più breve senza interruzioni della storia, durata 1 ora, 14 minuti e 19 secondi; con Barrichello in terza posizione, Montoya in seconda e, sul gradino più alto, Michael Schumacher che definirà quella gara “il più bel giorno della mia carriera”.

                                                                                                                    Olivia Carbone

Olivia Carbone

Appassionata di sport, ha iniziato a scrivere per Mult1formula a novembre del 2020. Le piace il cinema e la geopolitica, ma è anche amante della letteratura.

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