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MONTECARLO 1996: la sorpresa di “Panique”

 Il primo successo del francese tra pioggia e (s)fortuna

Di Alessia Di Virgilio

Tra le curve del circuito più lussuoso e chiacchierato del mondo, lo spettacolo non è mai mancato. 

Monaco è rischio, imprevedibilità, coraggio. 

Scordatevi la banalità: in quella domenica di maggio del 1996, il sole che illumina la Costa Azzurra per gran parte dell’anno lasciò il posto a un’inaspettata pioggia

E si sa, sul bagnato non si può mai dare nulla per scontato.

 

photo from f1fanatic.co.uk / pictures / new Williams / LAT


Alla vigilia della sesta tappa del campionato mondiale di quell’anno, la Williams-Renault dominava la classifica costruttori con un certo vantaggio sulla Scuderia Ferrari e sulla Benetton-Renault, rispettivamente al secondo e al terzo posto.

Tra i piloti, Damon Hill, autore di quattro vittorie nelle prime cinque gare della stagione, aveva allungato sul canadese Jacques Villeneuve, in seconda posizione dopo l’importante vittoria al Nürburgring. Il neo ferrarista Michael Schumacher invece si trovava terzo, ancora a caccia del suo primo successo con la Rossa.

Arrivati a Montecarlo, la Ferrari di Schumacher si rese protagonista del giro più veloce in qualifica, seguita dalla Williams-Renault di Damon Hill a mezzo decimo e dalla Benetton-Renault di Jean Alesi.

Ben presto le carte in tavola furono mescolate dalle performance nel warm-up della domenica, nel quale un superlativo Olivier Panis su Ligier-Mugen-Honda si distinse tra i piloti in griglia ottenendo il primo tempo davanti alla McLaren-Mercedes di Mika Häkkinen e al poleman Michael Schumacher su Ferrari.


Si preannunciava così una gara avvincente, ma nessuno poteva dirsi pronto ai reali colpi di scena che la gara avrebbe riservato. La pioggia, infatti, arrivò poco prima dell’inizio della gara per spazzare via ogni certezza.


Allo spegnimento dei semafori, sotto un cielo nuvoloso, la pista si presentava bagnata, piena di pozzanghere e insidie. Damon Hill sfruttò un errore di Michael Schumacher proprio alla partenza per prendere subito il comando della gara, ma già alla prima curva si capì che la gara sarebbe stata tutt’altro che semplice.

Jos Verstappen andò a muro proprio alla Sainte Dévote e si ritirò poco prima di una grande scodata della Minardi-Ford di Giancarlo Fisichella che, in testacoda, colpì la barriera e fu costretto anch’egli al ritiro. Inaspettatamente, dopo una partenza disastrosa, anche la Ferrari di Michael Schumacher pagò caro un errore in prossimità di un cordolo tra le curve Loews e Portier e dovette ritirarsi tra la delusione dei tifosi.

Alla fine del primo giro furono solo 16 le vetture in pista (complici anche il ritiro di Lamy per contatto e quello di Andrea Montermini prima della gara), con Damon Hill che prese secondi preziosi di vantaggio su Jean Alesi in seconda posizione e Gerhard Berger in terza.

Al giro 3 si ritirò anche la monoposto di Ukyo Katayama seguita dalla Footwork-Hart di Riccardo Rossetche sbattè all’ingresso della Rascasse e dalla Ligier del brasiliano Pedro Paulo Diniz.

Mentre il vantaggio di Hill aumentava sempre di più, la lotta per il quarto posto si accese tra la Ferrari di Eddie Irvine e la Sauber-Ford di Heinz-Harald Frentzen: quest’ultima in particolare provò più volte a sferrare l’attacco decisivo alla Rossa decisamente in difficoltà ma senza ottenere nessun risultato.

Nelle retrovie, la luce di Olivier Panis vista nella warm-up della mattina si accese definitivamente permettendo al francese di portare a casa diversi sorpassi fino a risalire all’undicesima posizione, alle spalle di Mika Häkkinen.

Il rivale di Jean Alesi per la seconda posizione Gerhard Berger si diresse ai box al decimo giro, ma fu costretto al ritiro per un problema al cambio che non gli permise di riprendere la splendida gara fin lì condotta.

Al giro 18 Frentzen attacca Irvine ma, urtando il posteriore della Ferrari, rompe il suo alettone anteriore e rientra ai box, facendosi superare così dal trenino di monoposto venutosi a formare alle spalle della loro lotta.

Dopo le soste ai box di quasi tutti i piloti rimasti in griglio, la battaglia per il podio vedeva nuovamente protagonisti uno scatenato Damon Hill in testa, Jean Alesi all’inseguimento, il ferrarista Irvine in terza posizione e il velocissimo Olivier Panis a caccia del miracolo in quarta. Il francese quindi non perse tempo per agguantare la terza piazza con una mossa decisa su Eddie Irvine, mandando addirittura la Rossa a muro.

Al giro 30 anche Martin Brundle abbandonò la gara a causa di un testacoda alla curva del Casinò, e al giro 40 toccò anche al leader indiscusso del gara Damon Hill fermato solo da un imprevedibile problema al motore che sorprese tutti.

Jean Alesi condusse la gara egregiamente fino al giro 60 quando, dopo qualche problema al box che gli fece perdere molte posizioni, dovette ritirarsi per la rottura di una sospensione della monoposto.

Nello stesso giro anche un contatto tra la Forti-Ford di Luca Badoer e la Williams di Jacques Villeneuve costrinse i due piloti a lasciare quella gara rocambolesca.

A pochi minuti dalla bandiera a scacchi, che arrivò al giro 75 a causa del limite di tempo di due ore, la Tyrrell-Yamaha di Mika Salo tamponò improvvisamente la Ferrari di Irvine in testacoda, la quale non riuscì ad essere evitata nemmeno dalla McLaren-Mercedes di un Mika Häkkinen su tutte le furie. Il ritiro di altri 3 protagonisti del gran premio portò così a 4 il numero di vetture che conclusero la gara a pieni giri.

Con una straordinaria prova di forza e di carattere Olivier Panis tagliò il traguardo davanti a tutti, vincendo così quella che sarebbe stata ricordata come una delle gare più pazze e imprevedibili di sempre.

photo from GettyImages


Il suo primo (e unico) successo in carriera venne festeggiato sul podio insieme a David Coulthard e a Johnny Herbert, “sopravvissuti” a 75 giri lunghissimi e adrenalinici.

photo from EMPICS Sport

La Marsigliese risuonò per le vie di Montecarlo, “Panique” ce l’aveva fatta.

Alessia Di Virgilio

Sono una studentessa di Sport Digital Marketing & Communication, laureata in Comunicazione e con un'instancabile passione per la scrittura e lo sport, un mondo che non manca mai di ispirarmi ed emozionarmi.

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