Formula 1

Qualifiche Azerbaijan GP

di Maria Sole Suriano

La Pole è delle bandiere rosse, ma anche di Charles Leclerc.

Baku non è mai stato un circuito facile: le insidie che ti aspettano ad ogni curva, soprattutto ad alta velocità. Ma vediamo cos’è successo in queste qualifiche!

@ScuderiaFerrari
@redbullracing
@MercedesAMGF1

Q1

Se conosciamo questo circuito anche per il grande gioco di scia, il primo a partire senza macchine davanti, è Charles Leclerc. Il gran protagonista delle prove libere, ma anche l’unico a riuscire a segnare un tempo, perché l’incidente di Lance Stroll non solo sospende le sue qualifiche, ma anche quelle degli altri.

La curva maledetta sembra essere sempre la 15, e dopo una bandiera rossa si riparte con il Q1.

A dettare il passo sono le Red Bull, con Max Verstappen sul gradino più alto, seguite sorprendentemente dalle Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc.

Però la curva 15 sembra essere il cruccio di tutti i piloti, e questa volta il ritiro tocca ad Antonio Giovinazzi, costretto a dire addio alle qualifiche su una delle sue piste del cuore, riportando regime di bandiera rossa.

La seconda ripartenza ha inizio, e la prima notizia risulta essere quella di un’investigazione a Lando Norris per non aver rispettato la bandiera rossa. E se la possibile penalità sembra il massimo, anche una cattiva prestazione sembra volergli rovinare la giornata.

Però il re è pur sempre solo uno, e Lewis Hamilton, a pochi secondi dalla fine, prende in mano la prima posizione.

Esclusi Latifi (P16) Schumacher (P17) e Mazepin (P18), Stroll e Giovinazzi non hanno segnato alcun tempo.

Q2

Comincia la Q2, e con essa ripartono i giochi di scia, di cui riesce a giovare Max Verstappen, ma Carlos Sainz e Sergio Perez sembrano più indemoniati che mai.

A differenza della prima parte di qualifica, questa sembra scorrere in maniera più veloce e i distacchi sono veramente minimi. A dimostrarlo è Max Verstappen che prende in mano la prima posizione a soli 5 millesimi dal compagno di squadra, e a 9 da Lewis Hamilton. Il tutto senza scia e senza paragoni.

Sul filo del rasoio sembra essere Sebastian Vettel, ma il più piccolo in pista ne ha talento da vendere, mettendo in quarta posizione la macchina, sopra le due Ferrari che sembravano avere quel qualcosa in più.

Manca poco più di un minuto alla fine della Q2, quando Daniel Ricciardo conclude la sua qualifica andando a muro, cercando di migliorarsi. E’ ancora bandiera rossa, ma sta volta ci si rivede subito in Q3.

Con ovviamente grande sconforto sia dell’Australiano che di Sebastian Vettel, che per tre centesimi rimane escluso.

Gli esclusi sono Vettel (P11) Ocon (P12) Ricciardo (P13) Raikkonen (P14) e Russell (P15).

Q3

Siamo arrivati alla fine della festa, l’adrenalina è alle stelle e la pole position è tutt’altro che decisa.

Le Ferrari sembrano risvegliarsi come per magia, e se le Mercedes stanno andando bene, le due rosse ne hanno da vendere.

A sette minuti dalla fine in alto c’è Charles Leclerc, seguito da Max Verstappen, e sembrano dirci ancora una volta che il futuro di questo sport è proprio qui davanti ai nostri occhi.

Hamilton però lo conosciamo, odia farsi battere, specialmente dal suo primo rivale nel campionato, quindi si prende la seconda posizione su Verstappen, ma il monegasco è ancora imbattibile.

I due AlphaTauri finalmente tornano a farsi vedere, dopo il primo posto di Pierre Gasly nelle FP3. Infatti è proprio il francese, che sembra volare, a prendersi una strabiliante quarta posizione.

Ma a due minuti dalla fine comincia il traffico, il che non ci stupisce quando a regnare sono i giochi di scia. Eppure le regole sono regole e tutti si buttano nella mischia.

Il primo è senza scia, mentre Valterri Bottas, che non ha fatto una qualifica strabiliante, ha la scia proprio del primo.

Eppure come se la sfiga del finlandese non fosse abbastanza, a chiudere la qualifica è l’ennesima bandiera rossa procurata da Yuki Tsunoda e da un salvataggio in extremis di Carlos Sainz.

La pole position, dopo la prima di Monaco, è ancora una volta di Charles Leclerc.