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#LaMiaVittoria: un giorno al simulatore con Vicky Piria

L’importanza della donna nel motorsport sta aumentando di anno in anno, ma molte ragazze sono cresciute con in testa il mantra: “Donna al volante pericolo costante”. È  quindi difficile per una giovane credere veramente di poter guidare un giorno una monoposto o sorpassare Sir Lewis Hamilton alla prima curva. Aggiungiamo, oltre alle disuguaglianze di genere, anche problemi economici, o magari logistici. Un sogno certamente difficile da realizzare, ma non impossibile

Walt Disney diceva: “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, e Vicky, qualche giorno fa, ha preso i sogni di 6 ragazze e li ha resi realtà secondo le proprie capacità.

Vicky Piria, la prima ed unica donna italiana a correre nella W Series, ha tentato di avvicinare al suo mondo 6 ragazze appassionate di motori, dando loro l’opportunità di vivere per un giorno la quotidianità di un pilota. Questo progetto al femminile intitolato #lamiavittoria, è stato ideato da Vicky stessa e condiviso via social. Sono state selezionate 6 vincitrici tra i 16 e i 31 anni, che si sono recate al centro Wave di Verona, dove hanno provato un simulatore professionale e varie nuove esperienze legate al mondo delle quattro ruote.

Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Alice Cecchi, una delle partecipanti all’evento, che ci ha descritto questa giornata speciale.


La mattina del 27 novembre, le vincitrici si sono recate al centro Wave Italy a Verona, dove ad accoglierle erano presenti la stessa Vicky e i dipendenti del centro ospitante, che hanno poi mostrato alle prescelte la struttura dove avrebbero passato la giornata. Sono poi passate in un’altra stanza dove si è svolto un breve briefing. Qua Vicky e il pilota Marco Zipoli hanno dato alle ragazze alcuni suggerimenti necessari per i giri che compiranno in seguito al simulatore. Hanno analizzato, tra le altre cose, la pole di Valtteri Bottas a Monza di quest’anno, ad esempio.
Successivamente hanno provato un simulatore professionale, con cui solitamente si allenano piloti di varie categorie. Giri su giri in circuiti celebri come Monza, Misano e Mugello con il continuo supporto e i suggerimenti di Vicky. Dopo i primi giri, le giovani si sono dedicate alle analisi dei propri dati e al proprio approccio alla pista in genrale.
Dopo il pranzo, le 6 ragazze si sono concesse a numerose foto con gli organizzatori dell’incontro e con indosso le felpe personalizzate da Racing Spirit, regalate per ricordo dell’evento.


Nel pomeriggio, le ragazze hanno scelto di competere tra loro in “mini gare”, con un ordine di svolgimento stile gara Sprint. Tra una sessione e l’altra, hanno avuto l’opportunità di provare altri simulatori differenti da quelli testati in mattinata.
Infine, si è svolta una breve premiazione, che ha concesso alla ragazza più veloce di vincere 2 ore al simulatore, sempre nel centro Wave.
Una giornata piena di nuove esperienze, arricchita anche dalla presenza di donne che si sono fatte strada nel mondo dei motori a proprio modo: Carolina Tedeschi, testimone dell’importanza dei social per condividere le proprie idee e passioni e la giornalista Giulia Toninelli.


Abbiamo fatto alcune domande alla nostra ospite, che ha risposto con grande entusiasmo, ancora eccitata da questa esperienza:

Simulatore
Alice Cecchi – Foto di Racers behind the helmet

Ciao Alice, come hai conosciuto il progetto #LaMiaVittoria?
Ho conosciuto Vicky quest’estate su Instagram perché parlava delle donne nel motorsport. Ho deciso quindi di scriverle in direct di quanto sia importante per me conoscere donne che promuovano le quattro ruote a qualsiasi genere ed età. Qualche mese fa sono venuta a conoscenza di questo progetto tramite Instagram. Vicky invitava i suoi followers a condividere sui social la propria storia con il motorsport accompagnata dall’hashtag #LaMiaVittoria. Ho quindi voluto condividere la mia esperienza e qualche giorno dopo ho saputo di essere stata scelta per questo evento.

È stata la tua prima esperienza al simulatore. Quali sono state le tue impressioni?
Inizialmente avevo un po’ di timore, lo spazio era molto stretto e in più avevamo l’halo che limitava la vista. In un primo momento ho trovato difficoltà sia nel premere il freno, che era parecchio duro, sia nel scalare le marce tenendo gli occhi sulla pista e sul volante. Quando hanno chiesto ad ognuna di noi un commento a caldo su come ci siamo sentite alla guida del simulatore professionale, l’unica parola che veniva in mente a tutte era “strano”. È difficile spiegare come sia stato, perché nel momento in cui ti trovi davanti al volante, scompare tutto. Rimanete solo te e la macchina.

A proposito di halo…ti ha dato fastidio?
Inizialmente sì, ha dato un po’ di noia. Poi però, giro dopo giro, il cervello inizia a farci l’abitudine e lo ignora. Fortunatamente sono riuscita ad abituarmi in fretta.

È cambiata la tua visione del pilota?
Assolutamente sì. Se prima magari criticavo alcune scelte e gesti dei piloti, come ad esempio il non saper mantenere la vettura in pista, ora capisco quanto sia difficile correre con la monoposto ben salda sul tracciato. Ci vuole tantissimo lavoro fisico oltre che mentale. Ancora mi chiedo come facciano i piloti ad andare a quelle velocità controllando la pista, le marce, i punti di frenata e i tasti sul volante!

A tuo parere, possono essere importanti eventi come questo per le ragazze che amano i motori?
Certo che sì, è stata un’esperienza davvero bellissima, Vicky ha organizzato un evento davvero incredibile. Mi ha fatto capire che voglio ispirarmi, essere guidata da lei. Anche se il mio futuro non vorrà che segua la carriera da pilota, un’esperienza come quella che ho vissuto ti cambia, altera il tuo modo di vedere gare e piloti. In più ho imparato tantissime cose che sono certa che mi saranno utili in futuro. Ho poi avuto l’opportunità di conoscere persone come Carolina Tedeschi o Giulia Toninelli, a dimostrazione che anche se non diventerò pilota, ci sono mille possibilità per rendere i motori il mio futuro.

-Intervista di Veroni Marta e Ilenia D’Onofrio-

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Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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