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Robert Shwartzman: “Questa bussola non punta a nord”

Robert Shwartzman.
È il 2019 e il nome di questo giovane pilota risuona ovunque. Lo nominano le telecronache della Formula 1, lo osservano i piloti di Formula 2. Sull’attenti, sospetti: sa cosa sta per arrivare.
Una stella, l’eroe russo, il nuovo golden boy dei motori.

È un talento, lo si sa. Lo ha scovato la Ferrari, in qualche competizione minore e nel 2017 lo ha incatenato alla propria Academy. Salta dalla Formula 4 alla Formula Renault; poi passa alla Formula Toyota. Finisce tutte le gare tra i primi cinque classificati, vince il campionato. Prossima tappa: Formula 3 Europea: miglior rookie. Balza in avanti, eccolo in Formula 3! Vince il campionato con una gara d’anticipo.

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Bisogna continuare, andare avanti, essere veloci a passare da una categoria all’altra.
Robert lo sa, gli sponsor premono per i buoni risultati, l’Academy lo osserva.
“Bravo, bravissimo, un vero talento! Il futuro della Formula 1!”
Così dice la gente.

Manca la Formula 2 e poi, il grande passo, la Hall of Fame dell’automobilismo: la Formula 1.
Firma, ancora con la Prema, è pronto.
Poi, il Covid.
Stagione ferma, si deve aspettare.


L’attesa però non è una di quelle dolci, non è un semplice ozio misto a noia, in attesa del ritorno del campionato.
Il padre di Robert muore, di Covid, l’ennesima vittima di una pandemia che durante i primi mesi del 2020 miete migliaia di persone.
E Robert rimane solo, con una manciata di sogni che non sembrano più tanto grandiosi, con un sacco di progetti che non sembrano più tanto realizzabili. Perché Robert aveva sempre avuto il padre a sostenerlo, a guidarlo, a reindirizzare l’ago della sua bussola verso nord, quando quello impazziva.
Ma ora Robert, l’ago di quella bussola, lo deve reindirizzare da solo.

Deve correre. Aspetta, fremendo, l’inizio del campionato.
Deve vincere, per suo padre, nel suo nome. Non una gara, no. Più e più e più ancora.
Raggiungere la Formula 1, fare il salto.
Sì, ce la può fare.

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Inizia la stagione come un treno. La bussola punta ancora al nord, più o meno. È primo in campionato.
Il nome si ripete ovunque, dentro e fuori i circuiti. Gli occhi che osservano sono sempre di più. Ma quando sembrava andare tutto per il verso giusto, Robert si trova ad un crocevia. E sbaglia strada.
Benzina finita, batteria morta, gomme forate. Tutto quel che potrebbe andare male, va. Scende in classifica, inesorabilmente, mentre Schumacher va a vincere il campionato.

Robert tira fuori la bussola: non punta più a nord. Anzi, va proprio verso il sud.
Fine stagione: quarto posto.
Un fallimento, una disgrazia. Nessuno se lo spiega.
“Che fine ha fatto Shwartzman della Formula 3?”
È il primo anno, lo rassicurano gli amici.
Sì, è il primo anno.
Il prossimo è da vincere, Rob lo sa.

2021: di nuovo con la Prema.
Arriva Piastri. Vincitore della Formula 3. Astuto, furbo e veloce. Maledettamente veloce. Robert non riesce a stargli dietro, ma si accorge che non riesce a star dietro a nessuno. Si sente Saetta McQueen nell’ultimo film di Cars, quando i concorrenti della nuova generazione lo sorpassano senza difficoltà.
La bussola non è ancora tornata a puntare verso nord.
Un weekend è peggio dell’altro, ogni risultato una batosta al suo orgoglio, una coltellata al suo talento.
Ma Robert Shwartzman, non è un tipo che molla.
Si rialza dall’ennesima caduta e comincia la scalata. I risultati arrivano, la scintilla si riaccende, ma non è abbastanza.
Oscar Piastri vince il campionato e Robert, gli sta alle spalle.
Niente da fare: game over, anche questa volta.

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La maledetta bussola, continua a non puntare al nord.
E Robert è stanco, di provare a vuoto, di non trovarsi. Basta, bisogna cambiare, trovare un’altra strada. Annuncia su Instagram che a fine stagione lascerà la Formula 2. Cosa farà? Non lo dice.

Ma forse Robert una cosa l’ha capita: che anche se la bussola non punta al nord, può trovare la sua strada. Nemmeno quella di Jack Sparrow indicava il nord, eppure il pirata, non se ne era mai fatto un problema.

Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema. Comprendi?

Sì, Robert Shwartzman, ora, lo comprende.

Olivia Carbone

Appassionata di sport, ha iniziato a scrivere per Mult1formula a novembre del 2020. Le piace il cinema e la geopolitica, ma è anche amante della letteratura.

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